Indagato il presidente Rossi
per il maxibuco all'Asl di Massa
L'invito a comparire consegnato al governatore della Toscana nell'ambito dell'inchiesta sul dissesto finanziario dell'azienda sanitaria che ammonta a oltre 400 milioni. L'accusa sarebbe di falso ideologico
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è indagato nell'inchiesta per il maxibuco finanziario all'Asl di Massa. Oggi ha ricevuto un invito a comparire come persona sottoposta ad indagine dalla procura guidata da Aldo Giubilaro. “Sembra che l’atto della Procura sia conseguente alle dichiarazioni di un signore, Ermanno Giannetti, da me denunciato. – ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi – Il quale di recente, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di galera per peculato. E’ un giochino vecchio come il mondo quello di accusare qualcun altro per scaricare le proprie responsabilità. Di tutto questo si sta occupando il mio avvocato”. Rossi sarebbe accusato di falso ideologico, un reato che per gli enti pubblici corrisponde al falso in bilancio per i privati. Secondo questa ipotesi d'accusa sarebbe corresponsabile del buco dell'azienda sanitaria di Massa, che ammonterebbe a circa 400 milioni. Rossi sarà sentito nei prossimi giorni in procura.
La guardia di finanza già mercoledì era stata nella sede all'assessorato alla salute della Regione, in via Alderotti uscendo intorno alle 22.30 con alcuni documenti riguardanti la Asl di Massa Carrara. Ieri è arrivata la condanna di Giannetti, ex direttore amministrativo dell'azienda sanitaria. Gli sono stati inflitti a 5 anni e 6 mesi con il rito abbreviato. Il reato contestato è il peculato: avrebbe emesso falsi mandati di pagamento trattenendo i soldi e riuscendo a intascare circa 1 milione di euro.
Giannetti aspetta il processo con rito ordinario per l'accusa di falso in bilancio, contestata per gli anni 2004 e 2005 a lui e ai direttori generali Alessandro Scarafuggi, per il periodo tra il 2002 e il 2007, e Antonio Delvino, per quello dal 2007 al 2010.
La procura di Massa sta portando ancora avanti gli accertamenti. In assessorato mercoledì sono state visitate le stanze del settore finanziario e le Fiamme Gialle sono uscite con diversi documenti. Nell'inchiesta si ipotizza un buco enorme, da circa 400 milioni di euro, di cui nessuno si è accorto fino al 2010, quando dopo l'estate gli uffici dell'assessorato allora guidato da Daniela Scaramuccia hanno intuito che c'erano grossi problemi. Ad ottobre il presidente Enrico Rossi ha presentato una denuncia in procura e ha anche attivato la magistratura civile e quella contabile. Inizialmente si riteneva che il buco fosse di circa 60 milioni, cioè pari a un falso credito nei confronti della Regione che la Asl di Massa era riuscita ad iscrivere a bilancio per alcuni anni. In realtà, via via che gli investigatori approfondivano la situazione, le cifre sono salite. Si appurò un dissesto finanziario da 244 milioni di euro, maturato dal 2005 al 2009. Le stime più recenti che emergono dalle indagini coordinate dal pm Alberto Dello Iacono, portano a quantificare il buco addirittura oltre i 400 milioni. I finanzieri hanno controllato circa 60mila mandati di pagamento a partire dal 2005. Probabilmente però sarebbero state commesse irregolarità anche negli anni precedenti.
Giannetti è in carcere dal maggio scorso. E' stato condannato per peculato, dall'inchiesta è emerso che emetteva falsi mandati di pagamento per simulare l'assegnazione di incarichi e lavori da parte di società che conosceva. Oppure gonfiava fatture per prestazioni realmente effettuate. In quel modo poteva intascare soldi con cui si sarebbe comprato tra l'altro Rolex e macchine di lusso.
(30 novembre 2012)
Indagato il presidente Rossi per il maxibuco all'Asl di Massa - Firenze - Repubblica.it