Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 33
  1. #1
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    17 Feb 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,092
     Likes dati
    3,337
     Like avuti
    1,665
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    http://247.libero.it/bfocus/279686/o...si-alla-realt/

    - Lo scorso anno fu la volta degli indignados (a proposito: che fine hanno fatto?) e dei black bloc. Quest’anno a scendere in piazza sono i soliti studenti (rivoluzionari a tempo determinato) e i soliti sindacati che chiedono le stesse cose da tempo immemore.
    Come ogni anno in questo periodo gli studenti tornano in piazza a chiedere (sempre e comunque) una cosa: soldi pubblici per la scuola. Questa volta però, le contestazioni non si sono fermate solo alla richiesta di altri fondi per l’istruzione di Stato, ma è arrivata a toccare temi come la crisi (vedere slogan “noi la crisi non la paghiamo”) e la situazione politico-istituzionale che l’Italia sta vivendo in questo periodo storico.
    Da un lato i ragazzi hanno ragione: una classe politica inadeguata ci ha portato sull’orlo del baratro, lavorando pesando alla tornata elettorale più vicina, piuttosto che pensando alle generazioni future, per dirla con De Gasperi. Questa classe politica auto-referenziale si rifiuta di riformare un apparato statale ormai vecchio e pachidermico, che, anziché semplificare la vita dei cittadini, la rende ancor più difficile. Questa classe politica ha alimentato il proprio consenso con la spesa pubblica, con l’assistenzialismo più becero, che limita la libertà individuale e illude la gente che lo Stato può dare tutto a tutti.
    Guardando l’altra faccia della medaglia e quindi esaminando le loro richieste nel merito, però, non hanno tutte le ragioni. Lo Stato attualmente non può permettersi di spendere ulteriori risorse pubbliche, non può garantire ulteriore assistenzialismo. Ciò che lo Stato deve garantire è opportunità, riforme, cambiamento, innovazione e (ovviamente) la minor presenza della mano pubblica in tutto il sistema-Paese.
    In Italia c’è una logica che se dovesse continuare ad esistere potrebbe portarci al collasso: è una cultura che potremmo chiamare tardo-socialista. In poche parole: ci si lamenta dell’inefficienza dell’apparato pubblico, ci si lamenta della pressione fiscale troppo alta, ma la risposta a tutti questi problemi, secondo la maggioranza, è più Stato. La presenza dello Stato dovrebbe essere ridotta, sono troppe le aziende in mano alla politica, sono troppe le aziende che vengono salvate con soldi pubblici (ad esempio la Fiat), sono poche le iniziative private che potrebbero portare nuova crescita. Il nostro è un Paese che rischia di morire di statalismo.
    E’ per questo motivo che la protesta non è condivisibile: non si può protestare perché si cerca di eliminare gli sprechi per abbassare le tasse; non si può protestare perché si vuole abbassare il debito pubblico.
    C’è anche dell’altro: molti studenti protestano per moda, non conoscono cosa succede intorno; sono gli stessi che dicono “la politica è una cosa che non ci riguarda” ma che vanno a protestare per saltare il compito o l’interrogazione; sono quelli che non entrano in classe per stare tre ore in più nel letto; sono quelli che si lamentano per la mancanza del riscaldamento nelle scuole, scagliandosi contro il Governo che cerca di ridurre i costi, anziché andare a protestare con gli amministratori provinciali che chiudono l’erogazione dello stesso riscaldamento perché perderanno la poltrona del potere; quelli che giocano a fare i rivoluzionari una volta all’anno, per distruggere le città, le vetrine e le auto, ma che poi scompaiono nei meandri delle scuole italiane; quelli che scrivono sugli striscioni “Blocca l’Europa”, non sapendo che dalla crisi si esce con più Europa; quelli che vanno in Bocconi a protestare contro il premier con caschi e volti travisati in nome della “democrazia violata”.
    Gli studenti (e non solo) sembrano essere ostaggi di una retorica sinistroide molto ideologizzata. Il fatto stesso che protestano al fianco di quei dipendenti pubblici che sono garantiti ne è la dimostrazione: le giovani generazioni non hanno garanzie, il loro futuro è un incognita. Manifestare insieme alle stesse persone che non vogliono aprire gli spazi, che si oppongono alla competizione e alla concorrenza, vuol dire non fare i propri “interessi”. I giovani italiani devono capire che dalla crisi non si esce con più Stato, ma si esce con maggiore responsabilità individuale, con maggiori opportunità. Difendere questa Italia chiusa e anti meritocratica è uno sbaglio enorme che non bisogna commettere.
    Ora resta da capire dove vogliamo andare: buttarci nel futuro o tornare nel passato? Se si vogliono aprire le porte ad un qualcosa di nuovo, ci vuole coraggio, voglia di cambiamento, riforme. Per tornare indietro, basta affidarsi ai vecchi slogan, alle vecchie corporazioni (come i sindacati) e ai vecchi politici che gestiscono il consenso con la spesa pubblica.

