L'Ocse abbassa le stime di crescita
di Susanna Grego
Sono sempre più preoccupanti le stime dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico riguardo alla crescita nell'eurozona. Ma non solo: l'Ocse ha tagliatio le stime di crescita anche per due potenze mondiali, gli Stati Uniti e e il Giappone.
«La crisi del debito in Europa è la più grande minaccia per l'economia mondiale» afferma nel suo rapporto World Economic Outlook e rivede al ribasso le stime di crescita: per quest'anno e per il prossimo l'Europa crescerà solo più dell'1,4% invece che dell'1,6% e del 2,2% come stimato in precedenza. «Le previsioni dell'Ocse sono coerenti con le nostre preoccupazioni sull'occupazione» commenta il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. La disoccupazione, sempre secondo l'Ocse, crescerà fino a raggiungere l'11,1% nell'eurozona quest'anno e l'11,9% il prossimo.
Una seconda minaccia per l'economia mondiale è la situazione di incertezza del bilancio degli Stati Uniti, in vista del cosiddetto "fiscal cliff": il 1° gennaio 2013 scadranno alcuni importanti adempimenti fiscali che, senza un accordo nel Congresso, faranno scattare un drastico aumento delle tasse e i tagli alle spese statali. Come se non bastasse, l'economia degli Usa dovrebbe crescere del 2,2% quest'anno e del 2% nel 2013, rispetto alla precedente previsione nel maggio del 2,4% e 2,6%.
Anche il Pil del Giappone crescerà solo dell'1,6% quest'anno e dello 0,7% nel 2013, invece che il 2,4% 2 il 2,6% precedentemente previsti.
Gli Stati emergenti, come Brasile, India e Cina, dovrebbero risentire meno della crisi, ma comunque non ne usciranno completamente illesi.
L'Ocse abbassa le stime di crescita