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Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    In verità, cosa accadrà con precisione si saprà entro dieci giorni, quanti il governo se ne è presi per deliberare i criteri esatti sotto cui le provincie verranno "accorpate". Due i criteri per sfoltire una sessantina delle 107 attualmente esistenti: l’estensione (probabilmente 3mila km quadrati) e la popolazione (numero di abitanti inferiore, forse, a 350 mila). Poi, entro la fine dell’anno, anche la fase di accorpamento (mediante una procedura che vede il governo trasmettere la propria deliberazione con i criteri esatti al Consiglio delle autonomie locali, istituito in ogni regione, che verrà poi approvato dallo stesso Consiglio entro 40 giorni).Tuttavia, alla luce delle bozze circolate in questi giorni, pare pressoché scontata la soppressione della Provincia di Terni, che con 2.122 km quadrati di estensione e 234 mila abitanti è ben sotto le soglie prefigurate. Niente, a dire il vero, è scontato. Con il passaggio al Consiglio delle autonomie locali (composto da rappresentati degli enti territoriali) si tenterà anche di operare un riequilibrio con Perugia. Dipenderà molto dalla soglia, ma non sarà facile. Anche perché l’obiettivo del governo è sfoltire e c’è da aspettarsi vincoli molto rigidi per gli accorpamenti.
    E Perugia? Tra l’altro c’è da chiedersi cosa accadrà a Perugia. Il governo ha lasciato competenze importanti in capo alle Province: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). Se sparirà Terni, però, ci sarà una Provincia coincidente col territorio della Regione con un’evidente sovrapposizione (se non di competenze) di potere per chi governerà. Sempre considerando che l’ipotesi di riforma del «Salva Italia» prevede che ad eleggere il futuro presidente della Provincia non saranno più i cittadini ma delegati dei comuni e delle unioni comunali.
    Ultima modifica di C@scista; 08-07-12 alle 23:39

  2. #2
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Come prevedibile è però scattata la mobilitazione corporativistica dei politici umbri per salvare dall'accorpamento la provincia diTerni al grido di "salviamo la poltrona"
    In parlamento infatti è stato presentato l’emendamento «salva Terni» presentato in commissione Bilancio da alcuni senatori del Partito Democratico
    (Ferrante, Fioroni, Chiurazzi, Bubbico e Antezza), primo firmatario l’umbro Mauro Agostini. Il concetto è semplice semplice: nel riordino complessivo che il governo sta predisponendo «non può determinarsi – è scritto nel testo – la coincidenza tra istituzione regionale e unico ambito provinciale». Il breve emendamento andrà in commissione Bilancio lunedì e martedì dovrebbe essere votato. Vedremo nei prossimi giorni se questa "importantissima e vitale" battaglia per salvare la provincia (ma vitale per chi?) avrà successo
    Ultima modifica di C@scista; 20-07-12 alle 22:47

  3. #3
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Nella Commissione del Senato l'emendamento di Agistini "salva - provincia -Terni" è stato bocciato (giustamente) dal governo tecnico e non è passato ma i politici umbri allarmatissimi per questa vera e propria emergenza vitale (la nobile battaglia per salvare le loro poltrone alla provincia) non si arrendono e promettono di ripovarci in Senato a ripresentare l'emendamento

    http://www.umbria24.it/provincia-ter...za/111287.html
    il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi che ha dato il suo niet all’emendamento, facendo capire che la stessa risposta arriverebbe anche in commissione Bilancio al Senato, dove l’emendamento è stato presentato nei giorni scorsi. I lavori della commissione sono ricominciati alle 14.30 con i relatori (Paolo Giaretta del Pd e Gilberto Pichetto Fratin del Pdl) che rinunciano alla presentazione delle modifiche, mentre la discussione sull’ormai famigerato articolo 17 del decreto sulla spending review viene rimandata.