    http://247.libero.it/bfocus/279686/o...si-alla-realt/
    Ultima modifica di C@scista; 24-11-12 alle 21:51


  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    8,434
     Likes dati
    760
     Like avuti
    2,525
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    hai scritto ( Gli studenti (e non solo) sembrano essere ostaggi di una retorica sinistroide molto ideologizzata. Il fatto stesso che protestano al fianco di quei dipendenti pubblici che sono garantiti ne è la dimostrazione: le giovani generazioni non hanno garanzie,

    Ho stralciato una frase che sintetizza la questione " di fondo"( giovani generazioni che pretendono garanzie in un contesto politico ed economico in cui nessuno è garantito nemmeno coloro che la momento lo sono ma a tempo determinato.

    Il problema dei giovani universitari di oggi è che non sanno se hanno ideali e se li hanno li vogliono monetizzare con le risorse dello Stato ( cioè dei contribuenti che non hanno titolo però di dire loro che la scelta libera che hanno fatto ,riguardo agli studi universitari, li renderà meno liberi e forse nemmeno più responsabili: diranno che gli studi ,se mai li termineranno,non garantisce loro il diritto al lavoro( che piaccia) promesso dalla carta costituzionale etc etc.

    Rammento a me stesso che nel periodo del miracolo economico degli anni sessanta quelle generazioni ,che li hanno preceduti ,non scendevano in piazza per i loro motivi e il Paese progredì.
    Ora nessuno di loro nè coloro che li aizzano sanno quale sia la soluzione che li farebbe felici e soddisfatti e dunque dai addosso allo Stato.
    Ultima modifica di joseph; 24-11-12 alle 21:04
    GLF

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    17 Feb 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,092
     Likes dati
    3,337
     Like avuti
    1,665
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Non l'ho scritto io. Mi sono dimenticato di postare anche il link: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà - Libertiamo.it - Libero 24x7


  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    8,434
     Likes dati
    760
     Like avuti
    2,525
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da Mitchell Visualizza Messaggio
    Non l'ho scritto io. Mi sono dimenticato di postare anche il link: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà - Libertiamo.it - Libero 24x7
    ************************
    Non sono di coloro che esigono un link per commentare in sintesi un artt. e comunque la mia non è una critica a chi ha scritto l'art. è semmai una constatazione del doverso approccio ai problemi che la popolazione giovanile ebbe allora ed ha oggi.
    GLF

  5. #5
    Alleanza Ribelle
    Data Registrazione
    19 Oct 2012
    Località
    Shanghai, RPC
    Messaggi
    7,207
     Likes dati
    793
     Like avuti
    5,288
    Mentioned
    87 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Quando si opporranno gli studenti alle caccole e ai chewin gum sotto le sedie, alle scritte sui banchi, sui muri, sui mobili, alle pisciate fuoribordo, agli assorbenti lasciati per terra?
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
    ╾━╤デ╦︻

    革命无罪,造反有理

  6. #6
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    17 Feb 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,092
     Likes dati
    3,337
     Like avuti
    1,665
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da joseph Visualizza Messaggio
    ************************
    Non sono di coloro che esigono un link per commentare in sintesi un artt. e comunque la mia non è una critica a chi ha scritto l'art. è semmai una constatazione del doverso approccio ai problemi che la popolazione giovanile ebbe allora ed ha oggi.
    Be, quale sarebbe questa differenza tra la generazione di prima e quella d'oggi ?


  7. #7
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    14 Apr 2009
    Messaggi
    19,558
     Likes dati
    3,723
     Like avuti
    3,126
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da joseph Visualizza Messaggio
    hai scritto ( Gli studenti (e non solo) sembrano essere ostaggi di una retorica sinistroide molto ideologizzata. Il fatto stesso che protestano al fianco di quei dipendenti pubblici che sono garantiti ne è la dimostrazione: le giovani generazioni non hanno garanzie,

    Ho stralciato una frase che sintetizza la questione " di fondo"( giovani generazioni che pretendono garanzie in un contesto politico ed economico in cui nessuno è garantito nemmeno coloro che la momento lo sono ma a tempo determinato.

    Il problema dei giovani universitari di oggi è che non sanno se hanno ideali e se li hanno li vogliono monetizzare con le risorse dello Stato ( cioè dei contribuenti che non hanno titolo però di dire loro che la scelta libera che hanno fatto ,riguardo agli studi universitari, li renderà meno liberi e forse nemmeno più responsabili: diranno che gli studi ,se mai li termineranno,non garantisce loro il diritto al lavoro( che piaccia) promesso dalla carta costituzionale etc etc.

    Rammento a me stesso che nel periodo del miracolo economico degli anni sessanta quelle generazioni ,che li hanno preceduti ,non scendevano in piazza per i loro motivi e il Paese progredì.
    Ora nessuno di loro nè coloro che li aizzano sanno quale sia la soluzione che li farebbe felici e soddisfatti e dunque dai addosso allo Stato.
    Hai dimenticato che gli stanno scaricando addosso 2000 mld di euro di debiti... per cui hanno ragione ad incazzarsi.

  8. #8
    Moderato con i moderati
    Data Registrazione
    04 May 2005
    Località
    Veneto
    Messaggi
    44,733
     Likes dati
    5,333
     Like avuti
    8,966
    Mentioned
    377 Post(s)
    Tagged
    12 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da RibelleInEsilio Visualizza Messaggio
    Quando si opporranno gli studenti alle caccole e ai chewin gum sotto le sedie, alle scritte sui banchi, sui muri, sui mobili, alle pisciate fuoribordo, agli assorbenti lasciati per terra?
    Quello che facevi tu in gioventu? :sofico: :gluglu:

  9. #9
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    17 Feb 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,092
     Likes dati
    3,337
     Like avuti
    1,665
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    Hai dimenticato che gli stanno scaricando addosso 2000 mld di euro di debiti... per cui hanno ragione ad incazzarsi.
    Hai dimenticato che i giovani non sono incazzata per il debito che hanno ereditato dai loro genitori. Loro vogliono poter fare altro debito. Ecco perché sono contro l'austerity


  10. #10
    Ex Donald ed ex Max50
    Data Registrazione
    06 Apr 2009
    Messaggi
    16,847
     Likes dati
    6
     Like avuti
    2,514
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà

    Citazione Originariamente Scritto da Mitchell Visualizza Messaggio
    Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà - Libertiamo.it - Libero 24x7

    - Lo scorso anno fu la volta degli indignados (a proposito: che fine hanno fatto?) e dei black bloc. Quest’anno a scendere in piazza sono i soliti studenti (rivoluzionari a tempo determinato) e i soliti sindacati che chiedono le stesse cose da tempo immemore.
    Come ogni anno in questo periodo gli studenti tornano in piazza a chiedere (sempre e comunque) una cosa: soldi pubblici per la scuola. Questa volta però, le contestazioni non si sono fermate solo alla richiesta di altri fondi per l’istruzione di Stato, ma è arrivata a toccare temi come la crisi (vedere slogan “noi la crisi non la paghiamo”) e la situazione politico-istituzionale che l’Italia sta vivendo in questo periodo storico.
    Da un lato i ragazzi hanno ragione: una classe politica inadeguata ci ha portato sull’orlo del baratro, lavorando pesando alla tornata elettorale più vicina, piuttosto che pensando alle generazioni future, per dirla con De Gasperi. Questa classe politica auto-referenziale si rifiuta di riformare un apparato statale ormai vecchio e pachidermico, che, anziché semplificare la vita dei cittadini, la rende ancor più difficile. Questa classe politica ha alimentato il proprio consenso con la spesa pubblica, con l’assistenzialismo più becero, che limita la libertà individuale e illude la gente che lo Stato può dare tutto a tutti.
    Guardando l’altra faccia della medaglia e quindi esaminando le loro richieste nel merito, però, non hanno tutte le ragioni. Lo Stato attualmente non può permettersi di spendere ulteriori risorse pubbliche, non può garantire ulteriore assistenzialismo. Ciò che lo Stato deve garantire è opportunità, riforme, cambiamento, innovazione e (ovviamente) la minor presenza della mano pubblica in tutto il sistema-Paese.
    In Italia c’è una logica che se dovesse continuare ad esistere potrebbe portarci al collasso: è una cultura che potremmo chiamare tardo-socialista. In poche parole: ci si lamenta dell’inefficienza dell’apparato pubblico, ci si lamenta della pressione fiscale troppo alta, ma la risposta a tutti questi problemi, secondo la maggioranza, è più Stato. La presenza dello Stato dovrebbe essere ridotta, sono troppe le aziende in mano alla politica, sono troppe le aziende che vengono salvate con soldi pubblici (ad esempio la Fiat), sono poche le iniziative private che potrebbero portare nuova crescita. Il nostro è un Paese che rischia di morire di statalismo.
    E’ per questo motivo che la protesta non è condivisibile: non si può protestare perché si cerca di eliminare gli sprechi per abbassare le tasse; non si può protestare perché si vuole abbassare il debito pubblico.
    C’è anche dell’altro: molti studenti protestano per moda, non conoscono cosa succede intorno; sono gli stessi che dicono “la politica è una cosa che non ci riguarda” ma che vanno a protestare per saltare il compito o l’interrogazione; sono quelli che non entrano in classe per stare tre ore in più nel letto; sono quelli che si lamentano per la mancanza del riscaldamento nelle scuole, scagliandosi contro il Governo che cerca di ridurre i costi, anziché andare a protestare con gli amministratori provinciali che chiudono l’erogazione dello stesso riscaldamento perché perderanno la poltrona del potere; quelli che giocano a fare i rivoluzionari una volta all’anno, per distruggere le città, le vetrine e le auto, ma che poi scompaiono nei meandri delle scuole italiane; quelli che scrivono sugli striscioni “Blocca l’Europa”, non sapendo che dalla crisi si esce con più Europa; quelli che vanno in Bocconi a protestare contro il premier con caschi e volti travisati in nome della “democrazia violata”.
    Gli studenti (e non solo) sembrano essere ostaggi di una retorica sinistroide molto ideologizzata. Il fatto stesso che protestano al fianco di quei dipendenti pubblici che sono garantiti ne è la dimostrazione: le giovani generazioni non hanno garanzie, il loro futuro è un incognita. Manifestare insieme alle stesse persone che non vogliono aprire gli spazi, che si oppongono alla competizione e alla concorrenza, vuol dire non fare i propri “interessi”. I giovani italiani devono capire che dalla crisi non si esce con più Stato, ma si esce con maggiore responsabilità individuale, con maggiori opportunità. Difendere questa Italia chiusa e anti meritocratica è uno sbaglio enorme che non bisogna commettere.
    Ora resta da capire dove vogliamo andare: buttarci nel futuro o tornare nel passato? Se si vogliono aprire le porte ad un qualcosa di nuovo, ci vuole coraggio, voglia di cambiamento, riforme. Per tornare indietro, basta affidarsi ai vecchi slogan, alle vecchie corporazioni (come i sindacati) e ai vecchi politici che gestiscono il consenso con la spesa pubblica.

    Gli studenti in piazza, come ogni anno, per opporsi alla realtà - Libertiamo.it - Libero 24x7
    Postai qualche cosa , sul fenomeno - paradigma , credo in settembre...
    Se sei bravo , cosa che non sono capace di fare , puoi recuperare il post......
    Prevedevo il "clou" del fenomeno in novembre , e la sua conclusione , come da 40 anni in questo discutibile paese , con la seconda decade di dicembre , prima delle vacanze di Natale......
    Così è , caro mio...
    Come diceva una celebre aforisma " in italia le cose possono essere gravi , spesso gravissime , in certi casi disperate.Ma non sono mai serie......

 

 
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Opporsi alla religione progressista!
    Di Ungern Khan nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 30-07-08, 15:54
  2. Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 09-12-07, 18:48
  3. Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 30-05-07, 21:19
  4. Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 14-09-05, 11:30

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito