Originariamente Scritto da
Ringhio
?Colonna di fuoco e di difesa?. Gaza di nuovo martirizzata | Esteri | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale
Pochi giorni fa lo avevamo previsto, me è facile essere profeti quando si parla della situazione israelo-palestinese. Perché purtroppo la crescita regolare e esponenziale delle tensioni fra l’enclave palestinese di Gaza e Tel Aviv lasciava poco margine a una soluzione distensiva.
Benjamin Netanyahu aveva minacciato i palestinesi già domenica scorsa: “Israele è preparata a una escalation. Il mondo deve comprendere che non resteremo inerti di fronte ai tentativi di attaccarci”. Martedì il ministro della difesa israeliana Ehud Barak aveva di fatto annunciato la pioggia di bombe arrivata ieri sulla Striscia che già nel tardo pomeriggio faceva registrare almeno sei morti. “La vicenda non è finita”, aveva commentato riferendosi alle ostilità in corso alla frontiera con Gaza e promettendo una “punizione” per Hamas. Il governo di Netanyahu scalpitava per una nuova ondata di attacchi indiscriminati su Gaza, e nonostante Hamas e la Jihad islamica si fossero detti pronti a sottoscrivere una nuova tregua, anche unilaterale, ieri è arrivata l’operazione Defense Pillar (un termine rimodellato dall’Exodus biblico).
L’abile retorica di Netanyahu sugli “attacchi ripetuti, quasi ogni giorno, sui nostri civili, sui nostri bambini”, ha ottenuto lo scontato appoggio internazionale, Usa in prima linea, alla nuova aggressione contro la Striscia. Il pieno sostegno statunitense al “diritto di Israele di difendersi contro il terrorismo” è arrivato mentre ancora i resti di case e auto palestinesi bruciavano. In una di queste è stato ucciso il capo delle brigate Izzedine al Qassam, Ahmed al-Jaabari.
E gli unici bambini a morire, come sempre, sono quelli palestinesi, colpevoli solo di essere tali. “È solo l’inizio”, ha promesso il governo israeliano, che come accadde i tempi di “Piombo Fuso” usa i massacri di palestinesi come spot elettorale.
Netanyahu punta a garantirsi la rielezione tra pochi mesi e una nuova operazione contro i palestinesi gli garantirà l’appoggio della destra israeliana più radicale, quella che ultimamente gli ha creato più problemi. “L’occupante si è aperto da solo le porte dell’inferno”, ha risposto il braccio militare di Hamas.
Ma nel silenzio della comunità internazionale, gli unici condannati all’inferno sono, anche stavolta, i civili palestinesi, quelli che vivono a Gaza.