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    Predefinito Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo

    Roma - Via le norme sulle reti di energia e quelle sugli studi di settore che erano state inserite nel maxi-emendamento al dl-anticrisi sul quale il governo ha chiesto la fiducia. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, blocca alcune parti del maxi-emendamento presentato in mattinata. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha tuttavia spiegato che si tratta dello stesso testo presentato in Commissione. Ma il Pd non ci sta e tuona: "Questa fiducia è un bavaglio. Così non si può andare avanti". La seduta è stata sospesa per dar modo alle commissioni Bilancio e Finanze di esaminare il maxiemendamento presentato dal governo, su cui l’esecutivo intende porre la questione di fiducia.

    Chiesta la fiducia
    Presentato il maxiemendamento il governo ha posto la fiducia. Per evitare ulteriori polemiche Fini ha deciso di sospendere la seduta e invitare il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, "a presenziare in Aula". Così, dopo aver svolto il vaglio di ammissibilità sul maxiemendamento presentato dal governo, la presidenza della Camera ne ha dichiarato l’ammissibilità. "La presidenza ha valutato l’emendamento del governo, che riproduce il testo approvato dalle commissioni con alcune modifiche, che consistono in un limitato numero di correzioni e con modifiche di carattere tecnico e di due modifiche già esaminate in commissione", ha annunciato Fini riferendo che sono, però, state espunte dal testo le modifiche su reti ed energia elettrica e studi di settore che potranno essere esaminate in altri provvedimenti. Le "norme in tema di energia non sono state discusse in commissione in quanti inammissibili", ha ricordato Fini, e hanno sollevato "delicati profili di problematicità" vista che la "stessa materia è nell’articolo 32 del collegato energia approvato dalle Camere ma non ancora in vigore". Dunque, la "sede dell’attuale disegno di legge non appare idonea" ad affrontare la questione. Quanto agli studi di settore, ha ricordato, la richiesta di proroga dei termini "ha carattere sostanziale".

    Fini invita a una riflessione
    "Non potremo sottrarci da una riflessione sul procedimento di conversione dei decreti legge, sulla loro emendabilità e sui maxi-emendamenti su cui poi si pone al fiducia", ha spiegato Fini puntualizzando che "l’obiettivo deve essere quello di regolamentare la materia così da raggiungere un corretto svolgimento del rapporto tra governo e Parlamento". " Il binomio tra maxi-emendamenti e fiducia, ormai diventato prassi, accentua elementi di di difficoltà nel rapporto tra maggioranza e opposizione, governo e Parlamento" e "creano tensione nella dinamica parlamentare". Fini ha sottolineato la necessità "per il futuro" di una "riflessione sulla prassi di conversione dei decreti legge" e sull’utilizzo di maxi-emendamenti e fiducia "per garantire" un più corretto rapporto tra governo e parlamento.

    Le valutazioni di Tremonti
    Il maxiemendamento al dl anticrisi presentato dal governo è "nella sostanza quello base della commissione": le variabili "sostanziali" sono "per riduzione ed esclusione" e riguardano la stretta sulle banche, i giochi e la Corte dei Conti. Dopo aver elencato "nove varianti di carattere tecnico e lessicale", il ministro Tremonti ha spiegato le varianti sostanziali. Sulle banche, ovvero all’articolo 2 in materia di rapporti con le istituzioni finanziarie, riguardano "norme che il governo ritiene opportuno togliere perchè in contrasto con gli standard internazionali e normativa Ue". Sul piano politico, puntualizza comunque Tremonti, è chiara "la scelta di operare in una logica di avviso comune per una forte moratoria" per quanto riguarda il credito concesso dalle banche alle imprese. Quanto alle valutazioni rese note dal presidente Fini, che hanno portato allo stralcio delle norme su energia e studi di settore, Tremonti spiega che il governo "prende atto della forma e della sostanza, condividendo le ragioni".

