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  1. #41
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  2. #42
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  3. #43
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  4. #44
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    Predefinito Re: La vacanza Formale della Sede Apostolica 1958-....

    [AI PIEDI DEL TRONO VUOTO] Rocche, fortilizi e casematte



    “Il potere tende a corrompere, il potere assoluto tende assolutamente a corrompere”

    Lord Acton

    di Luca Fumagalli e Piergiorgio Seveso

    Anni fa ci sforzavamo insieme di spiegare a un amico un po’ perplesso (oltre ai “cattolici perplessi” e ai “conservatori perplessi”, esistono pure i “sedevacantisti perplessi”) le dinamiche interne, virtuose e spigolose, del sedevacantismo: mondo votato alla difesa del Vero, cattolicamente e integralmente, ma naturalmente mondo piccolo, guareschianamente inteso, a volte al limite del piccino. Le immagini che quella volta usammo furono quelle, abbastanza facili, della rocca assediata (tra Civitella e l’Alcazar); ma poi ce ne sovvenne una migliore e ben più efficace: quella del fortino circondato dal deserto, ben armato e abbastanza custodito, ma lontano dagli scenari della guerra principale.

    La guerra principale, il cui esito disastroso è a tutti noto, si è già conclusa negli anni Sessanta con il Concilio Vaticano II. A qual tempo la gerarchia della Chiesa ufficiale, pressoché nella sua interezza, è passata “armi, bagagli e croci pettorali” nel campo del Nemico (rigorosamente con la “N” maiuscola). Il fortino, periferico e marginale, non interessa alle forze avversarie, che già hanno purtroppo ottenuto la realizzazione di un pieno, seppur apparente, trionfo.

    I “cattolici” oggi vivono nel mondo e nella Chiesa come nell’unico mondo possibile. Qualcuno inseguirà le chimere ultra progressiste (sempre più concrete) di un “Vaticano terzo”, qualcun altro vagheggerà raddrizzamenti, ripareggiamenti, riletture e aggiustamenti, ma TUTTI sono parte del medesimo scenario, TUTTI esistono sotto l’unico sole della rivoluzione conciliare. Dai girondini ai montagnardi, dai giacobini ai dantoniani, dagli hebertisti ai monarchici moderati, TUTTI non hanno altra idea che sedere nel “parlamento della rivoluzione”. E a questi, in fondo, dei fortini rimasti al cattolicesimo romano “di prima” importa davvero poco.

    Intanto nei fortini si aspetta in armi un nemico che tarda ad arrivare, si prega il buon Dio, si spera che tutto ritorni in qualche modo all’ordine dei bei tempi che furono e nel frattempo ci si organizza. E siccome le sere son lunghe da passare, e le giornate ancora di più, qualcosa ci si deve pure inventare. Ad esempio si litiga, mandando agli altri fortini bellicosi messaggi sulla condotta da tenere di fronte al nemico trionfante, considerata ora blanda, ora arrendevole, ora inadeguata. Gli altri fortilizi, altrettanto convinti di essere pienamente pronti a ricevere l’assalto del nemico, tacciono, rispondono a suon di contro-bandi altrettanto polemici oppure, ancor più semplicemente, optano per qualche sonorità da trivio.

    Com’è naturale, senza il Papa, ognuno si arrangia e fa da sé, e se qualcuno vuole stilare i “quadernetti della Restaurazione” (cui dedicheremo una delle prossime puntate) vi sarà chi plaudirà, chi sbadiglierà, chi penserà di averli scritti meglio, assai più belli e convincenti. Ogni fortino, persino ogni casamatta (che del fortino è una versione ridotta e quasi caricaturale) pensa di essere un piccolo regno, sottoposto certamente alla Regalità di Cristo, ma ancor più a quella di chi vi governa. Et Rex in regno suo est imperator. Da questo male endemico, inevitabile, quasi connaturato ai tempi in cui viviamo, in fondo ne può venir anche del bene: lo dicevamo allora al nostro amico che ci guardava non troppo convinto. Ovviamente ne può venir anche del gran male (quod Deus avertat) se il rex muta in tiranno e manda ordini incomprensibili, perniciosi o, peggio, disumani. Son cose che son sempre avvenute e avverranno in qualunque società umana. Oggi, però, tutto si fa più problematico data la mancanza di un’autorità terza cui sottoporre questioni, ubriacature polemiche, anatemi e accusationes. Magari fosse facile come ne “L’Ammutinamento del Caine”, bellissimo film, cui rimandiamo eventualmente i nostri lettori. Se non è possibile occidere tyrannum, lì almeno si riesce a farlo (s)ragionare.

