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Discussione: La svolta russa

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    Predefinito La svolta russa

    Il potere morale di Putin

    Il premier russo combatte la crisi a modo suo. Va in un supermercato e si lamenta delle salsicce costose, sgrida in pubblico uno dei suoi oligarchi, sostiene la natalità e lancia una campagna contro fumo, alcol e casinò

    In Russia l’economia è reale e la crisi che passa per le strade di Mosca tutto sembra fuorché immaginaria. Il pil scende agli standard dell’Europa occidentale, il tasso di occupazione perde il quindici per cento in pochi mesi e il conto della spesa diventa un grosso problema per tre cittadini su quattro. La soluzione del premier, Vladimir Putin, non ha nulla a che vedere con le teorie della finanza: il paese, sostiene, può ripartire soltanto grazie a una svolta morale. Nelle ultime settimane, Putin non si è limitato a salvare le grandi aziende russe. Ha umiliato gli uomini d’affari per la loro sete di denaro, ha offerto sostegno finanziario alla natalità, ha cominciato un’inedita campagna contro il fumo e l’alcol “che migliorerà la salute della Russia”. Ora ordina di chiudere tutti i casinò del paese, fatta eccezione per le sale che saranno costruite nell’enclave di Kaliningrad, fra Polonia e Lituania, e nel distretto del Krasnodar, sul mare d’Azov. La decisione potrebbe lasciare 400 mila persone senza lavoro, ma salverà “i giovani e i pensionati che perdono fino all’ultimo copeco con il gioco d’azzardo”. Quello che parla non è il Putin della guerra in Cecenia, non è l’ex agente del Kgb che non perde occasione di farsi fotografare con un fucile fra le braccia. E’, piuttosto, l’uomo cresciuto in una komunalka di Pietroburgo da madre operaia e padre arruolato in marina, l’animale politico che comprende come pochi altri i pensieri dell’uomo di strada. La sua popolarità è superiore a quella di Medvedev nonostante le denunce delle organizzazioni umanitarie per i giornalisti morti ammazzati, i processi truffa agli oligarchi e la guerra contro Ikea e British Petroleum.

    Lo scorso inverno, Putin ha impedito che le industrie strategiche finissero ai creditori stranieri con un piano di aiuti pubblici senza precedenti. La manovra ha anche permesso al Cremlino di mettere le mani su asset decisivi per l’economia russa. Pochi giorni fa, ha garantito un nuovo salvataggio per le banche a corto di liquidi, a patto che i rubli del governo siano usati per fare credito ai cittadini. Le riforme liberiste promesse dal nuovo presidente, Dmitri Medvedev, sono lontane e il premier non è molto interessato al dibattito sul futuro del capitalismo. Il vero guaio dell’economia globale è nella morale: le ragioni della libera impresa non sono una regola divina, la politica non può permettersi di lasciare al business alcun primato. Anche per questo, all’inizio di giugno, Putin si è presentato sotto la casa di un ricco industriale amico del Cremlino, Oleg Deripaska, e lo ha portato nella città fabbrica di Pikalevo, poco distante da Pietroburgo, dove la crisi ha fatto ventimila disoccupati. A Pikalevo, Deripaska possiede un impianto che produce cemento. Putin ha voluto vistarlo insieme a lui. “Perché la fabbrica è ridotta così male”, ha chiesto, con il milionario a testa bassa. “Avete trasformato questo posto in una discarica. E’ qui che vi ha guidato la vostra sete di denaro? Perché nessuno è stato in grado di prendere decisioni prima che arrivassi io?”.

    La televisione russa ha mostrato senza tregua le immagini della ramanzina. Quarantotto ore più tardi, Deripaska ha fatto riaprire gli impianti, ha pagato gli arretrati ai suoi operai e ha chiesto che due ministri del governo entrassero nel desk della fabbrica. Una scena simile è capitata la settimana scorsa in un supermercato di Mosca che appartiene alla catena Perekrestok. Putin è entrato con i suoi collaboratori e un paio di fotografi e ha fatto chiamare il direttore, uno georgiano poco fortunato di nome Kobaladze. “E’ normale che le salsicce costino così tanto? Posso dimostrare che avete raddoppiato i prezzi”, ha detto il premier. Il povero Kobaladze non ha potuto fare altro che garantire provvedimenti. I supermercati Perekrestok cominciano oggi una stagione di svendite all’ottanta per cento. Secondo la Banca mondiale, sei milioni di russi torneranno alla povertà per colpa della crisi. Forse la riforma morale di Putin non salverà le finanze del paese, ma per il momento la riconferma della supremazia della politica sull’economia è tremendamente popolare.

