Originariamente Scritto da
svicolone
NDRANGHETA
Preso Lanzino, ultimo boss di Cosenza
Nascosto in un attico, a Rende. I rapporti con la politica
Gli affari con l'ex sindaco Bernaudo e con l'assessore Ruffolo
Ettore Lanzino era tra i 100 latitanti più pericolosi
COSENZA - Era uno degli ultimi capi 'ndrangheta in libertà. Anche per lui, però, venerdì sera si sono aperte le porte del carcere, dopo quattro anni di latitanza.
Ettore Lanzino, 57 anni, considerato il capo indiscusso della ‘ndrina che opera a Cosenza e Rende è stato catturato dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza e dal Ros con il contributo dei «Cacciatori» di Calabria. Il superlatitante inserito tra i 100 ricercati più pericolosi d’Italia si nascondeva in un elegante attico a Roges di Rende, alle porte di Cosenza.
CARCERE A VITA - Su di lui pende la condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Assise di Cosenza perché ritenuto il mandante degli omicidi di Marcello Calvano e Vittorio Marchio, trucidati nel 1999, nell’ambito della guerra di mafia per la spartizione degli appalti pubblici nell’area del Tirreno cosentino. Al momento dell’arresto Lanzino non era solo. I carabinieri hanno fermato alcune persone con l’accusa di favoreggiamento. Negli ultimi mesi gli investigatori dell’Arma avevano intensificato le ricerche del superlatitante, convinti che il boss si muovesse in un territorio ristretto della provincia di Cosenza, proprio per controllare da vicino gli affari della cosca.
CORRUZIONE ELETTORALE -
Di Ettore Lanzino si è parlato in questi giorni in occasione dell’inchiesta sulla corruzione elettorale durante le elezioni del 2009, che proprio giovedì scorso ha portato ai domiciliari l’ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo e l’ex assessore provinciale Pietro Paolo Ruffolo, entrambi del Pd. Il boss di Cosenza avrebbe imposto una serie di assunzioni nella Cooperativa Rende 2000, società del Comune di Rende che si occupa di lavori edili e pulizia. I magistrati di Catanzaro ipotizzano addirittura che Lanzino e il suo braccio destro Michele Di Puppo, arrestato assieme ai due esponenti politici del Pd, possa aver gestito tutti i servizi comunali attraverso la Rende 2000. Addirittura - secondo il gip che ha ordinato gli arresti dei politici - i due criminali erano regolarmente stipendiati dal Comune di Rende, nonostante Lanzino fosse già latitante. Per i magistrati della Dda l’ex sindaco Bernaudo e l’ex assessore Pietro Paolo Ruffolo in cambio dei favori al boss, avrebbero ottenuto favori elettorali.
Carlo Macrì
16 novembre 2012 | 22
8
Preso Lanzino, ultimo boss di Cosenza - Corriere.it
vedremo se anche questa vota i tg nazionali eviteranno assolutamente di parlarne per non disturbare il Partito.
intanto sentiamo i commenti dei piddini tesserati del forum., gli ometti del Partito degli Onesti.