    Come unica consolazione rimane la Provvidenza. Almeno Lei, ne siamo certi, aiuterà rocche, fortini e casematte a mantenersi integri (sia moralmente che mentalmente). Perché i tartari, al contrario di quello che avviene nel racconto di Buzzati, prima o poi arriveranno.



    Nella festa del Cuore Immacolato di Maria e Ottava dell’Assunzione – 22 agosto 2018

    Pubblicato all’Angelus

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/08/a...i-e-casematte/

  5. #45
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    Predefinito Re: La vacanza Formale della Sede Apostolica 1958-....

    Riflessioni integriste: tra consapevolezza e realismo

    Nota di Radio Spada: pubblichiamo sempre con piacere gli articoli dell’amico Geranius, perchè rappresentano un contributo efficace alla riflessione sul nostro piccolo ma necessario mondo. Ciò che non fa difetto al nostro amico è quel sacrosanto ed apprezzabile disincanto che caratterizza anche molti articoli qui su Radio Spada, compresi quella della rubrica “Ai piedi del trono vuoto“. Sia che si scelga il silenzio e la stasi devota che l’attivismo fedele e frenetico, non si perda mai di vista il quadro che ci regala Geranius. Buona lettura! (Piergiorgio Seveso – Presidente di Radio Spada SQE)

    di Geranius

    Siamo agli sgoccioli su tutti i fronti e da un pezzo, lo si ripete ormai da anni e dobbiamo constatare che la realtà attuale è la peggiore in cui l’umanità si sia mai trovata.

    Infatti ai tempi del paganesimo dei popoli antichi, contraddistinto da innumerevoli nefandezze a diverse latitudini, il genere umano, pur inconsapevole, era in attesa del Salvatore e della Sua parola mentre nella terra che sarebbe divenuta Santa, fior di profeti ne annunciavano la venuta.

    Oggigiorno dopo la Rivelazione e la gloriosa civiltà che su di essa si è costituita, gli uomini e i governi hanno scelto la via dell’apostasia, hanno rifiutato la regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo e si dibattono nel putrido fango di orribili vizi, bestemmie e crimini quali l’aborto libero e legale così caro alle femministe. Tutto ciò è conseguenza dell’aver voltato le spalle a Nostro Signore, dimenticando la bellezza e la bontà della civiltà cristiana in cui si era vissuti per secoli.

    Siamo dunque nella peggior epoca della storia umana o forse no, il peggio deve ancora venire. Ciò che è certo è che le speranze riposte anche da molti cattolici in movimenti identitari di vario genere, governi gialloverdi, leghe e via dicendo non hanno portato a nulla o quasi e per diversi motivi. In primis perché, contro i nemici e servi del nemico, come ben sappiamo la mera politica non basta soprattutto se non è nemmeno cristiana. In secondo luogo perché, sebbene in certi movimenti militino anche dei cattolici, molti dei loro colleghi di partito sono al servizio del principe di questo mondo. In terzo luogo perché se pensi di dare battaglia accettando le regole del nemico e la sua demo(no)crazia, la sua bandiera, i suoi “valori” e tutto ciò che ne deriva parti col piede sbagliato e senza nemmeno accorgertene ti ritrovi dalla parte di chi pensavi di combattere. Da tale vicolo cieco non è possibile uscire rispettando le regole del gioco e infatti con un Ministro della Famiglia “tradizionalista”, che poi è come se non ci fosse, immondi invertiti insegnano il male ai i bambini sulle reti televisive nazionali e nessuno muove un dito. Perché se qualcuno lo muovesse, magistrature, potentati mass mediatici, corti europee dei diritti del diavolo e tutti i poteri forti interverrebbero all’istante e chi ha cercato di fermare l’abominio rischierebbe non solo la caregheta ma forse anche la pelle.

