Anp, si' Londra e Parigi
Svolta britannica ma con paletti: ripresa negoziati subito e nessuna richiesta di processi a Israele
27 novembre, 15
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NEW YORK La Gran Bretagna apre con condizioni alla risoluzione Onu sul riconoscimento dell'Anp come Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite. Due i caveat al suo sì: l'Anp deve impegnarsi a riprendere subito, senza condizioni, i negoziati di pace con Israele e a non chiedere processi di Israele per crimini di guerra. La svolta britannica è delle ultime ore e fa seguito a colloqui ieri del ministro degli esteri William Hague con il capo dell'Anp Abu Mazen e il collega francese Laurent Fabius. Abu Mazen ha chiesto a Londra di appoggiare la sua richiesta all'Onu invocando la speciale responsabilità della Gran Bretagna come ex potenza coloniale nei confronti della Palestina. Finora il Foreign Office aveva sempre opposto resistenza alla risoluzione citando le obiezioni di Stati Uniti e Israele e il timore di danni a lungo termine nelle prospettive di negoziato. Un sì all'Onu di Londra è condizionato a modifiche nella richiesta dell'Anp che giovedì verrà messa ai voti dell'Assemblea e che dovrebbe essere approvata a maggioranza dagli stati membri, oltre 130 dei quali hanno riconosciuto lo stato palestinese. Il Foreign Office chiede in particolare che l'Autorità Palestinese si astenga dal chiedere di entrare alla Corte Penale Internazionale e alla Corte Internazionale di Giustizia, istituzioni che potrebbero essere usate per mettere Israele sul banco degli imputati per crimini di guerra. Londra chiede inoltre a Abu Mazen di riprendere negoziati "senza precondizioni" con lo stato ebraico. Un'altra condizione è che la risoluzione dell'Assemblea Generale non richieda al Consiglio di Sicurezza di seguirne le mosse. Stati Uniti e Israele hanno prospettato pesanti rappresaglie in caso di approvazione della risoluzione e la posizione della Gran Bretagna è tesa a ridurre il rischio di queste minacce. Tra i paesi europei, la Francia ha confermato oggi il suo si e i palestinesi preferirebbero un voto compatto della Ue per bilanciare la posizione degli Stati Uniti.
La Francia voterà in favore della concessione dello status di 'paese osservatore non membro' per la Palestina all'Onu. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Laurent Fabius. Fabius ha ricordato la "posizione costante" di Parigi in favore del riconoscimento di uno stato palestinese, fin dal discorso del 1982 dell'allora presidente, Francois Mitterrand. Fabius, parlando davanti ai deputati in Assemblea nazionale, ha quindi annunciato formalmente che la Francia voterà "sì" alla risoluzione Onu sulla Palestina come stato osservatore non membro. La decisione di Parigi amplifica la prospettiva di una nuova spaccatura fra i Paesi Ue su un importante dossier di politica estera.
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