“…la Chiesa è una società santa universale, cattolica. Ma si può dire di più: è l’unica società universale realmente santa. Le altre società che pretendono di essere universali … finiscono, di fatto con l’essere contrarie alla volontà di Dio, e, per ciò, compiono peccato, precisamente un peccato d’orgoglio.Questo è molto grave, perché vuol dire che l’unità, per se stessa, non è sempre buona, ma che può essere riconosciuta come dannosa,(…)
A sua volta, la non-unità, che potremmo chiamare pluralismo, non è sempre biasimevole per se stessa, ma può essere voluta da Dio. (…). L’idea di uno Stato universale sembra contraria non solo alla naturalezza delle cose imposte da Dio, ma anche in quanto è utopica.
Per ciò, l’ambizione ad un potere totale del mondo si prospetta oggi come il predominio di un controllo economico nascosto, mantenendo l’apparenza di un pluralismo politico universale. (…). L’unità forzata di uno Stato universale sarebbe contraria alla libertà e, per ciò, alla morale cristiana.
Ma nemmeno sembra essere conforme alla volontà di Dio, poiché attenta ugualmente contro il dogma della Potestà regia di Gesù Cristo, l’unità universale che pretende conseguire il governo sinarchico … anzi, questo potere universale segreto, il cui fine è il dominio universale per il controllo economico, è essenzialmente anticristiano; presenta rischi chiaramente satanici, imitare l’unità universale della Chiesa di Cristo e nascondersi come autorità clandestina fingendo che i popoli siano liberi di eleggere altre podestà; effettivamente, la menzogna, che si manifesta nell’imitazione grottesca del divino e nel travestimento davanti agli uomini, è proprio del demonio, padre della menzogna e necessariamente nemico, pertanto, della verità, che è lo stesso Gesù Cristo.
Come abbiamo detto, l’unica unità universale positivamente voluta da Dio è la Chiesa, e sembra conforme a questa stessa volontà il fatto che esistano diverse podestà nell’ordine politico, adattate alle differenze naturali delle nazioni: all’unità della Chiesa corrisponde la pluralità del mondo secolare, e l’unità politica del mondo secolare, in cambio, attenta sempre contro l’unità santa della Chiesa. (…).
Tutta l’organizzazione politica del mondo deve partire dalla pluralità politica come qualcosa voluto da Dio, a differenza dell’unità della sua Chiesa. Tutta la pretesa di unificare il governo del mondo, sia chiaramente, in forma di Stato universale o altra forma di organizzazione con podestà unica su tutti i popoli, sia in maniera occulta a modo della Sinarchia economica, è contraria alla volontà di Dio e non merita di essere accettata come potere costituito.”


A. d’Ors, La violenza e l’ordine, Marco Editore, Lungro (CS) 2003, pp. 105-142.