Utilizzano tecniche collaudate", ha spiegato a La Repubblica Carlo Garbino, professore di Diritto tributario alla Bocconi. "
Stabiliscono la propria sede in Paesi con regimi vantaggiosi, come l’Irlanda. O caricano costi aggiuntivi in quelli dove le tasse sono più alte". Come abbiamo già anticipato si tratta del
sapiente mix di due tecniche che vanno sotto il nome di "sandwich olandese" e "raddoppio irlandese". Tutto completamente legale, ma certamente poco equo rispetto alle altre imprese. "Chi raccoglie entrate in un Paese, lì deve pagare le tasse, è una questione di giustizia sociale", ha ribadito Graziano. Nel 2011 Google ha pagato 8 milioni di euro di tasse su 12,5 miliardi di ricavi in Europa: di fatto ha trovato l'America da noi più che a casa sua.
In sintesi il problema è sotto gli occhi di tutti ma la soluzione non potrà che giungere da Bruxelles: è la normativa comunitaria a consentire l'elusione fiscale di stampo creativo. Google "don't be evil", paga le tasse.