    Pagina 1

    Link: Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo - Interni - ilGiornale.it del 23-07-2009
    Ultima modifica di albiy; 23-07-09 alle 18:31


  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Dl anticrisi, il governo mette la fiducia Ma Fini blocca alcune parti de

    Cosa cambia nel decreto Il governo sta ultimando la messa a punto del maxiemendamento sul decreto legge anticrisi: al centro dell’attenzione la stretta sulle banche, introdotta nel corso dell’esame delle commissioni parlamentari. L’esecutivo sarebbe orientato a tornare al testo originario del decreto legge su questo punto, ma il tema è oggetto di riflessione. Molto dipenderà anche dall’atteggiamento della presidenza della Camera: Fini ha infatti nei giorni scorsi sottolineato l’importanza, in caso di presentazione di un maxiemendamento, di tenere conto del lavoro svolto dai deputati. E dunque non è escluso che alla fine l’ulteriore stop introdotto durante l’esame del decreto resti e che alcune correzioni di rotta vengano fatte nel corso dell’iter al Senato o con un altro provvedimento. Il maxiemendamento al quale sta lavorando il governo comunque conterrebbe anche alcune micromodifiche: tra queste la proroga per la pubblicazione degli studi di settore e un intervento legato al settore dell’energia.

    Pagina 2

    Link: Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo - Interni - ilGiornale.it del 23-07-2009


  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Dl anticrisi, il governo mette la fiducia Ma Fini blocca alcune parti de

    Riepilogo:
    -scudo fiscale
    -sanatoria lavoro nero/badanti e colf
    -minicondono per le multe auto (Link:http://forum.politicainrete.net/poli...e-imprese.html)
    -sanatoria per slot (Link: http://forum.politicainrete.net/poli...oco-bingo.html)


  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Dl anticrisi, il governo mette la fiducia Ma Fini blocca alcune parti de

    Ma perchè non aboliscono il parlamento, le fanno a casa del premier e li spedisce direttamente a Napolitano, almeno risparmino soldi di inutile presenzialismo parlamentare.

    ah vero, sono li per magnare.....Roma ladrona quanto gli altri sono al potere.

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo

    Fini: «Imbarazzante modificare norme varate 2 giorni fa»

    «Rilevo come possa essere fonte di imbarazzo sul piano del rapporto fra Governo e Commissioni il fatto che si proponga oggi la soppressione di disposizioni su cui solo pochi giorni fa il rappresentante dell`Esecutivo si era espresso favorevolmente in Commissione». Lo ha sottolineato in aula il presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo aver riferito della valutazione di ammissibilità sul maxi-emendamento presentato dal governo sul decreto legge anti-crisi.

    Fini ha poi sottolineato il consistente ampliamento dell`intervento normativo in commissione rispetto al testo originario, «come dimostra il fatto che le Commissioni hanno aggiunto al testo numerosi articoli e commi rispetto a quelli originari». E ha ricordato in proposito i significativi richiami del Capo dello Stato «che, proprio pochi giorni fa, ha rilevato come provvedimenti eterogenei nei contenuti e frutto di un clima di concitazione e di vera e propria congestione sfuggano alla comprensione dell`opinione pubblica e rendano sempre più difficile il rapporto fra i cittadini e la produzione legislativa».

    Per Fini «il binomio maxiemendamento-fiducia accentua le difficoltà dei rapporti tra governo e parlamento» e non consente «il pieno dispiegarsi delle prerogative parlamentari», alimentando tensioni nella complessa dinamica istituzionale. Ha sottolineato che «per il futuro non potremo sottrarci a una riflessione sulla prassi di conversione dei decreti legge e sulla successiva posizione della questione di fiducia» e che al più presto servirà «una regolamentazione».
    Fini: «Imbarazzante modificare norme varate 2 giorni fa» - Il Sole 24 ORE

    Figura di me**a, Minzolini sbatti in prima pagina te che sei la voce imparziale.

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo

    Citazione Originariamente Scritto da E.Z.L.N. Visualizza Messaggio
    Figura di me**a, Minzolini sbatti in prima pagina te che sei la voce imparziale.
    M'ha ascoltato, viva Minzolini :sofico:

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Fiducia sul dl anticrisi, ma Fini corregge il testo

    Regali a banche ed evasori Fiducia sul decreto scandalo


    Si voterà oggi alle 18,30 la fiducia che il governo ha posto sul «decreto-vergogna». Nei 23 articoli, lo scudo fiscale per i capitali esportati illecitamente, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego (mai discusso in commissione), la richiesta ai contribuenti aquilani degli arretrati contributivi, la regolarizzazione di colf e badanti, la «rottamazione » degli statali con 40anni di contributi, nuove norme per i Comuni, la Tremonti-ter per le imprese, nuove regole per i conti bancari. Insomma, sconti per gli evasori, stangata per i terremotati, un piccolo favore alle banche (che si salvano da una stretta più pesante), sgravi fiscali alle imprese, danni per l’ambiente e per i dipendenti pubblici. Altro che anticrisi. La Camera voterà il provvedimento martedì: al senato ci si attende una nuova blindatura per arrivare al varo prima del «generale agosto». A meno che non esplodano le tensioni già emerse alla Camera.