    Non c’è accordo Nel corso del pomeriggio non si trova un accordo con il governo e quando la seduta riprende alle 18 gli emendamenti non ci sono. I relatori decidono così che sui temi roventi al centro dello scontro (non solo Province ma anche pubblico impiego e sanità) presenteranno gli emendamenti alla ripresa dei lavori fissata per le 20.30. Si andrà quindi avanti nel corso della notte dato che il provvedimento è atteso nell’aula del Senato giovedì mattina dove verrà votata la fiducia. Il rischio a questo punto, in commissione Bilancio, è quello che il governo vada in minoranza. Da Roma, dove era impegnata nella riunione della Conferenza Stato-Regioni, la presidente Catiuscia Marini ha ribadito il suo netto no all’ipotesi di un’unica Provincia: «E’ assurdo. Le Province vivono di competenze delegate dalle Regioni ma in questo modo viene meno la ragione per la quale dovremmo delegare qualcosa. E’ necessario affrontare in modo serio il riordino delle Province non con soluzioni organizzativamente e finanziariamente senza senso, per non dire bizzarre».
    Ultima modifica di C@scista; 26-07-12 alle 11:08

  4. #4
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Province, addio soppressione: arriva il «riordino». Per salvare Terni servirebbe spostare 13 Comuni | Umbria24.it

    Dopo un lungo braccio di ferro con il governo e dopo l’altrettanto lunga battaglia in commissione Bilancio al Senato i non passa (e meno male) l’emendamento salva-Terni proposto da alcuni senatori Pd (primo firmatario Mauro Agostini) ma uno spiraglio c’è comunque. La modifica all’articolo 17 del decreto presentata venerdì pomeriggio in commissione infatti stabilisce che «tutte le province delle Regioni a statuto ordinario» sono «oggetto di riordino». Il percorso stabilito prevede che in ciascuna Regione il Cal (il Consiglio delle autonomie locali) dovrà formulare entro 70 giorni un’ipotesi di riordino alla Regione stessa. Nel caso umbro palazzo Donini avrà allora venti giorni di tempo per trasmettere l’ipotesi a Roma.
    Nell’emendamento presentato venerdì si specifica chiaramente che si terranno in conto «le eventuali iniziative comunali volte a modificare le circoscrizioni provinciali esistenti». A quel punto con una legge si procederà alla definizione delle nuove province, mentre il ruolo di capoluogo spetterà al Comune con maggior popolazione residente «salvo il caso di diveso accordo tra i comuni già capoluogo». I requisiti fissati dal governo andranno comunque rispettati: per sopravvivere perciò la Provincia di Terni dovrà avere un’estensione di almeno 2.500 chilometri quadrati e 350 mila abitanti. All’appello, stando ai dati ufficiali, mancano quindi 116 mila abitanti e 378 chilometri quadrati. Dato però che il riordino (termne che ha sostituito il troppo "duro" accorpamento dovrà essere attuato dalle regioni entro i prossimi mesi la Regione sta pensando di spostare una serie diu comuni verso la Provincia di Terni al fine di salvare le poltrone di quel "fondamentale" ente poltronaro. A questo punto però giustamente pochi sono i comuni desiderosi di spostarsi nella provincia di terni per "fare numero"
    Ultima modifica di C@scista; 03-08-12 alle 16:30

  5. #5
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Province, addio soppressione: arriva il «riordino». Per salvare Terni servirebbe spostare 13 Comuni | Umbria24.it

    Dopo un lungo braccio di ferro con il governo e dopo l’altrettanto lunga battaglia in commissione Bilancio al Senato i non passa (e meno male) l’emendamento salva-Terni proposto da alcuni senatori Pd (primo firmatario Mauro Agostini) ma uno spiraglio c’è comunque. La modifica all’articolo 17 del decreto presentata venerdì pomeriggio in commissione infatti stabilisce che «tutte le province delle Regioni a statuto ordinario» sono «oggetto di riordino». Il percorso stabilito prevede che in ciascuna Regione il Cal (il Consiglio delle autonomie locali) dovrà formulare entro 70 giorni un’ipotesi di riordino alla Regione stessa. Nel caso umbro palazzo Donini avrà allora venti giorni di tempo per trasmettere l’ipotesi a Roma.
    Nell’emendamento presentato venerdì si specifica chiaramente che si terranno in conto «le eventuali iniziative comunali volte a modificare le circoscrizioni provinciali esistenti». A quel punto con una legge si procederà alla definizione delle nuove province, mentre il ruolo di capoluogo spetterà al Comune con maggior popolazione residente «salvo il caso di diveso accordo tra i comuni già capoluogo». I requisiti fissati dal governo andranno comunque rispettati: per sopravvivere perciò la Provincia di Terni dovrà avere un’estensione di almeno 2.500 chilometri quadrati e 350 mila abitanti. All’appello, stando ai dati ufficiali, mancano quindi 116 mila abitanti e 378 chilometri quadrati. Dato però che il riordino (termne che ha sostituito il troppo "duro" accorpamento dovrà essere attuato dalle regioni entro i prossimi mesi la Regione sta pensando di spostare una serie diu comuni verso la Provincia di Terni al fine di salvare le poltrone di quel "fondamentale" ente poltronaro. A questo punto però giustamente pochi sono i comuni desiderosi di spostarsi nella provincia di terni per "fare numero"
    Alla regione stanno quindi pensando di far spostare molti comuni dalla Provincia di Perugia a quella di Terni per salvare la provincia di Terni ma a questo punto stanno cominciando le reazioni. La giunta della piccola Marsciano si è dichiarata favorevole a spostarsi nella provincia di terni ma a Todi dove il neo sindaco del PD Carlo Rossini aveva ventilato informalmen tedi fare una scelta del genere è subito nato un comitato assolutamente contrario alllo spostamento verso Terni che chiede di indire un refefendum cittadino per dire no al passaggio alla provincia di Terni.
    Ultima modifica di C@scista; 04-08-12 alle 13:23

