La rappresaglia di Israele, 3.000 case in Palestina
(AGI) - Gerusalemme, 30 nov. - Dopo il 'si' dell'Assemblea generale dell'Onu alla Palestina "Stato non-membro" del Palazzo di vetro, e' il giorno della rappresaglia israeliana, preparata da tempo e mirata al cuore di uno Stato esistente solo sulla carta e negli organismi delle Nazioni Unite: il territorio. In particolare, quello tra Gerusalemme est e la Cisgiordania, dove saranno costruite 3.000 nuove abitazioni di coloni. La decisione e' stata rivelata da un tweet di Barak Ravid, corrispondente diplomatico di Haaretz: "Le nuove case", scrive, "sorgeranno in aree gia' oggetto di un forte contenzioso con i palestinesi, come El, tra Maaleh Adumim e Gerusalemme, con una edificazione che separera' la Cisgiordania del sud da quella del nord. Tutto cio', nonostante Netanyahu abbia assicurato in passato a Barack Obama che il progetto di El sarebbe stato congelato" in base a quanto stabilito dalla roadmap siglata nel 2003. Il progetto, che creera' un corridoio che di fatto pregiudicherebbe la continuita' territoriale in vista della creazione di uno Stato indipendente, ha visto nel corso degli anni una dura opposizione da parte dell'Autorita' nazionale palestinese. "E' un atto di aggressione israeliana contro uno Stato e il mondo deve assumersi le sue responsabilita'".
La preoccupazione per la nuova decisione israeliana e' arrivata alla Casa Bianca:sofico: