Numerosi movimenti patriottici russi si sono ritrovati nella mattinata di ieri, domenica 4 novembre, nel tradizionale evento della Marcia Russa. Spesso discriminati e indebitamente etichettati come “nazisti” da alcuni dirigenti e funzionari del governo, queste realtà, in gran parte molto vicine alle rivendicazioni sociali delle classi più disagiate, svolgono un importante ruolo nella divulgazione delle idee di ricostituzione dello spazio panrusso e postsovietico tra i tre Paesi “fratelli” della Russia, dell’Ucraina e della Bielorussia, senza dimenticare Kazakistan e Georgia, dove corposa è la presenza ortodossa (rispettivamente al 40% e al 90%), tanto che non è raro vederne alcune frange partecipare a raduni e cortei del Partito Comunista di Zjuganov nei giorni delle principali festività nazionali, come ad esempio il Giorno della Vittoria (9 maggio: vittoria sulla Germania del 1945) o il Giorno dei Difensori della Patria (23 febbraio: anniversario del reclutamento nell’Armata Rossa del 1918).
Oltre a diversi rappresentanti del tradizionalismo ortodosso e ad alcuni ufficiali dello stato maggiore, è intervenuto anche il Partito dell’Unione di tutto il Popolo di Russia, rappresentato dal suo leader e fondatore, prof. Sergej Baburin, legato al nostro movimento politico da un rapporto di collaborazione

A Mosca va in scena la Marcia Russa - Stato & Potenza