Dopo il Lazio, la Lombardia e la Liguria la bolla degli scandali regionali è arrivata in Umbria

Cene elettorali e concerti con soldi degli Eventi valentiniani, il pm: «Processate Eros Brega» | Umbria24.it

di Ivano Porfiri e Francesca Marruco

Somme da capogiro e accuse infamanti. C’è questo nella richiesta di rinvio a giudizio che la procura della Repubblica di Terni ha depositato il 12 novembre scorso nei confronti del presidente del consiglio regionale Eros Brega, che solo due giorni dopo il deposito dell’atto è stato rieletto presidente del consiglio regionale dell’Umbria. Ora starà al giudice valutare, anche alla luce delle tesi difensive, decidere se rinviarlo a giudizio o meno.
Quali accuse I reati che gli vengono contestati sono peculato, falso ideologico, calunnia e concussione e sono riferiti alla cosiddetta inchiesta sugli Eventi valentiniani. In particolare, l’accusa di peculato di riferisce a 14 diverse contestazioni. Fatti che, secondo l’accusa, si sarebbero tutti verificati tra gli anni 2001 e 2007. Del 2005 invece l’accusa per falso ideologico. Sarebbero invece molto più recenti gli episodi relativi alle accuse di calunnia, 2010, e concussione, 2009 e 2011. La procura ha individuato quali parti offese, tra gli altri, il Comune di Terni e il ministero della Giustizia.
Diverse centinaia di milioni di lire L’accusa di peculato, che si articola in ben 14 diverse contestazioni, è interamente riferita alla gestione degli Eventi valentiniani. E al modo in cui ne sono stati gestiti alcuni fondi. Per l’accusa, Eros Brega, si sarebbe appropriato di diverse, ingenti somme di denaro. Il primo episodio secondo l’accusa risalirebbe al febbraio 2001 in quanto Brega, «assessore delegato agli Eventi valentiniani» e avendo quindi la disponibilità di fondi pubblici pari a 625 milioni di lire «costituiti da stanziamenti del Comune di Terni e da anticipazioni effettuate da Sviluppumbria per l’organizzazione degli Eventi», si sarebbe appropriato – sostiene l’accusa – di somme per diverse centinaia di milioni di lire autorizzando il pagamento di fatture per l’allestimento di spettacoli «direttamente» e in alcuni casi «solo verbalmente». Per tre delle suddette fatture del 2 febbraio «emesse prima della apertura degli Eventi valentiniani del 2001 e solo asseritamente relative a detti eventi» Brega avrebbe ottenuto – secondo il pm Elisabetta Massini – «il pagamento di fatture con atto abnorme» e «senza alcun riscontro della urgente necessità o utilità pubblica delle spese così determinate».
240 mila euro Il secondo e il terzo episodio si riferiscono al suo ruolo di presidente della associazione Eventi valentiniani nella cui veste, secondo la contestazione accusatoria, in concorso con Leandro Porcacchia (che ha patteggiato una pena di tre anni nel febbraio scorso), per gli Eventi del 2003 si sarebbe appropriato di 25.947 euro e per quelli del 2004 di 215.478 euro, «spesi senza alcuna documentazione attestante la finalità della spesa e la sua attinenza agli Eventi valentiniani».
Pranzo elettorale Il quarto è relativo al 2004 e si riferisce a una somma di 896 euro spesa «mediante assegno» tratto dal conto dell’associazione per pagare la fattura «emessa il il 21-2-2004 dal ristorante La Rocca e relativa a un pasto per 56 coperti a prezzo fisso per la propaganda elettorale di Eros Brega».
Soldi alla pasticceria Il quinto, sempre relativo al 2004, si riferisce a fatture «emesse il 5-5-2004 dall’Antica pasticceria dell’Artista srl» pagate «con fondi della associazione pur essendo la prestazione erogata in periodo nel quale non venivano svolti eventi e per la quale non sussiste alcuna documentazione che riscontri la riconducibilità della prestazione stessa agli eventi curati dalla associazione essendo l’ordinazione effettuata dal padre di Eros Brega».
Altri 25 mila euro Il sesto, ancora nel 2004 e in concorso ancora con Porcacchia per essersi appropriato di 25 mila euro «quale contributo europeo erogato dal Gal ternano con fondi Leader +» facendo risultare l’erogazione a favore del consorzio Cometa (di cui Porcacchia era membro) con un assegno da 25 mila euro «a titolo di rimborso spese» per un «educational» svolto dal 2 al 10 ottobre nell’ambito di Terninfiera 2004. Erogazione – secondo la procura – «attestata falsamente» in quanto quella somma «veniva erogata a 5M per il pagamento di una prima tranche del Gran Galà di San Valentino». L’importo, secondo quanto scritto nella richiesta di rinvio a giudizio, sarebbe poi stato di nuovo erogato anche a Cometa nel 2006 per il pagamento dell’educational del 2004.
