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  1. #11
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    ’EMERGENZA ANTROPOLOGICA: PER UNA NUOVA ALLEANZA

    di Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti, Giuseppe Vacca

    La manipolazione della vita, originata dagli sviluppi della tecnica e dalla violenza insita nei processi di globalizzazione in assenza di un nuovo ordinamento internazionale, ci pone di fronte ad una inedita emergenza antropologica. Essa ci appare la manifestazione più grave e al tempo stesso la radice più profonda della crisi della democrazia. Germina sfide che esigono una nuova alleanza fra uomini e donne, credenti e non credenti, religioni e politica. Pertanto riteniamo degne di attenzione e meritevoli di speranza le novità che nel nostro Paese si annunciano in campo religioso e civile.
    A noi pare che negli ultimi anni – un periodo storico cominciato con la crisi finanziaria del 2007 e in Italia con il crepuscolo della “seconda Repubblica” – mentre la Chiesa italiana si impegnava sempre più a rimodulare la sua funzione nazionale, un interlocutore come il Partito democratico sia venuto definendo la sua fisionomia originale di “partito di credenti e non credenti”. Sono novità significative che ampliano il campo delle forze che, cooperando responsabilmente, possono concorrere a prospettare soluzioni efficaci della crisi attuale.
    Il terreno comune è la definizione della nuova laicità, che nelle parole del segretario del Pd muove dal riconoscimento della rilevanza pubblica delle fedi religiose e nel magistero della Chiesa da una visione positiva della modernità, fondata sull’alleanza di fede e ragione. Nel suo libro-intervista “Per una buona ragione”, Pier Luigi Bersani afferma che il “confronto con la dottrina sociale della Chiesa” è un tratto distintivo della ispirazione riformistica del Pd e che la presenza in Italia ”della massima autorità spirituale cattolica” può favorire il superamento del bipolarismo etico che in passaggi cruciali della vita del Paese ha condizionato negativamente la politica democratica. Ribadendo, infine, la “responsabilità autonoma della politica”, Bersani esprime una opzione decisa per una sua visione “che non volendo rinunciare a profonde e impegnative convinzioni etiche e religiose, affida alla responsabilità dei laici la mediazione della scelta concreta delle decisioni politiche”.
    Per quanto riguarda la Chiesa cattolica vi sono due punti della relazione del cardinale Bagnasco alla riunione del Consiglio permanente dei vescovi del 26-29 settembre 2011 che meritano particolare attenzione.
    Il primo riguarda la critica della “cultura radicale”: essa è rivolta a quelle posizioni che, “muovendo da una concezione individualistica”, rinchiudono “la persona nell’isolamento triste della propria libertà assoluta, slegata dalla verità del bene e da ogni relazione sociale”.
    Il secondo è la proposta di nuove modalità dell’impegno comune dei cattolici per contrastare quella che in una precedente occasione aveva definito “la catastrofe antropologica”: “la possibilità di un soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica”. E non è meno significativa la sua giustificazione storica: “A dar coscienza ai cattolici oggi non è anzitutto un’appartenenza esterna, ma i valori dell’umanizzazione [che] sempre di più richiamano anche l’interesse di chi esplicitamente cattolico non si sente”. In altre parole, la “possibilità” di questo nuovo soggetto origina dall’impegno sociale e culturale del laicato, nel quale i cattolici sono “più uniti di quanto taluno vorrebbe credere” grazie alla bussola che li guida: la costruzione di un umanesimo condiviso.
    La definizione della nuova laicità e l’assunzione di una responsabilità più avvertita della Chiesa per le sorti dell’Italia esigono uno sviluppo dell’iniziativa politica e culturale volta non solo a interloquire con il mondo cattolico, ma anche a cercare forme nuove di collaborazione con la Chiesa, nell’interesse del Paese. A tal fine appare dirimente il confronto su due temi fondamentali del magistero di Benedetto XVI che nell’interpretazione prevalente hanno generato confusioni e distorsioni tuttora presenti nel discorso pubblico: il rifiuto del “relativismo etico” e il concetto di “valori non negoziabili”.
    Per chi dedichi la dovuta attenzione al pensiero di Benedetto XVI non dovrebbero sorgere equivoci in proposito. La condanna del “relativismo etico” non travolge il pluralismo culturale, ma riguarda solo le visioni nichilistiche della modernità che, seppur praticate da minoranze intellettuali significative, non si ritrovano a fondamento dell’agire democratico in nessun tipo di comunità: locale, nazionale e sovranazionale. Il “relativismo etico” permea, invece, profondamente, i processi di secolarizzazione, nella misura in cui siano dominati dalla mercificazione. Ma non è chi non veda come la lotta contro questa deriva della modernità costituisca l’assillo fondamentale della politica democratica, comunque se ne declinino i principii, da credenti o da non credenti.
    D’altro canto, non dovrebbero esserci equivoci neppure sul concetto di “valori non negoziabili” se lo si considera nella sua precisa formulazione. Un concetto che non discrimina credenti e non credenti, e richiama alla responsabilità della coerenza fra i comportamenti e i principii ideali che li ispirano. Un concetto che attiene, appunto, alla sfera dei valori, cioè dei criteri che debbono ispirare l’agire personale e collettivo, ma non nega l’autonomia della mediazione politica. Non si può quindi far risalire a quel concetto la responsabilità di decisioni in cui, per fallimenti della mediazione laica, o per non nobili ragioni di opportunismo, vengano offese la libertà e la dignità della persona umana fin dal suo concepimento.
    Ad ogni modo, se nell’approccio alle sfide inedite della biopolitica ci sono stati e si verificano equivoci e cadute di tal genere non solo in scelte opportunistiche del centrodestra, ma anche nel determinismo scientistico del centrosinistra, la riaffermazione del valore della mediazione laica che sembra ispirare “la possibilità di un soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica” rischiara il terreno del confronto fra credenti e non credenti. Quindi dipenderà dall’iniziativa culturale e politica delle forze in campo se quella “possibilità” acquisterà un segno progressivo o meno nella vicenda italiana.
    A tal fine noi riteniamo che il Pd debba promuovere un confronto pubblico con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose operanti in Italia oltre che sui temi cosiddetti “eticamente sensibili”, su quelli che attengono in maniera più stringente ai rischi attuali della nazione italiana: la tenuta della sua unità, la “sostanza etica” del regime democratico.
    Tanto sull’uno, quanto sull’altro, la storia dell’Italia unita dimostra che la funzione nazionale assolta o mancata dal cattolicesimo politico è stata determinante e lo sarà anche in futuro.
    Un testo più inconcludente di questo non l'avevo mai letto francamente.
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  2. #12
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    Un testo più inconcludente di questo non l'avevo mai letto francamente.
    dalla sbandata cattolica di qualche anno fa ti sei evoluto verso un progressismo laico, tecnocratico, keynesiano e anglosassone?

