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    Roma caput mundi
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    Predefinito Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs



    di Tony Cartalucci - 14/11/2012

    Fonte: Come Don Chisciotte

    La “Primavera Araba” ingegnata dagli USA (1) ci ha regalato in Egitto il “Movimento Giovanile 6 aprile” (2) , condotto da da Mohammed ElBaradei (3), manovrato da Wall Street, coordinato con la Fratellanza Musulmana della “Rivoluzione del 17 Febbraio” in Libia , cioè i terroristi di Al Qaeda del Gruppo Islamico Combattente Libico (4). E ora anche l’Argentina ha il suo movimento “8N”, ovvero “8 Novembre” che lavora in piena sincronia con il gruppo editoriale argentino di proprietà straniera “CLARIN”. CLARIN ha appoggiato con grande entusiasmo i manifestanti (5), preparando il terreno retorico necessario per giustificare una tale presenza di piazza.

    Il Guardian riporta il loro articolo: “L’Argentina protesta: più di mezzo milione di persone manifestano contro Fernández de Kirchner!”(6): La notizia della manifestazione si è diffusa attraverso i social network. Molti organizzatori restano anonimi, ma Mariana Torres, amministratore della pagina Facebook El Anti-K, una delle più attive nell’organizzazione della manifestazione, ha detto di essere molto felice: “E’ stata una vera festa della democrazia.” C’era più di un motivo per protestare: molti delle fasce medie sono infuriati per l’alto tasso d’inflazione attuale, che ha raggiunto il suo picco massimo dell’ultimo decennio, stimata intorno al 25% da economisti privati; le restrizioni di valuta hanno creato un mercato nero del dollaro americano; il tasso di crescita è tra i più bassi dell’intera America Latina.

    Gli slogan e i motti hanno preso di mira anche i recenti casi di corruzione e i tentativi del Presidente Fernandez di limitare i poteri dei grandi gruppi editoriali e televisivi. Clarín, il gruppo editoriale più importante del paese, ha accentuato la sua critica al governo attuale proprio poco prima dell’entrata in vigore (il prossimo 7 Dicembre) di una legge che limiterà il suo “impero” mediatico.

    Il fatto che il Guardian abbia menzionato la pagina Facebook “El Anti-K” (7) è interessante per due motivi. Primo: Mariana Torres e il suo collaboratore Marcelo Moran, creatore della pagina, hanno dichiarato di “non essere affiliati ad alcuna organizzazione politica”.(8) Ma considerando il livello di appoggio che la manifestazione ha ricevuto da parte di particolari interessi Argentini ed esteri (9) fa sorgere alcuni dubbi sulla veridicità di tale affermazione. Secondo: mentre il Guardian tenta di raffigurare “El Anti-K” come un’entità separata dal gruppo CLARIN, la pagina stessa è zeppa di commenti di strenui difensori di CLARIN; uno di questi diceva così (tradotto dallo spagnolo): Clarín è una società e in quanto società il suo scopo è di unire sforzo umano e capitale, per l’ottenimento di un profitto. Se questo avviene nei limiti della legge, noi che abbiamo acquistato i loro prodotti e servizi dobbiamo solo starcene zitti, oppure cercare un’alternativa. Il Governo Kristina è un governo che prende il nostro denaro (quello delle tasse che paghiamo) e lo usa per propri scopi.

    Mentre possiamo dire che qualsiasi governo è alla fine colpevole di prendere il denaro sudato della gente e ridistribuirlo in altri modi – dire che CLARIN è solo un’onesta società che opera nei limiti della legge per “unire sforzo umano e capitale e ottenere un profitto” e che la sua influenza arbitraria non sia un fattore da considerare, è di un ingenuo pazzesco. Quanta arbitraria influenza arbitraria può esercitare un gruppo come Clarin? Abbastanza, essendo appoggiata da una delle maggiori istituzioni finanziarie della Terra, Goldman Sachs.

    Come abbiamo già visto durante la “Primavera Araba” congegnata dagli U.S.A., un’istituzione finanziaria come la Goldman Sachs non è solo un’entità che opera da sola, ma è parte di un più vasto cartello d’interessi finanziari societari,(10) che non si limita a complottare di nascosto durante fumosi consigli d’amministrazione, ma finanzia noti pensatoi politici come la Brookings Institution, il Consiglio di Relazioni Estere (Council on Foreign Relations-CFR), l’ American Enterprise Institute e il Gruppo di Crisi Internazionale (ICG). A loro volta questi think-tank sfornano politiche che poi i politici mettono in atto, e opinioni che si diffondono a macchia d’olio attraverso i grandi gruppi editoriali occidentali e i gruppi locali, come appunto il CLARIN Group in Argentina.