    Cosa può fare il cattolico di fronte a tutto ciò? Quantomeno essere consapevole che prima o poi lui e chi verrà dopo di lui dovrà lottare non solo spiritualmente ma anche fisicamente per la sua Fede e che le speranze di cambiare qualcosa non vanno riposte nelle latrine o nei monnezzari della politica di partito ma in un principe cristiano e soprattutto in un papa che disponga di potere spirituale e temporale.

    La realtà è però diversa poiché all’orizzonte non si intravedono né principi cristiani né papi e dunque, almeno per il momento, il futuro si preannuncia tutt’altro che roseo.

    Don Olivier Rioult, eccellente sacerdote francese nel tempo approdato al sedevacantismo, nel 2013 si esprimeva così “Io credo che più andiamo verso la fine dei tempi, più il cattolico sarà di fatto un anarchico; non di diritto, ma di fatto. Vale a dire che dovrà essere contro tutti i poteri esistenti, perché tutti i poteri saranno stati neutralizzati, minati o sovvertiti e saranno contro natura. Dunque, di fatto, il cattolico dovrà combattere tutte le autorità, siano esse civili, ecclesiastiche…, perché queste saranno tutte deviate, massoniche…, in ogni caso al servizio del Pprincipe di questo mondo. Penso dunque che sarà molto difficile ricreare delle strutture mondiali. Il Padre Calmel, molto lungimirante, già nel 1970 diceva molto bene che i capi naturali locali dovranno agire là dove sono, con dei semplici legami d’amicizia con gli altri capi locali dei diversi posti”. [i]

    Posto il fatto che i veri anarchici, nemici di Dio, sono da sempre utili idioti al servizio del nemico e del suo sistema è forse da questa interessante riflessione che bisogna iniziare e dalla consapevolezza che attualmente nessuna autorità è legittima in quanto nemica della regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.

    Pensare al presente e al futuro significa anche seriamente iniziare a ragionare su come agire dato che la vita cristiana anche nella sfera privata e nella formazione dei figli è minacciata e la peggior feccia di mezzo mondo importata dai poteri forti infesta le nostre città mentre inique imposte incidono ormai anche sull’aria che si respira.

    “Spiegare, informare, istruire”, per citare il colonnello Chateau-Jobert, figura di cui in futuro parleremo più diffusamente e soprattutto pensare che, salvo interventi provvidenziali, affidarsi alle mode politiche del momento non è la soluzione giusta. La Fede, la Preghiera, l’insegnamento millenario di Nostro Signore Gesù Cristo e della Chiesa ma anche la consapevolezza di ciò che sta succedendo e la formazione fisica ci aiuteranno a far fronte al peggio: monaci, sacerdoti, padri e madri di famiglia con la prospettiva del combattimento.

    [i] Intervista di Don Olivier Rioult del 6 ottobre 2013

    Fonte: https://www.radiospada.org/2019/02/r...za-e-realismo/

  6. #46
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    Predefinito Re: Riferimento: La vacanza Formale della Sede Apostolica 1958-....

    Citazione Originariamente Scritto da Luca Visualizza Messaggio
    IL Conclave d'emergenza


    Come già detto, non è vero che solamente un conclave ordinario possa eleggere un papa ("vero" voglio dire).
    Esiste anche un secondo procedimento, diciamo così "emergenziale" (e quali tempi più emergenziali di questi?) : un "vescovo" residenziale, ANCHE UN SOLO che rigetti con orrore il "vaticano secondo" e i suoi "papi", CHE RIVOLGA a Benedetto XVI (O AD UN SUO SUCCESSORE COMPLICE) LE MONIZIONI CANONICHE per il ritorno alla fede cattolica E CHE CREI PER QUESTO INTORNO A Sè UN MOVIMENTO D'OPINIONE, TIRANDO A Sè QUALCHE ALTRO "VESCOVO" RESIDENZIALE, NON è POI COSì IMPOSSIBILE DA TROVARE: MAGARI GIà VIVE, MAGARI è UN GIOVANE "PRETE", MAGARI è GIà "VESCOVO".
    UNA PICCOLO (anche piccolissimo) MANIPOLO DI "VESCOVI" (OPPORTUNAMENTE (RI)CONSACRATI col vecchio rito) e si potrebbe fare un CONCLAVE EMERGENZIALE (concilium imperfectum ad ponteficem eligendum).
    AD ESSI POTREBBERO AGGIUNGERSI SUCCESSIVAMENTE, in spirito di collaborazione ecclesiale, I VESCOVI TESISTI E ALTRI VESCOVI SEDEVACANTISTI O, CHISSà MAI, LEFEBVRIANI (PENTITI del loro inveterato sedeplenismo): OVVIAMENTE IL NUOVO PAPA ELETTO VAGLIEREBBE IL LORO EPISCOPATO E DECIDEREBBE QUALI POSSANO MANTENERLO E MAGARI ACCEDERE ALLE SEDE EPISCOPALI. PENSATE: MAGARI IN UN MESE O DUE, POTREMMO AVERE IL PAPA. UN PAPA CHE LEGIFERI, CHE SCOMUNICHI, CHE NOMINI ALLE SEDI EPISCOPALI ELIMINANDO I "VESCOVI" MODERNISTI, CHE RICOSTRUISCA PIAN PIANO IL COLLEGIO CARDINALIZIO.
    NON UN PUPAZZO, COME GIà ALTRI VE NE SONO, MA UN VERO PONTEFICE ROMANO. Benedetto XVI (O CHI PER LUI) NON SAREBBE ALLORA CHE UN SEMPLICE ANTIPAPA, DA COMBATTERE SENZA QUARTIERE E SENZA TIMORI.
    DIFFICILE, LO SO, MA NON IMPOSSIBILE.
    PUò DARSI INFATTI CHE DIO PREFERISCA OPERARE NON TRAMITE INTERVENTI STRAORDINARI MA, CONFERMANDO ANCORA UNA VOLTA LA NATURA DIVINO-UMANA DELLA CHIESA CATTOLICA, TRAMITE L'ORDINARIETà DELLA PRASSI ECCLESIALE E DEL DIRITTO CANONICO.
    TUTTO IN FONDO è NELLE MANI DI DIO. CERTO IMMAGINIAMO GLI SCONTRI, LE VIOLENZE, LE PERSECUZIONI, LE NUOVE "GUERRE DI RELIGIONE" MA...CI SAREBBE IL PAPA. E QUANDO C'è IL PAPA, C'è TUTTO.
    Da un punto di vista magisteriale, poi, un Papa poi può benissimo da solo (anche senza dover indire un nuovo concilio) rimettere ordine, dal punto di vista dottrinale, ai tanti nefasti degli ultimi quarant'anni.