  3. #13
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    dalla sbandata cattolica di qualche anno fa ti sei evoluto verso un progressismo laico, tecnocratico, keynesiano e anglosassone?
    Le definizioni le danno gli altri, non ci si danno da soli. "Progressismo laico, tecnocratico, keynesiano e anglosassone" non mi dispiace, ma penso di essermi rispecchiato in realtà in ogni momento della mia vita in tale definizione, sostanzialmente.
    L'articolo è inconcludente in quanto tale, non dice niente di nuovo. Che la Chiesa sia contraria all'individualismo atomistico non mi sembra questa grande novità.
    Perché l'unico tipo di rapporto che riusciva a concepire era di tipo feudale. Non aveva la minima idea di cosa fosse il cameratismo al quale anelava l'anima. (E. M. Forster)



  4. #14
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Monsieur Visualizza Messaggio
    Le definizioni le danno gli altri, non ci si danno da soli. "Progressismo laico, tecnocratico, keynesiano e anglosassone" non mi dispiace, ma penso di essermi rispecchiato in realtà in ogni momento della mia vita in tale definizione, sostanzialmente.
    L'articolo è inconcludente in quanto tale, non dice niente di nuovo. Che la Chiesa sia contraria all'individualismo atomistico non mi sembra questa grande novità.
    la "novità" (che poi non è una novità ma un ulteriore contributo e impulso in quella direzione) è meno la posizione della Chiesa che non l'adesione di alcuni intellettuali marxisti che gettata la maschera (il marxismo come "scienza dei rapporti sociali") intraprendono un piano reazionario di lotta al politeismo dei valori, alla società aperta e alla moderna tecnocrazia (giudicata "fredda" e mancante di quell'asfissiante parrocchianesimo che accentua i vincoli premoderni di solidarietà rispetto alla macchina impersonale del welfare erogatore di servizi)
    Ultima modifica di Troll; 21-11-12 alle 21:44

  5. #15
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    infatti quello che mi interessa è che i critici del relativismo si appellino alla gratuità della fede negli autoproclamati depositari della volontà divina, sarebbe almeno onesto dato che sul terreno della discussione razionale non hanno argomenti (e lo dimostra l'impotenza di Preve nello spiegarci per quale ragione alle conclusioni che raggiunge in materia sociologica ed economica toccherebbe apporre un giudizio di valore analogo al suo)
    Cioè: "perché non dovrei gassare interi popoli se questo è il mio piacere?"
    A te, ti pare il massimo del pensiero occidentale.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  6. #16
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Cioè: "perché non dovrei gassare interi popoli se questo è il mio piacere?"
    A te, ti pare il massimo del pensiero occidentale.
    questo è il genere di non-risposte che Preve riesce ad opporre al relativismo, invocare i tizi buffi vestiti in sottana che dicono di essere i portavoce di un mostro invisibile sarebbe già un passo avanti

  7. #17
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    questo è il genere di non-risposte che Preve riesce ad opporre al relativismo, invocare i tizi buffi vestiti in sottana che dicono di essere i portavoce di un mostro invisibile sarebbe già un passo avanti
    "e se voglio dare non-risposte, che male c'è? tale è il mio piacere"
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  8. #18
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    "e se voglio dare non-risposte, che male c'è? tale è il mio piacere"
    nessuno lo mette in discussione, è solo che poi ci si sorprende se il tizio che arriva e pretende che i propri giudizi di valore avrebbero un'intrinseca consistenza ontologica (laddove i giudizi di valori contrari sarebbero "erronei", non si sa come visto che si tratta di preferenze e non di fatti accertabili) viene deriso e ignorato

  9. #19
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    nessuno lo mette in discussione, è solo che poi ci si sorprende se il tizio che arriva e pretende che i propri giudizi di valore avrebbero un'intrinseca consistenza ontologica (laddove i giudizi di valori contrari sarebbero "erronei", non si sa come visto che si tratta di preferenze e non di fatti accertabili) viene deriso e ignorato
    "ma forse vuole essere deriso e ignorato? se tale è suo piacere"
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  10. #20
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: I Marxisti Ratzingeriani

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    "ma forse vuole essere deriso e ignorato? se tale è suo piacere"
    nessuno rimprovera a Otelma di spuntare dal nulla e proclamarsi Divino

    semplicemente gli si risponde "ah sei Divino? allora io sono Cthulhu divoratore di mondi"

    e gli astanti se ne tornano alle loro case facendosi una bella risata

 

 
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