    Enti finanziati dal governo USA come il National Endowment for Democracy (11), la Freedom House e la Open Society di George Soros, costituiscono gruppi di opposizione in paesi - bersaglio, a volte anche con finanziamenti diretti, laddove le organizzazioni locali non sono in grado o non hanno abbastanza interesse a collaborare con quei particolari interessi esteri.

    In Argentina appare chiaro che gli interessi speciali locali sono ben collegati ai progetti occidentali – proprio come per il Venezuela, ed è in corso in questi due paesi una campagna praticamente identica (12) mirata alla loro distruzione.

    Ma in Argentina esiste davvero un’opposizione

    Se da un lato l’attuale governo argentino costituisce un vero ostacolo per gli interessi stranieri, dall’altro esso non è comunque perfetto. Secondo alcuni lettori dall’Argentina, esistono dei legittimi gruppi di opposizione senza alcun legame con ambienti esteri e con i manifestanti di questi ultimi giorni; questi gruppi sono molto contrari alle ingerenze straniere nel paese. Hanno ben chiarito quali sono le loro rivendicazioni e lamentele contro il Governo di Cristina Kirchner, eppure sono stati a malapena citati dai canali d’informazione locali e internazionali.

    Sarebbe molto utile se questi gruppi rivelassero la vera natura delle proteste in corso, e invece di manifestare a loro volta, farebbero bene a elaborare un programma di soluzioni concrete per risolvere i problemi denunciati.

    I governi di Venezuela e Argentina fanno davvero ricorso al populismo. Se non lo facessero, entrerebbe allora in scena un candidato rappresentante dell’Occidente che utilizzerebbe il populismo per costruire un “movimento popolare” pro-occidente, un’ottima base elettorale inespugnabile, proprio come Thaksin Shinawatra (sostenuto dall’occidente) ha fatto in Tailandia ( 13).

    Il populismo è uno strumento socioeconomico: e può essere buono o cattivo a seconda delle mani che lo manipolano. E come per ogni strumento, il suo abuso crea gravi conseguenze.

    Le tensioni in Argentina sono causate proprio da questo populismo collegato a influenze straniere, limitato da queste, dalle sanzioni e dai tentativi di destabilizzazione politica ed economica. Come per il Venezuela, dopo la recente rielezione, devono essere esplorate soluzioni permanenti (14), e i veri gruppi d’opposizione hanno un’ottima opportunità per fare da battistrada.

    Fonte: Land Destroyer
    Link: Land Destroyer: Argentina Unrest: Brought to you by Goldman Sachs

    NOTE

    1) Land Destroyer: 2011 - Year of the Dupe
    2) Land Destroyer: Fake Revolutions
    3) Land Destroyer: Egyptian Protesters: US Stooge "ElBaradei for President"
    4) Land Destroyer: West Point Terror Center Confirms Al Qaeda in Libya
    5) Las protestas, desde Jujuy a Tierra del Fuego
    6) Argentina protests: up to half a million rally against Fernández de Kirchner | World news | The Guardian
    7) EL ANTI K | Facebook
    8) Argentines prepare for huge anti-government march - Las Vegas Sun News
    9) ComeDonChisciotte - RIVOLUZIONI COLORATE: E’ IL TURNO DELL’ ARGENTINA ?
    10) Land Destroyer: NED & Freedom House are run by Warmongering Imperialists
    11) Land Destroyer: US Prepares for Overthrow of Venezuela
    12) Alternative Thai News Network: Thai Government's Reckless Populism Endangers Infrastructure/Economy
    13) Land Destroyer: Venezuela's Victory Over Wall Street
    14) Land Destroyer: Free Markets & Socialism: An Alternative View

    L'immagine nell'articolo è presa dalla pagina 40 (43 pagine nel pdf) del Report annuale 2011 del gruppo Clarin. Goldman Sachs è la più grande (e la sola ) nominata come maggiore azionista del gruppo Clarin. Pdf integrale a questo indirizzo: 2011 Annual Report for Clarin Group, Argentina





    http://www.ariannaeditrice.it/artico...articolo=44496
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  2. #2
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Goldman Sach's se la conosci la eviti...

    L'Argentina rischia un nuovo tracollo economico!