La tipografia Il settimo relativo al 2005 poiché Brega si sarebbe appropriato delle somme dovute a una tipografia «facendo emettere a quest’ultima due note di credito a favore dell’associazione eventi valentiniani» per 6.740 e 54 mila euro, somme – secondo la procura «dovute dalla associazione per Grafica Impianti selezione Calendario Carabinieri e stampe, commissionate direttamente dall’assessore Eros Brega e non inerenti agli Eventi valentiniani», fatture fatte pagare «al Comune di Terni». L’ottavo per l’appropriazione di 780 euro «apparentemente erogati a Tecnol 99 in pagamento delle fatture emesse dal gennaio all’aprile 2004» con assegno «mai annotato nelle scritture contabili della Tecnol 99».
Assegni Il nono, sempre relativo al 2004, per una somma di 108.450 euro in tre assegni a favore di Piazzoli Sergio «in assenza di fatture da parte di quest’ultimo, somma che non risulta annotata quale incasso nelle scritture contabili di Musical Box». Sempre la stessa società di organizzazione eventi avrebbe incassato un assegno da 100 mila euro provenienti dal conto dell’associazione «in assenza di fattura» annotandoli come «contributo erogato dal Comune di Terni».
Le cene elettorali Altri due pasti, questa volta all’Hotel Michelangelo sarebbero stati pagati da Brega (3.000 euro per una cena e 1.500 per un pranzo da 100 persone del 7 febbraio 2005) «spese – per il pm – presumibilmente erogate a fronte per la campagna elettorale di Eros Brega per l’elezione nel consiglio regionale dell’Umbria». Ancora nel capitolo cene rientra quella per 150 pasti del 21 febbraio 2005 «organizzata dalla prefettura di Terni presso il teatro Mancinelli di Orvieto presso il ristorante La Penisola» pagata con 3.000 euro dell’associazione.
Il concerto della finanza Tra gli episodi contestati nel peculato anche 6.500 euro per aver pagato con soldi dell’associazione Eventi valentiniani un «concerto in favore della guardia di finanza, comando provinciale di Terni» nel giugno 2004 e 1.500 euro corrisposti a un prelato della Curia vescovile (non viene specificato lo scopo) nel marzo dello stesso anno.
Falso ideologico Il falso ideologico si riferisce, invece, a Brega e Porcacchia in concorso per aver «falsamente attestato al Dirigente dell’assessorato alla Cultura del Comune di Terni» che alcune fatture facevano riferimento a spese per gli Eventi senza che alcune di esse fossero riscontrate da fattura.
Calunnia La calunnia è nei confronti di Angeletti Simona, querelata da Brega per diffamazione in seguito ad alcune frasi scritte su Facebook, ritenute offensive ma tratte da comunicati stampa apparsi sul sito del Comune di Terni per un’interrogazione in cui si parla di «un ammanco per centinaia di milioni di vecchie lire di ulteriori spese rispetto a quelle autorizzate». Brega, secondo l’accusa, ha querelato pur «sapendola innocente».
Due episodi di concussione L’accusa di concussione, infine, è rivolta a Brega per due diversi episodi. Uno, quello di cui si era già a conoscenza, per avere «in qualità di presidente del consiglio regionale» indotto il comandante della polizia penitenziaria di Terni a farlo entrare in carcere il primo aprile 2011 per incontrare Leandro Porcacchia. E il secondo, sempre «abusando della sua qualità di presidente del consiglio regionale», per avere costretto il titolare di un locale «a versargli in due diverse occasioni euro 5.000», «facendo intendere – scrive il pm – che ove non avesse versato detti importi avrebbe subito controlli».
L’indagine Eros Brega ha sempre respinto tutte le accuse che gli sono state rivolte per voce del proprio legale, l’avvocato Manlio Morcella. Il presidente del consiglio regionale è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’indagine sulla gestione degli eventi valentiniani, uno dei due filoni investigativi che hanno coinvolto l’ex direttore di Confcommercio Terni Leandro Porcacchia, arrestato nel marzo del 2011 insieme all’ex collaboratore Sergio Briganti. Lo scorso febbraio Porcacchia ha patteggiato una condanna a tre anni di reclusione.
Non vedevo l’ora Quando a metà ottobre, Brega aveva ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, a Umbria24 aveva detto: «Non vedevo l’ora che si chiudesse questa indagine. Io sono tranquillo perché so che non ho fatto nulla». «È giusto – aveva aggiunto però – che chi ha ruoli come il mio venga sottoposto a controlli». Controlli che, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbero portato alla luce materia sufficiente per un processo.