  6. #6
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    . Non è affatto piaciuta l’ipotesi, emersa mercoledì al Cal e avanzata dal sindaco di Terni sulla base di un documento del Pd ternano, di ridisegnare le due Province umbre con territori identici a quelli delle due sole asl che la riforma della sanità lascia in piedi. In pratica Spoleto, Foligno e la Valnerina dovrebbero fare armi e bagagli per «salvare» la Provincia di Terni. Idea avanzata anche dall’assessore alle Riforme istituzionali Gianluca Rossi, ternano doc, e arrivata a poche ore dal pranzo informale che la presidente Catiuscia Marini ha avuto mercoledì con alcuni primi cittadini democratici.
    I sindaci dell’Area vasta interessati all’ipotesi di riordino, tornano a ribadire quanto già spiegato nelle scorse settimane. A cominciare dal sindaco di Norcia, Gianpaolo Stefanelli: «Abbiamo già detto – spiega – che decisioni di questo genere non possono essere calate dall’alto, né tanto meno possono essere lasciate alle sole amministrazioni comunali, è necessario sentire la cittadinanza. Quando ci sarà una deliberazione della Regione o una convocazione dei 22 Comuni coinvolti ragioneremo». Dello stesso avviso anche il sindaco di Cascia, Gino Emili: «Ci siamo già espressi affermando che non capiamo le motivazioni secondo cui la nostra città dovrebbe passare sotto Terni – dice -, mentre ci sono molte ragioni storiche e politiche per restare con Perugia. Le dichiarazioni dell’assessore Rossi mi sono sembrate strane, non più di due «La parola sulla questione – dice poi il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti – spetta ai cittadini e al Cal che dovrà sviscerare la questione e all’interno del quale è stato già aperto un dibattito tra i sindaci». Con una nota poi prende posizione anche il Comune di Spello, che spiega di aver adottato una delibera in cui si riafferma la volontà di rimanere con Perugia «per considerazioni di carattere storico, culturale, sociale e amministrativo». «Secondo il sindaco di Foligno Mismetti occorre partire da due punti fermi: la difesa del ruolo e della dignità di ogni città e il necessario coinvolgimento dei Consigli comunali. La legge nazionale – dice -, con l’abolizione parziale delle Province, non mi trova d’accordo, anche se siamo ovviamente disponibili al confronto per la definizione del nuovo assetto istituzionale dell’Umbria che dovrebbe essere coerente, però, con il modello economico e sociale del territorio regionale».
    Aggiungiamo poi che (per fortuna secondo me) il Dipartimento per le riforme istituzionali di palazzo Chigi, afferma che spostare comuni non è più consentito dallo scorso 24 luglio, giorno di approvazione del decreto esplicativo della spending review. L’unica eccezione prevista riguarda, per forza di cose, quei Comuni inseriti in una Provincia destinata a scomparire, come a dire al massimo tutta la Provincia di Terni potrà passare sotto quella di Perugia.I difensori a tutti i costi delle due provincie però non si arrendono e Rossi risponde picche e ricorda l’articolo 133 della Costituzione secondo il quale si possono mutare le circoscrizioni provinciali su iniziativa dei Comuni sentita la Regione