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    Il potere morale di Putin - [ Il Foglio.it › La giornata ]

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: La svolta russa

    Cremlino, dopo l'ateismo di Stato la nuova "arma" è la religione

    giovedì 23 luglio 2009

    Marta Allevato

    Ora di religione nelle scuole, cappellani militari pagati dallo Stato e la possibilità per il Patriarcato ortodosso di Mosca di visionare disegni di legge prima dell’esame alla Duma. Succederà a breve in Russia, dove i tempi del sovietico ateismo di Stato sono ormai morti e sepolti a favore di una sempre più stretta alleanza tra Chiesa e Cremlino. Nella Federazione russa si è riacceso con forza il dibattito sulla laicità dello Stato, dopo che il presidente Dmitry Medvedev nel suo incontro di ieri a Barvikha con i leader spirituali russi, ha annunciato l’introduzione dell’ora di religione nelle scuole medie e dell’invio di sacerdoti «ad assistere» le forze militari. Il capo del Cremlino ha dato così il suo ok a un piano già avviato in fase sperimentale nel 2005, quando ai vertici della Chiesa russo-ortodossa c’era il defunto Alessio II e al Cremlino sedeva Vladimir Putin. L’ora di religione sarà introdotta da settembre in 18 regioni russe per un totale di 12mila istituti. Dal 2012 diventerà «obbligatoria», a partire dall’età di dieci anni.

    Secondo quanto riferito dallo stesso Medvedev, si potrà scegliere tra: insegnamento di una delle quattro religioni «tradizionali» - cristianesimo ortodosso, islam, ebraismo e buddismo -, storia di tutte le principali religioni della Russia o lezioni di educazione civica. In un Paese multiculturale, ma dilaniato dalla piaga della xenofobia e del razzismo com’è la Russia, si teme che l’iniziativa possa favorire la discriminazione dei gruppi di minoranza. Primi tra tutti i cattolici, con i quali la proposta già nel 2005 aveva creato tensioni, sfociate in una mini crisi tra Vaticano e Patriarcato di Mosca, poi subito rientrata. Gli esperti avvertono della necessità di monitorare la formazione dei futuri insegnanti e la scelta dei libri di testo. All’inizio del 2008 ha fatto discutere il manuale «Religioni in Russia», scritto da Andrei Kulakov, in cui si presentava il cattolicesimo come una realtà ostile alla religione tradizionale della Russia, cioè l’ortodossa.

    Per quanto riguarda l’esercito, sarà lo stesso ministero della Difesa ad assumere i sacerdoti, guide spirituali per gli uomini dell’ex Armata rossa; impensabile fino a 30 anni fa. E c’è già chi negli stipendi statali al clero vede un attacco alla Costituzione federale, dove è sancita la netta divisione tra Stato e Chiesa.

    Cancellata con la Rivoluzione d’ottobre, bandita per quasi novant’anni, la religione sui banchi di scuola e nell’esercito è ora simbolo di un nuovo corso: estinto il comunismo come serbatoio ideologico, il Cremlino si è rivolto alla Chiesa ortodossa come fonte di legittimazione politica. Tanto più ora che ha bisogno di difendere la sua popolarità, corrosa dalla crisi economica, dalla crescente disoccupazione e da un prestigio militare in declino. Dal canto suo il Patriarcato russo non ha mai nascosto la vocazione a essere Chiesa di Stato: dal 1990 a oggi ha ripristinato la sua influenza sociale e restaurato il suo prestigio. Soprattutto politico. Dopo aver espresso preoccupazioni per l'imminente ratifica da parte di Mosca della Carta sociale europea, che prevede l'introduzione dell'educazione sessuale a scuola, il neo Patriarca di Mosca Kirill I ha ottenuto dal partito di maggioranza «Russia Unita» la garanzia che saranno aperte «consultazioni permanenti» tra Duma e Patriarcato sull’attività legislativa. Vale a dire, le leggi federali prima di essere approvate in Parlamento, dovranno essere benedette.

