Doria: «Berlusconi sparisca dalla scena politica»



Genova - «Chi ha avuto il coraggio di dire che la crisi era un’invenzione deve sparire dalla scena politica»: così il sindaco di Genova, Marco Doria, parlando nella sede di Confindustria ha commentato l’ipotesi di un ritorno in campo di Silvio Berlusconi . «Chi ha negato la crisi deve sparire dalla faccia della scena politica - ha detto Doria -. Non dalla faccia della terra, ma della politica sì. C’è chi ha negato la crisi, ricordiamocelo. Ha perso ogni credibilità. La crisi esiste e sarà lunga».

Parlando della crisi il sindaco ha anche detto: «Dovendo essere il sindaco faccio la persona che ha un incarico politico e parlo a una platea di imprenditori. Fino a maggio ero un professore universitario, e sicuramente fra quattro anni e mezzo tornerò a fare il professore universitario. Quindi io non sono un politico di professione».

In polemica con la platea, che criticava il ceto politico, Doria ha aggiunto: «Sono davvero stufo in generale di sentire questa contrapposizione tra mondo dell’impresa, cittadini e politici. Chi ha governato l’Italia lo abbiamo scelto noi. A meno che non ci siano persone che non sono andate a votare o che amano Beppe Grillo, chi ha governato l’Italia negli ultimi anni, è stato scelto da noi, ammettiamolo».

All’incontro convocato per discutere sulla crisi del settore edile, Doria ha parlato anche di infrastrutture. «La Gronda autostradale di Genova Ponente è un’opera da anni ‘50 - ‘60, che non risponde alla mia visione di mobilità del futuro», ha detto il sindaco di Genova Marco Doria.

«Vogliamo parlare di modelli di sviluppo? Della mobilità che immaginiamo nel 2025? - ha chiesto Doria - Rispondo sempre nello stesso modo: a Genova abbiamo una serie di interventi che possono partire o che sono partiti, come il Terzo Valico, la prosecuzione di lungomare Canepa, il nodo di San Benigno, il rifacimento del nodo ferroviario di Genova, e fra qualche mese ci potrebbe essere anche la Gronda tra questi».

«A fronte di un pacchetto di opere partite o che possono partire, per cui dobbiamo fare un lavoro forte affinché siano realizzate in tempi rapidi - ha sottolineato - mi sembra paradossale che tutto sia legato alla Gronda, un’unica opera che dal punto di vista dei tempi di realizzazione, se è vero quello che dicono, dovrebbe essere terminata nel 2022».

«Il tipo di mobilità che vogliamo nel prossimo futuro che caratteristiche deve avere? - ha aggiunto - Rispetto al consumo di suolo? Al consumo di energia? Alla sostenibilità ambientale? Io queste domande me le pongo. Ritengo sia il caso di puntare su una mobilità su rotaia, non su gomma».

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