  7. #7
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Entro il 30 ottobre ciascuna regione quindi anche l'Umbria deve presentare al governo la sua proposta di accorpamento delle provincie (anche se gli hanno cambiato il nome chiamandola razionalizzazione la sostanza resta quella di un accorpamento) per cui alla regione stanno facendo tutte le manovre possibili e immaginabili per evitare di tagliare la provincia di Terni salvando le "preziosissime" poltrone provinciali della casta politica locale. Il Cal (Consiglio delle autonomie locali) guidato dal presidente Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni ha infatti presentato la sua proposta per triccare le carte ed aggirare la legge sull'accorpamento.Nel documento votato mercoledì, il Cal non ha lesinato di insistere sulla possibilità di una deroga all’abolizione della Provincia di Terni, che rimanendo in piedi impedirebbe il configurarsi di un’anomalia che vedrebbe coincidere il territorio della Provincia di Perugia con quello della Regione; stesso caso si presenterebbe in Basilicata con la soppressione della Provincia di Matera e in Molise con quella di Isernia. Il governo, comunque, già con l’emendamento dal senatore Mauro Agostini (Pd) non aveva mostrato alcuna predilezione per l’eccezione proposta da alcuni parlamentari eletti nelle tre piccole regioni, motivo per cui la strada della deroga appare (fortunatamente dico io) in salita.
    Il Cal propone quindi di spostare diversi comuni ora nella provincia di perugia a quella di terni (ad esempio Foligno e Orvieto) in modo da aumentare il numero dei cittadini che risiedono nella provincia di terni salvando cosi tale provincia puntando nella sostanza a far coincidere i nuovi territori delle due Province con quella dei due ambiti territoriali definiti dalla riforma regionale del sistema sanitario.
    Molti comuni però restano fortemente contrari ad essere "spostati".
    Nelle ultime due settimane i consigli comunali di Valtopina e Nocera Umbra hanno votato all’unanimità una mozione in cui, di fatto, si boccia il trasferimento dalla Provincia di Perugia a quella di Terni. A Spello, invece, è stata una delibera di giunta a precisare la volontà dell’amministrazione di non cambiare Provincia.Aggiungiamo anche che il consiglio comunale di Foligno ha approvato con 12 voti a favore (Pd e Rc), 4 astenuti (Sel, socialisti e Silvia Stancati del Pd) e l’opposizione fuori dall’aula una mozione urgente presentata dai democratici in cui si legge: «Il consiglio comunale ritiene che questo percorso dovrà essere affrontato tramite le espressione dei 92 comuni dell’Umbria trattandosi di una riorganizzazione complessiva dell’assetto endoregionale. Si ritiene necessario – prosegue il dispositivo – un tipo di processo che preveda la consultazione e la partecipazione popolare attraverso referendum».
    Diventa quindi sempre piu probabile che per salvare il poltronificio della provincia (un ente "preziosissimo e fondamentale" in una regione di soli ottocentomila abitanti che non potrebbe vievere senza due provincie capirete....) verranno chiamati a votare se approvare tale spostamento di comuni verso Terni i consigli comunali di tutta la regione, e non solo quelli interessati dal trasferimento dalla Provincia di Perugia a quella di Terni, ad esprimersi sul riordino disegnato dal Cal. E niente esclude la possibilità, per i sindaci, di passare la palla ai cittadini indicendo un referendum per partecipare al meglio il delicato riassetto. Alla fine, insomma, lo slancio dell’area ternana che, due settimane fa agli Stati Generali, si era presentata con l’elenco dei 22 Comuni da spostare e calcoli ben precisi sull’estensione territoriale e il peso demografico delle due Province incassando, peraltro, la cauta apertura dei sindaci di Spoleto e Foligno, è stato di fatto smorzato e sostituito con una formula che, per il momento e sulla base del 133 della Costituzione, lascia ampi margini di autonomia ai Comuni.
    Ultima modifica di C@scista; 04-10-12 alle 12:52