    Cremlino, dopo l'ateismo di Stato la nuova "arma" è la religione - Esteri - ilGiornale.it del 23-07-2009

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: La svolta russa

    Le recenti mosse del Cremlino sono indicative del clima che pervade le stanze del potere in Russia. Iniziative moralizzatrici e patriottiche non sono nuove ma è evidente la spinta registrata negli ultimi mesi che contrasta in modo evidente e sinistro con le mosse governative della quasi totalità delle nazioni occidentali.
    I governi d'Europa con l'ovvia benedizione della decadente società non hanno in serbo piani che frenino la discesa verso l'oblio. Basti pensare quanto è distante dall'italica febbre da superenalotto la mossa putiniana di chiudere la quasi totalità dei casinò.

  4. #4
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    Al me questa svolta tradizionalista della Russia non può non farmi piacere, dopo decenni di materialismo scientifico inculcato a tutta forza. E' la politica economica che a mio avviso lascia dei sospetti. Non conosco a fondo quella realtà, ma da quello che ho letto la figura di Putin che accorre in soccorso del povero operaio vessato dal padrone cattivo mi sa tanto di immaginetta socialista da XIX Secolo. Tipo i romanzi di Dickens contro le crudeltà della rivoluzione industriale (best-sellers della sinistra, tra l'altro)...

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Mr. Right Visualizza Messaggio
    Al me questa svolta tradizionalista della Russia non può non farmi piacere, dopo decenni di materialismo scientifico inculcato a tutta forza. E' la politica economica che a mio avviso lascia dei sospetti. Non conosco a fondo quella realtà, ma da quello che ho letto la figura di Putin che accorre in soccorso del povero operaio vessato dal padrone cattivo mi sa tanto di immaginetta socialista da XIX Secolo. Tipo i romanzi di Dickens contro le crudeltà della rivoluzione industriale (best-sellers della sinistra, tra l'altro)...
    Basterebbe leggersi il Manzoni, per sapere che imporre i prezzi in maniera populista, porta a sicuri disastri.

    Per il resto, buona la svolta tradizonalista. Come sempre per Putin, luci ed ombre.
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  6. #6
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    Passino la svolta morale ed il recupero delle tradizioni, ma vi sono ancora ombre inquietanti che descrivono una politica eccessivamente autoritaria e pregiudizialmente contraria al dialogo con l'Occidente. Come afferma Juv, luci e ombre...

  7. #7
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    Ma una stretta autoritaria di Putin sui tanti veterocomunisti stalinisti antioccidentali che infestano la Russia mai eh? D'accordo che i liberali russi fanno schifo, ma ogni tanto qualche colpetto anche alla sinistra.... giusto per par condicio... hefico:

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    Citazione Originariamente Scritto da Mr. Right Visualizza Messaggio
    Ma una stretta autoritaria di Putin sui tanti veterocomunisti stalinisti antioccidentali che infestano la Russia mai eh? D'accordo che i liberali russi fanno schifo, ma ogni tanto qualche colpetto anche alla sinistra.... giusto per par condicio... hefico:
    Il Partito NazionalBolscevico è fuorilegge, i movimenti neo-nazisti pure, i comunisti di Zjuganov sono opposizione e spesso si sono lamentati di Putin.

    carlomartello

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    Passino la svolta morale ed il recupero delle tradizioni, ma vi sono ancora ombre inquietanti che descrivono una politica eccessivamente autoritaria e pregiudizialmente contraria al dialogo con l'Occidente. Come afferma Juv, luci e ombre...
    Il decisionismo autoritario è un elemento a favore di Putin piuttosto che un elemento a sfavore.
    A me sembra poi che l'asse fra Berlusconi e Putin sia una prova del fatto che la Russia cerca sempre di più di collaborare con l'Europa.

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: La svolta russa

    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Il Partito NazionalBolscevico è fuorilegge, i movimenti neo-nazisti pure, i comunisti di Zjuganov sono opposizione e spesso si sono lamentati di Putin.

    carlomartello
    Ma se leggiamo tutti i giorni di quanto è popolare tra i russi Stalin e di come la Seconda Guerra Mondiale viene esaltata come guerra "patriottica"... Dài, che il comunismo è ancora forte lì...

    (Poi che Zjuganov si lamenti... ci mancherebbe pure che applaudisse!)

 

 
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