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Risale l'occupazione
Puglia seconda in Italia
Sono stati creati 21mila posti di lavoro: lo sostiene l'Istat. A far meglio c'è solo la Lombardia
di ANTONELLO CASSANO
L’occupazione in Puglia continua a correre nonostante la crisi. Nella variazione tra il terzo trimestre del 2011 e lo stesso periodo del 2012 si sono creati nella regione 21mila nuovi posti di lavoro in più, registrando la seconda migliore prestazione dopo quella della Lombardia. E’ quanto confermato dall’elaborazione dei dati Istat che evidenzia una performance pugliese in controtendenza rispetto al resto del Paese.
Un risultato cui aggrapparsi per cercare un barlume di speranza tra le disastrose cifre diffuse dallo stesso istituto di statistica sulla disoccupazione in Italia, che ha sfondato il muro dell’11 per cento, il dato peggiore dal primo trimestre del 1999, mentre la disoccupazione tra i 15 e i 24 anni nel Mezzogiorno vola al 43,2 per cento nel terzo trimestre 2012.
Tra luglio-settembre 2011 e lo stesso periodo del 2012 la Puglia ha creato 21mila nuovi posti di lavoro, passando da 1 milione e 237mila dell’anno scorso a 1 milione e 258mila occupati di quest’anno. Livelli occupazionali non molto distanti da quelli registrati nel 2008, durante il primo anno di crisi. Nel Mezzogiorno resistono solo Puglia, Campania e Basilicata (+ 1000 unità). Molto negativi i dati di Calabria, Sicilia e Sardegna. La Puglia si conferma dunque locomotiva del Sud (che perde complessivamente 26mila posti di lavoro) grazie a una prestazione che la proietta al secondo posto in Italia nella classifica dell’occupazione, alle spalle di un gigante come la Lombardia che ha fatto registrare 34mila nuovi posti di lavoro,
e davanti a Piemonte e Veneto. La Puglia realizza da sola quasi quanto nello stesso periodo creano Campania (terza migliore prestazione con 12mila nuovi occupati) e Toscana (+11mila) messe insieme.
Il risultato è sicuramente positivo, anche se inferiore rispetto alle cifre registrate nel secondo trimestre di quest’anno, quando la regione aveva guadagnato ben 55mila nuovi posti rispetto al periodo gennaiomarzo 2012, passando da 1 milione e 221mila a 1 milione e 276mila occupati. Dunque nel corso del 2012, dal secondo al terzo trimestre, si sono persi 18mila posti di lavoro. Ma il risultato complessivo rimane positivo, come conferma il presidente di Confindustria Puglia, Angelo Bozzetto: «Teniamoci stretti questi risultati, anche perché temo che nel 2013 le cifre volgeranno al negativo. Ma c’è un dinamismo territoriale che è innegabile. Gli imprenditori pugliesi riescono a creare occupazione a dispetto della lentezza della pubblica amministrazione».
Più cauto il segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte: «Il trend positivo si consolida, ma le cifre andrebbero analizzate in termini qualitativi. Molto spesso sfugge il fatto che buona parte della nuova occupazione è precaria. Nonostante tutto, si tratta di risultati da cui poter ripartire e sperare per il futuro. La Regione ha investito molto nello sviluppo dell’imprenditoria giovanile e su questo fronte cominciamo a vedere dei risultati positivi».
Soddisfatto il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Antonio Decaro: «Una buona notizia per la Puglia che dimostra l’efficacia delle politiche per il lavoro messe in atto dalla Regione».
(02 dicembre 2012) © Riproduzione riservata
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