Remoto e isolato, il Corridoio del Vacan, nel nordest dell’Afghanistan, vive di una strana beatitudine, lontano dai problemi e dal conflitto che affliggono il resto del Paese. Questo fazzoletto di terra lungo 350 km che si protende tra Pakistan, Cina e Tagikistan è stato rinominato dai locali Bam-e-Dunya, ovvero Tetto del Mondo, per la spettacolare convergenza delle catene montuose dell’Hindu Kush, del Karakorum e del Pamir.
Nonostante la relativa sicurezza, e a causa della posizione isolata, la regione è cronicamente povera. La vita dei suoi abitanti è dura; sopravvivono con gli stessi mezzi da migliaia di anni: abitano nelle iurte, coltivano quello che riescono a strappare al suolo arido e allevano pecore, capre e yak. I coltivatori del Vacan condividono pacificamente questa terra con i chirghisi—pastori nomadi che si spostano a cavallo senza tregua da centinaia di anni.