  8. #8
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Mentre il Corriere della Sera, lunedì mattina, spiega che il decreto sul riordino delle Province è pronto, che non ci saranno deroghe, neppure per Terni,al Consiglio regionale la maggioranza di centrosinistra, senza l’Idv, approva testardamente il documento del Cal con il quale si chiede all’esecutivo Monti (che con tutta probabilità nel primo consiglio dei ministri di novembre varerà il decreto) il mantenimento di due province.
    Le risoluzioni La proposta di risoluzione del centrosinistra ha raccolto, su 25 presenti, 16 sì, 5 no e 4 astenuti. I no sono arrivati da Dottorini e Brutti (Idv), Monacelli (Udc), Cirignoni (Lega Nord) e Zaffini (Fare Italia), mentre gli astenuti sono Nevi, De Sio, Rosi e Mantovani. Rocco Valentino, Massimo Monni e Andrea Lignani Marchesani non hanno partecipato al voto come Fiammetta Modena, portavoce del gruppo Pdl, e Luca Barberini, Pd, che abbandona l’aula «con sofferenza e amarezza». Insomma, le spaccature ci sono dentro la maggioranza e dentro l’opposizione. La tesi per salvare le poltrone "preziosissime" della provicnia di terni della Presidente della regione Katia Marini è infatti che rimane l’autonomia di Regioni e Comuni «Ha fatto bene il Cal – ha detto – ad individuare i due nuovi ambiti, ma anche a sottolineare che l’autonoma iniziativa prevista dall’articolo 133 della Costituzione non può essere in alcun modo limitata né dal consiglio regionale né dal parlamento». Quindi, parafrasando, che il governo approvi pure il decreto legge: in campo rimane l’autonoma iniziativa di Comuni e Regioni che possono ridisegnare le circoscrizioni provinciali. Che succederà ora prova a immaginarlo a margine un consigliere di maggioranza: succederà, sostiene, che il governo casserà la risoluzione, sopprimerà la provincia e che in un non ben preciso futuro potremmo ricrearne una seconda tramite un meccanismo comunque lungo e complesso.

  9. #9
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    Alla faccia della tenace resistenza di tutti i politici locali e alla faccia della Presidente della regione Marini che ha fatto resistenza ad oltranza contro la soppressione della costosa ed inutile provincia di Terni (due provincie in una regione di soli ottocentomila abiatanti hanno poco senso da sempre) oggi è finalmente arrivato il giorno dell'addio alla Provincia di Terni, ma anche la Provincia di Perugia da gennaio vedrà la giunta soppressa. Dal gennaio 2014 l’Umbria avrà una sola provincia con un nuovo presidente eletto dai sindaci. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle province e all’istituzione delle città metropolitane.
    A livello nazionale il numero delle province delle Regioni a statuto ordinario si ridurrà da 86 a 51 (comprese le città metropolitane). Tra quelle cancellate anche Terni. Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane (tra cui Terni e Perugia) saranno soppresse e il presidente potrà delegare l’esercizio di funzioni a non più di 3 consiglieri provinciali.
    Il riordino delle Province italiane sarà pienamente operativo nel 2014: nel novembre del 2013 si terranno le elezioni per decidere dei nuovi organismi, ha spiegato il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, parlando al termine del Cdm che ha approvato il decreto. Per elezioni si intendono quelle «indirette», con i sindaci che eleggeranno cioè il presidente della Provincia.
    Patroni Griffi ha sottolineato che gli organismi attualmente in funzione «non saranno commissariati» ma saranno previsti «una serie di adempimenti da parte degli attuali organi elettivi (ovvero il commissario temporaneo della provincia di Terni sarà lo stesso presidente della provincia). Per assicurare l’effettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.
    Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta altresì ferma l’abolizione degli assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.
    Ultima modifica di C@scista; 31-10-12 alle 18:09

  10. #10
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    Predefinito Re: Sempre piu probabile la soppressione della Provincia di Terni

    E invece alla fine la soppressione della provincia di Terni (purtroppo dico io) non si farà
    Troppi emendamenti, troppe spinte localistiche, troppi bastoni tra le ruote. Salta la riforma delle Province, il decreto decadrà senza essere convertito in legge e quindi è salva, per il momento, la Province di Terni.

    Province, riforma congelata per un anno (ANSA) - ROMA, 14 DIC - Per la riorganizzazione delle Province si va verso un congelamento della riforma per un anno.

    Con un emendamento alla Legge di Stabilita' il Governo - secondo quanto si apprende - prevede di prorogare di 12 mesi l'entrata in vigore delle disposizioni del decreto legge 'Salva-Italia' relative alle funzioni delle Province.
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...o_7956013.html
    Ultima modifica di C@scista; 14-12-12 alle 22:31

 

 

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