    Utilizzando il magistero ordinario pontificio e se necessario lo straordinario, potrebbe dichiarare nullo e mai avvenuto il "vaticano II" e, ad esempio, condannare segnatamente le proposizioni eretiche o erronee contenute in alcuni suoi documenti (Lumen gentium, Dignitatis Humanae, Gaudium et spes, Nostra Aetate, Sacrosanctum concilium, Apostolicam Actuositatem...), dichiarare con pronunciamento solenne invalida la "messa di Paolo VI" e con un documento simile alla "Apostolicae curae" di Leone XIII dichiarare invalide le "ordinazioni" montiniane.
    Ovviamente potrebbe iniziare dei processi canonici per eresia e scisma capitale a carico di Montini, Wojtyla, Ratzinger e forse anche per Roncalli: provate ad immaginare il forte impatto anche mediatico che potrebbe avere un simile atto pontificio.
    Potrebbe proclamare nuovi dogmi: Maria mediatrice di Tutte le Grazie, Maria Santissima Corredentrice, il dogma della Regalità sociale di Cristo oppure tramite encicliche riportare al centro dell'attenzione sociale la "questione ebraica" o la "questione massonica" o la condanna del "sinarchismo mondialista" o della democrazia laica.
    E ovviamente istituire commissioni per rivedere tutte le "canonizzazioni" e le "beatificazioni" invalide effettuate durante la Sede vacante (tutte, compresa persino quella sacrosanta di Padre Pio), le decisioni dei tribunali ecclesiastici (nulle anch'esse, compresa la Rota).
    Ovviamente possono essere lasciati temporaneamente vivi dei culti, in attesa delle revisioni. Lo stesso per decisioni spettanti al privilegio petrino e paolino.
    Insomma, oltre al ravvedimento dell'eletto, ci può essere anche una seconda via per riavere autorità in atto nella Chiesa.
    Conclave d'emergenza non è conclavismo

  7. #47
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    Predefinito Re: La vacanza Formale della Sede Apostolica 1958-....



    Che vuol dire “Papa eretico”? È possibile deporre il Papa? Come conciliare l’infallibilità pontificia con l’attuale crisi nella Chiesa? Cosa deve pensare (e fare) un cattolico oggi? Domande impegnative a cui un sacerdote di nota preparazione e di chiara fama tenterà di dare risposte.

    Il libro «Deporre il Papa? – Riflessioni su Sede Romana e crisi nella Chiesa» di don Curzio Nitoglia* (con la prefazione del nostro presidente Piergiorgio Seveso) è il risultato di questo lavoro.

    Perché pubblicare ora questa opera? «A partire dal 2015 – dice l’Autore – con la promulgazione della Esortazione Amoris laetitia di Francesco – e soprattutto dopo l’idolatrica funzione con Pachamama nei giardini del Vaticano e la sua intronizzazione (autunno 2019) nella basilica di San Pietro si è scritto molto a riguardo degli errori e delle eresie materiali proferite a ripetizione da papa Bergoglio. Alcuni autori (storici, giuristi, canonisti, Vescovi e Cardinali) si son posti il problema se si potesse deporre il Papa caduto oggettivamente nell’eresia materiale. La maggior parte ha risposto negativamente, appellandosi all’assioma Prima Sedes a nemine judicatur. Solo pochi autori hanno proposto, con una certa insistenza, l’opzione di deporre papa Bergoglio per nominarne un altro al suo posto, ma con poco successo e seguito. Le Edizioni Radio Spada hanno raccolto in questo libro, riguardo questo problema pungente, alcuni articoli che scrissi già a partire dal 2015, dopo averli messi in buon ordine. Ci sono inoltre pagine inedite, che ho scritto appositamente per questo lavoro editoriale».

    E aggiunge: «Mi auguro che queste pagine, ordinate in un libro, possano aiutare il lettore a formarsi un’idea su ciò che i migliori teologi cattolici (il cui pensiero spero di aver esposto oggettivamente e fedelmente) dicono riguardo all’ipotesi del Papa eretico ed eventualmente da deporsi. Non presumo e non pretendo di avere un’autorità magisteriale che nessuno mi ha data. Quindi, ciò che ho scritto resta del tutto opinabile. Porgo, dunque, queste pagine all’attenzione del lettore, unicamente affinché possa studiare – con una certa facilità e senza dover far ricerche complicate e difficili – la dottrina esposta dai teologi: spero di esserci riuscito».

    Il libro, lo sappiamo, farà discutere molto. Confidiamo che alimenti un sano dibattito.

  8. #48
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    Predefinito Re: La vacanza Formale della Sede Apostolica 1958-....

    Citazione Originariamente Scritto da Guelfo Nero Visualizza Messaggio


    Che vuol dire “Papa eretico”?
    Un saluto dopo lungo tempo, grazie per il link su fb.

 

 
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