“L’uso di armi chimiche da parte del presidente siriano Bashar al Assad sarebbe un crimine oltraggioso e vergognoso, ma al momento non disponiamo di alcun rapporto che possa confermare questa tesi”. Basta leggere queste poche parole, pronunciate il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon (foto) in occasione della visita ai campi profughi siriani in Turchia, per capire quale sia il reale pericolo dell’utilizzo di armi chimiche da parte dell’esercito del Paese arabo e quanto invece il caso sia stato montato dai Paesi occidentali per giustificare un’eventuale intervento militare diretto.
Il segretario alla Difesa Usa, Leon Panetta, si è detto certo che la Siria stia “considerando” l’uso di questo tipo di armamenti, le opposizioni a Damasco – create e finanziate dall’Occidente - chiedono al mondo di agire per fermare il “disastro, il direttore generale dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) ha addirittura chiesto al governo siriano di ratificare immediatamente il trattato, scongiurando così che “per la prima volta nella sua storia la Convenzione (che Israele non ha ancora firmato, Ndr) possa essere violata e gli armamenti in questione possano essere utilizzati”. Il tutto senza che vi sia uno straccio di prova a conferma di tale intenzioni, un rapporto d’intelligence, o qualsiasi altra cosa. Un marasma creato solo dai sospetti “timori” dell’amministrazione nordamericana, che spera forse di trovare in Siria anche quelle armi di distruzione di massa irachene non rivenute neppure a oltre nove anni dall’invasione del 2003.
Usa e “Alleati” stanno cercando in tutti i modi un pretesto per colpire il Paese arabo, lo sa bene anche la Russia che proprio ieri ha espresso i sui timori anche riguardo il reale scopo del dispiegamento in Turchia, lungo il confine siriano, dei missili Patriot, messi a disposizione da ieri anche dall’Olanda. “Per noi non è una minaccia, ma è una indicazione che la Nato si sta impegnando verso un coinvolgimento”, ha affermato ieri il nuovo rappresentante russo presso l’Alleanza Atlantica, Alexander Grushko, il quale ha inoltre assicurato che nel caso in cui il Cremlino notasse trasferimenti di armi chimiche “faremmo le necessarie domande ai nostri interlocutori di Damasco”.
Gli Stati Uniti non sembrano aver però l’intenzione di lasciare nulla di intentato e per colpire la Siria sono disposti a tentare ogni strada, anche la più tortuosa. Così dopo aver ignorato volontariamente per oltre 18 mesi la presenza in Siria di gruppi armati jihadisti, l’amministrazione Usa non solo ne riconosce l’esistenza, ma intende portare l’Onu ad agire nei loro confronti, creandosi cosi una nuova opportunità per colpire il Paese arabo.
“Sebbene siano ancora una minoranza, gli estremisti stanno conquistando sempre più potere nelle file dell’opposizione siriana, ponendo così un ostacolo alla ricerca della soluzione politica – ha affermato l’inviato nordamericano per la Siria, Robert Ford - per questo, ha aggiunto, gli Stati Uniti stanno collaborando con la nuova Coalizione nazionale delle forze di opposizione siriane per favorire la transizione politica dopo la caduta del regime di Bashar al Assad . Se riusciamo a tenere i leader siriani uniti, credo ci possano essere minori possibilità per Iran, Russia e altri attori pericolosi, come per esempio Hizbollah, di intervenire nel loro tipico modo negativo”.
Una spiegazione un po’ contorta che sembra fare da apripista a un’altra eventuale guerra al terrorismo. È orami chiaro che Usa & Co. vogliono la testa di al Assad e il controllo della Siria, in un modo o nell’altro. L’opposizione creata, finanziata e armata dall’Occidente, non sembra in grado di poter sostenere il confronto sotto ogni aspetto con le autorità di Damasco, per questo il fronte interventista cerca strade alternative. Del da farsi discuteranno probabilmente tutti insieme i principali attori della vicenda il prossimo lunedì a Bruxelles, quando il presidente della Coalizione nazionale dell’opposizione siriana, Ahmed Moaz al Khatib, incontrerà i ministri degli esteri dei 27 riuniti per il Consiglio Ue.

Ban Ki-moon svela la farsa delle armi chimiche siriane | Esteri | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale