Parlare, oggi, del Latino, sembra un po' fuori tempo.
Noi, immersi in una società imbevuta di tecnologia e informatica, come possiamo dar valore a qualcosa che è appartenuto al passato e che può apparire ormai obsoleto ed inutile?
La cultura, così svilita, mortificata e accantonata dalle nuove priorità, legate quasi esclusivamente al mondo dell'economia, dei grandi numeri, del consumismo e del benessere che ci ingoia, non lascia spazio alla conoscenza di una lingua che, apparentemente, non apporta nessun vantaggio.
Eppure, quel latino, spesso contestato, è ancora e lo rimarrà sempre, la base di tutta la nostra storia e tradizione e, che lo si voglia o no, è la struttura su cui posa la nostra lingua, insieme a molte altre, come francese, spagnolo, portoghese, rumeno, e altri idiomi minori, comprese alcune influenze lessicali che si trovano anche nelle lingue di origine diversa.
Per secoli, il latino ha rappresentato la lingua dei dotti, degli eruditi, ricoprendo di prestigio chi ne aveva la padronanza e dando loro la possibilità di accedere ai testi dei grandi classici del passato, i cui pensieri sono tuttora argomento di studio.
Ancora oggi, chi vuole intraprendere la carriera di avvocato, magistrato, medico, archeologo, o chi si vuole dedicare allo studio delle scienze naturali, della filosofia, dell'arte e quant'altro, si dovrà imbattere con una svariata terminologia latina, o con assiomi sui quali si basa ancora il pensiero moderno.
Ma al di là dell'importanza storica, di cui si ricopre il latino, lo studio di questa lingua, inteso dal punto di vista strutturale e quindi grammaticale, sintattico ed etimologico, abitua lo studente ad un'operazione mentale che stimola ragionamento e logica.
I ragazzi di oggi, abituati al "tutto pronto", facile e subito, hanno perso molta di quella elasticità mentale che favorisce appunto il ragionamento e le capacità logico-deduttive, che, anche in un mondo tecnologico come il nostro, restano comunque alla base di una corretta formazione critica, che dà all'individuo la capacità di saper dedurre "logicamente" gli effetti di una causa, sia che si tratti di un postulato scientifico, sia che riguardi semplicemente un fatto socio-culturale.
Del resto, l'istruzione non dovrebbe avere come obiettivo primario proprio quello di sviluppare le potenzialità intellettive di ciascuno?
Stranamente, al contrario di quanto avviene in Italia, all'estero e soprattutto negli U.S.A., gli studiosi hanno capito l'importanza di questa formazione e negli ultimi anni sono aumentate le richieste dello studio del latino e le scuole in cui questo insegnamento viene impartito.