    E i responsabili sono sempre quelli.

    Banchieri e intrallazzatori della politica.

  3. #3
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Per me è colpa dell'islam.

  4. #4
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Per me è colpa dell'islam.
    Ovviamente direi... Chi altrimenti? :sofico:
    "Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza" (firma valida per tutte le stagioni)

  5. #5
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Il Corriere della Sera condannato: aveva diffamato la presidente argentina Cristina Kirchner, Gennaro Carotenuto
    di Gennaro Carotenuto - 03/05/2013

    Fonte: gennarocarotenuto









    A volte c’è un giudice a Berlino. Il “Corriere della Sera” è stato condannato per diffamazione nei confronti della presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. In un’articolo del 2008 il quotidiano milanese aveva creato ad arte un danno d’immagine alla presidente attribuendole in maniera strumentale un fantomatico shopping nel centro di Roma dove si trovava per il vertice FAO sulla fame. Peccato che Cristina non era ancora arrivata nella capitale italiana.
    La costruzione della nota (che non sembra più disponibile in Rete) era di quelle che questo sito ha contestato centinaia di volte: falsa, tendenziosa, offensiva, irridente, intrisa di pregiudizi antilatinoamericani, diffamatoria verso chi sta cercando di risollevare un continente dal disastro imposto dall’Occidente con il neoliberismo e che viene messo alla berlina proprio perché osa criticare le imposizioni dell’FMI.
    L’articolo, si legge nella sentenza, fomentava con malizia l’idea falsa di cinismo della presidente, impegnata nello shopping compulsivo di gioielli e altri prodotti di lusso: “Fame nel mondo e dolce vita” s’intitolava l’articolo dall’evidente fine denigratorio.
    L’articolo fu utilizzato anche dalla stampa argentina per attaccare la presidente e in particolare dal giornale di destra La Nación con il quale il Corriere ha un accordo di collaborazione che molte volte ha comportato la diffamazione di dirigenti politici latinoamericani. Il Corriere della Sera, come buona parte del sistema mediatico monopolista italiano, ha molti conti in sospeso contro il governo democratico argentino e si è inoltre espresso apertamente contro i processi per violazioni di diritti umani e la condanna di torturatori, assassini e ladri di bambini del regime civico-militare argentino resi possibili dall’annullamento delle leggi per l’impunità volute dal regime neoliberale e cancellate da Néstor Kirchner.
    Subito dopo l’articolo diffamatorio fu chiaro l’abbaglio ma il Corriere, sollecitato, rifiutò di rettificare. Era ampiamente dimostrato che Cristina Fernández non era neanche a Roma il giorno in cui il Corriere della Sera le attribuiva un dettagliato giro in alcuni dei più lussuosi negozi romani terminata in una costosa cena privata. Vi sarebbe giunta, per la prima volta in vita sua, solo 48 ore dopo. Lo scorso 29 novembre Cristina Fernández ha testimoniato davanti ai giudici romani dettagliando il suo soggiorno che non lasciò alcuno spazio ad attività private. Tutto era inventato e tutto tendenzioso per mostrare una presidente intenta in attività frivole e dispendiose al posto di una conferenza sulla fame nel mondo. Ieri la sentenza contro il Corriere della Sera, nella persona della giornalista Fiaschetti e del direttore dell’epoca Paolo Mieli.
    Come è accaduto in centinaia di casi nei confronti di dirigenti politici latinoamericani, e come questo sito ha cercato di documentare da anni, la nostra stampa mainstream si sente in diritto di diffamarli impunemente. L’Ambasciata argentina a Roma aveva chiesto una rettifica rispetto all’articolo in questione senza che il quotidiano italiano si degnasse di rispondere. «Mi sarebbe bastato -ha commentato Cristina- che avessero ammesso di essersi sbagliati. Non mi hanno degnato di una parola». Nel caso di Cristina Kirchner alla diffamazione politica si aggiunge la denigrazione maschilista. In quanto donna lo strumento per attaccarla è attribuirle continuamente comportamenti frivoli arrivando addirittura a rimproverarne l’avvenenza.
    Per chi scrive e per questo sito sentenze come questa sono importantissime e testimoniano quanto necessario sia il lavoro che da anni conduciamo per un’informazione leale sull’America latina integrazionista. L’intera somma del risarcimento, 41.000 Euro, sarà donata all’ospedale pediatrico della Città de La Plata.
    Ultima modifica di Avanguardia; 03-05-13 alle 23:01
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  6. #6
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Un' altra perla dell' informazione libera e democratica dell' Occimerda.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  7. #7
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    Predefinito Re: Disordini in Argentina... Gentilmente offerti da Goldman Sachs

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    Il Corriere della Sera condannato: aveva diffamato la presidente argentina Cristina Kirchner, Gennaro Carotenuto
    di Gennaro Carotenuto - 03/05/2013

    Fonte: gennarocarotenuto









    A volte c’è un giudice a Berlino. Il “Corriere della Sera” è stato condannato per diffamazione nei confronti della presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. In un’articolo del 2008 il quotidiano milanese aveva creato ad arte un danno d’immagine alla presidente attribuendole in maniera strumentale un fantomatico shopping nel centro di Roma dove si trovava per il vertice FAO sulla fame. Peccato che Cristina non era ancora arrivata nella capitale italiana.
    La costruzione della nota (che non sembra più disponibile in Rete) era di quelle che questo sito ha contestato centinaia di volte: falsa, tendenziosa, offensiva, irridente, intrisa di pregiudizi antilatinoamericani, diffamatoria verso chi sta cercando di risollevare un continente dal disastro imposto dall’Occidente con il neoliberismo e che viene messo alla berlina proprio perché osa criticare le imposizioni dell’FMI.
    L’articolo, si legge nella sentenza, fomentava con malizia l’idea falsa di cinismo della presidente, impegnata nello shopping compulsivo di gioielli e altri prodotti di lusso: “Fame nel mondo e dolce vita” s’intitolava l’articolo dall’evidente fine denigratorio.
    L’articolo fu utilizzato anche dalla stampa argentina per attaccare la presidente e in particolare dal giornale di destra La Nación con il quale il Corriere ha un accordo di collaborazione che molte volte ha comportato la diffamazione di dirigenti politici latinoamericani. Il Corriere della Sera, come buona parte del sistema mediatico monopolista italiano, ha molti conti in sospeso contro il governo democratico argentino e si è inoltre espresso apertamente contro i processi per violazioni di diritti umani e la condanna di torturatori, assassini e ladri di bambini del regime civico-militare argentino resi possibili dall’annullamento delle leggi per l’impunità volute dal regime neoliberale e cancellate da Néstor Kirchner.
    Subito dopo l’articolo diffamatorio fu chiaro l’abbaglio ma il Corriere, sollecitato, rifiutò di rettificare. Era ampiamente dimostrato che Cristina Fernández non era neanche a Roma il giorno in cui il Corriere della Sera le attribuiva un dettagliato giro in alcuni dei più lussuosi negozi romani terminata in una costosa cena privata. Vi sarebbe giunta, per la prima volta in vita sua, solo 48 ore dopo. Lo scorso 29 novembre Cristina Fernández ha testimoniato davanti ai giudici romani dettagliando il suo soggiorno che non lasciò alcuno spazio ad attività private. Tutto era inventato e tutto tendenzioso per mostrare una presidente intenta in attività frivole e dispendiose al posto di una conferenza sulla fame nel mondo. Ieri la sentenza contro il Corriere della Sera, nella persona della giornalista Fiaschetti e del direttore dell’epoca Paolo Mieli.
    Come è accaduto in centinaia di casi nei confronti di dirigenti politici latinoamericani, e come questo sito ha cercato di documentare da anni, la nostra stampa mainstream si sente in diritto di diffamarli impunemente. L’Ambasciata argentina a Roma aveva chiesto una rettifica rispetto all’articolo in questione senza che il quotidiano italiano si degnasse di rispondere. «Mi sarebbe bastato -ha commentato Cristina- che avessero ammesso di essersi sbagliati. Non mi hanno degnato di una parola». Nel caso di Cristina Kirchner alla diffamazione politica si aggiunge la denigrazione maschilista. In quanto donna lo strumento per attaccarla è attribuirle continuamente comportamenti frivoli arrivando addirittura a rimproverarne l’avvenenza.
    Per chi scrive e per questo sito sentenze come questa sono importantissime e testimoniano quanto necessario sia il lavoro che da anni conduciamo per un’informazione leale sull’America latina integrazionista. L’intera somma del risarcimento, 41.000 Euro, sarà donata all’ospedale pediatrico della Città de La Plata.
    AH!AH!
    Che figura di merda.
    Del resto la stampaccia è nota per spandere menzogne
    contro tutti i capi di stato e gli stati scomodi ai loro padroni.

 

 

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