    Ieri si è arrivati alla fiducia dopo una giornata tumultuosa di incontri riservati, «bozze» di maxiemendamento, pressioni politiche e dei poteri forti. Stefania Prestigiacomo non ha ottenuto risposte per il suo ministero, così come il Sud è rimasto a secco (si chiedeva una Tremonti- ter più vantaggiosa per il mezzogiorno). Ora Mpa e deputati meridionali della Pdl tentano un recupero in Senato, e Prestigiacomo sostiene di aver avuto rassicurazioni da Silvio Berlusconi, anche se sarà difficile convincere i parlamentari della maggioranza a restare a Roma in tempo di ferie.

    È stato l’intervento di Gianfranco Fini a escludere dal testo finale materie completamente nuove, come quelle sulle reti dell’energia elettrica e sugli studi di settore. Sul resto, il governo ha avuto mano libera. E si vede. «Saltati» i vincoli sul massimo scoperto per le banche, dopo il pressing poderoso dell’Abi che l’altro ieri ha fatto sapere una cosa chiara: con quella norma niente prestiti alle imprese. Minaccia pesante, che obbliga Tremonti a una difficile contorsione: cassare gli emendamenti su cui aveva dato parere favorevole due giorni prima. Per di più in nome delle banche, che lui considera sue avversarie. In Aula il ministro giustifica: «le norme erano in contrasto con la normativa Ue».

    Con il testo al voto oggi arriva la sanatoria per i capitali illegalmente esportati. L'aliquota sarà dell'1 per cento l'anno, Dello scudo si potrà beneficiare dal 15 settembre al 15 aprile 2010 e sanerà solo il reato di omessa o incompleta dichiarazione dei redditi. In caso di capitali in paesi extraUe sarà obbligatorio il rimpatrio. Le imprese ottengono la detassazione degli utili reivestiti, che potrà essere applicata già alle operazioni del 2009 ma solo con il saldo che si pagherà nel 2010. Le agevolazioni varranno solo per l'acquisto di macchinari nuovi. Previsto anche uno sgravio del 3% sull'aumento del capitale sociale delle imprese, fatto da persone fisiche, fino a 500mila euro.

    Sugli statali approvata una norma che consente nel triennio alle pubbliche amministrazioni di mandare a forza in pensione i dipendenti con oltre 40 anni di contributi, compresi quelli figurativi. Salvati dalla «super-rottamazione» i primari, i professori universitari e i magistrati.

    Partirà dal prossimo anno l'innalzamento progressivo dell'età pensionabile delle dipendenti pubbliche. Il testo prevede che a decorrere dal primo gennaio del 2010 scatti il requisito dei 61 per arrivare ai 65 anni nel 2018. Per tutti, uomini e donne, saranno rimodulate le finestre di uscita a partire dal gennaio del 2015. i requisiti di età anagrafica per l'accesso al sistema pensionistico italiano saranno adeguati all' incremento della speranza di vita accertato dall'Istat.

    Sarà possibile regolarizzare colf e badanti, con un massimo un lavoratore per nucleo familiare, due in caso vi sia una persona affetta da grave patologia o handicap certificati da una struttura sanitaria pubblica. Il governo si attende almeno 300mila domande, 130mila da lavoratori comunitari e 170mila da extracomunitari, e un gettito di 1,3 miliardi di euro in contributi per il quadriennio 2009-2012. Per ciascun lavoratore si pagheranno 500 euro non deducibili. Per le sole colf, il datore di lavoro dovrà dimostrare di avere un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro se single o 25mila euro in caso di nucleo familiare. Le badanti potranno essere regolarizzate anche da un famigliare non convivente. Sono previste pene severe per chi presenta false dichiarazioni: da 1 a sei anni di carcere.


    24 luglio 2009

    Link: Regali a banche ed evasori Fiducia sul decreto scandalo - l'Unità.it


 

 

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