Cosa sta succedendo alla Camera? Analisi sui problemi politici e numerici del Governo

[FalcoConservatore]

Non è la prima bocciatura che subisce il Governo in questo primo scorcio di legislatura, ma la votazione negativa di oggi in merito al prolungamento della permanenza dei clandestini nei Cpt segna una mezza disfatta per l’esecutivo e la maggioranza che lo sostiene. La gestione del “decreto-sicurezza” è stata un disastro: a parte la sconfitta sui clandestini, comunque abbastanza grave, si deve pure segnalare la soppressione della parte normativa dedicata alla regolamentazione delle ronde volontarie di cittadini. Il Governo, per approvare il decreto ormai in scadenza, e superare l’ostruzionismo imperterrito delle opposizione, è stato costretto a fare marcia indietro su un punto fondamentale e qualificante del provvedimento. E non solo: alla fine, il decreto è passato solo grazie all’apporto del centrosinistra, in sostituzione di una Lega furibonda per il “tradimento” di alcuni deputati del PDL, poi uscita dall’aula in segno di vigorosa protesta. Come è potuto accadere tutto questo? Quali sono i problemi politici e numerici che attanagliano una maggioranza pure così sostanziosa? Quattro sono i punti per una riflessione, anche al di là del grave incidente verificatosi questo pomeriggio:

1) Il problema squisitamente politico: non è possibile procedere con le votazioni se non si è stabilito un accordo chiaro fra i gruppi. Non è sufficiente una intesa di massima, solo formale: vanno coinvolti anche i singoli deputati, o meglio, quelle “lobbies” interne che hanno appalesato contrarietà o dubbi sul voto. Nel caso specifico, era chiaro che molti cattolici o ultraliberali avrebbero negato il loro appoggio a norme effettivamente dure ancorchè necessarie per garantire la massima sicurezza dei cittadini. Il voto segreto ha permesso a questi “franchi tiratori” (non pochi, peraltro) di agire indisturbati. Tutti si ricordano la famosa lettera dei “100 deputati” - poi calati - capeggiati dalla Mussolini: perchè nessuno si è preso la briga di contattarli e di verificare le loro intenzioni? E soprattutto, capovolgendo i termini della questione: come si permettono costoro di tradire e votare contro le indicazioni ufficiali del gruppo? Dove sta la responsabilità politica e parlamentare?

2) Il problema della cronica indisciplina dei deputati di centrodestra: perchè tante assenze? Dove sono i 340 parlamentari di maggioranza? Cosa sono queste fila vuote, questi buchi spaventosi? Al di là dei franchi tiratori, purtroppo endemicamente presenti, basterebbe ricompattare i ranghi, assicurare una presenza soddisfacente ed elevata per evitare incidenti e sciagure politiche. La maggioranza teoricamente è amplissima ed inattaccabile. Invece, decine di deputati svogliati preferiscono starsene a casa.

3) Il problema della composizione governativa: ministri e sottosegretari sono in gran parte onorevoli, membri della Camera (e più raramente del Senato). Questa condizione, unita alla “magrezza” di un esecutivo composto da soli 60 esponenti che si devono occupare di mille progetti e compiti, provoca una notevole propensione all’assenza. Chi ha mai visto alla Camera tutti i membri del Governo? Ecco spiegata, almeno in parte, la debolezza di una maggioranza falcidiata da assenze talvolta giustificate (come nel caso di deputati appartenenti al Governo).

4) Il problema dei regolamenti parlamentari: l’opposizione può sfruttare ogni articolo del Regolamento della Camera per allungare le discussioni, imbastire trappole, far perdere i nervi e la pazienza ai colleghi di maggioranza. E’ facile giocare sulla stanchezza per ottenere vittorie numeriche impreviste.

Questi i punti dolenti, che necessitano di una soluzione per evitare futuri capitomboli. Certo è che la gestione di Cicchitto e Bocchino, rispettivamente capogruppo e vice del PDL, risulta -allo stato dei fatti- largamente insoddisfacente. Ben diversi i risultati al Senato, dove il gruppo ha dato ottima prova di sè in ogni occasione. Gli onorevoli pidiellini vanno presi, ascoltati, e alla fine anche puniti se l’insubordinazione o le assenze non trovano valide ragioni e giustificazioni. Il signor deputato ha votato poco? La ricandidatura nel 2013 se la può scordare. Questo serve, per ricompattare una maggioranza a tratti sfilacciata. Per carità: al momento non è accaduto nulla di irreparabile. Ma figuracce e sconfitte non devono più accadere, a pena di danni politicamente rilevanti.

http://www.falcodestro.it/anduril/20...a-maggioranza/

[democratico]

ma hai mai pensato a chi potrebbe fare le ronde nel centro sud3:

[Juv]

ma hai mai pensato a chi potrebbe fare le ronde nel centro sud3:

Mi citi l'articolo del codice penale che vieta a dei filocammoristi (che la polizia non indivisua come tale) di andare a spasso?