LATINA (24 luglio) - È polemica sulla decisione del Consiglio dei ministri di non sciogliere il comune di Fondi per le infiltrazioni mafiose e di rinviare tutto a settembre. Con un blitz a sorpresa, l'Idv ha scatenato una protesta plateale "occupando" la sala stampa di Palazzo Chigi per rimarcare i tentennamenti dell'esecutivo.
Era l'11 aprile del 2008quando venne insediata al comune del sud pontino, una commissione d'accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nell'attività amministrativa dell'amministrazione. Si tratta del primo atto di una vicenda che ha portato poi alla richiesta di scioglimento del Consiglio comunale della cittadina pontina fin dal dicembre scorso da parte delle opposizioni. La richiesta di insediare la commissione era arrivata dal prefetto di Latina Bruno Frattasi e prende il via da una serie di dichiarazioni di un assessore di Forza Italia del Comune di Fondi, Riccardo Izzi, poi finito in manette nel corso di una recente operazione della Dda di Roma. Izzi, già al centro di un'indagine, subisce un attentato incendiario alla propria auto e si rivolge ai carabinieri del comando provinciale di Latina e alla Dda di Roma. Decide di collaborare, ammette i suoi legami con la ndrina Tripodo, che opera nel sud pontino e che raccoglie proventi legati al giro delle estorsioni e dell'usura.
L'assessore ai lavori pubblici Riccardo Izzi ammette di essere stato eletto con i voti della famiglia Tripodo e parla di una serie di favori in cambio fatti in qualità di amministratore comunale. Di lì a poco il prefetto di Latina chiede di indagare sull'attività del comune. Si insedia così la commissione di accesso che conclude i suoi lavori, dopo una proroga di 60 giorni, nel settembre scorso, quando il prefetto Frattasi consegna al ministro dell'Interno una copiosa relazione in cui vengono ricostruite speculazioni edilizie, scambi di voti, riciclaggio di denaro di provenienza illecita e condizionamenti nell'affidamento degli appalti. Il prefetto chiede quindi ufficialmente lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi.
Il sindaco di Fondi Luigi Parisella, risultato il primo dei consiglieri eletti nella lista del Pdl nelle recenti elezioni provinciali di Latina, solleva dubbi sui lavori della commissione d'accesso. Gli fa eco il senatore del Pdl Claudio Fazzone, che a Latina e soprattutto a Fondi ha il suo feudo elettorale. Intanto, una recente operazione della Dda di Roma ha portato ad altri arresti eccellenti nella città, dopo quelli della prima operazione Damasco del 2007. Le misure di custodia cautelare raggiungono 17 persone tra cui Carmelo Giovanni Tripodo e il fratello Venanzio Tripodo, alcuni dirigenti comunali di Fondi e anche l'ex assessore Riccardo Izzi. Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere di stampo mafioso, abuso, corruzione e falso.
Il blitz dell'Idv. È da poco terminato il Consiglio dei ministri e la titolare del dicastero dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, si appresta a presentare il «pacchetto università » ai giornalisti quando il senatore dell'Italia dei valori, Stefano Pedica, si alza in piedi e prende la parola: «È da quattro mesi che il cdm deve sciogliere il consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, così come ha fatto per altri comuni, e non lo fa, nonostante vi siano stati 17 arresati il 6 luglio. Nel consiglio dei ministri - aggiunge - c'è qualcuno che vuole tutelare persone colluse con la 'ndrangheta». Inizia un battibecco finché la Gelmini non decide di andar via. Intanto, Pedica "occupa" simbolicamente la sala stampa dove sono state spente le luci.
La protesta dura fino alle 4 e mezzo del pomeriggio, quando il senatore decide di lasciare la sala stampa, ma la sua iniziativa già ha scatenato polemiche. «Non c'è mai limite al peggio». Gli intolleranti dell'Idv ne hanno combinata un'altra delle loro - afferma Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e deputato del Pdl - C'è un modo molto chiaro per porre questioni al governo ed è quello delle interrogazioni parlamentari. Ma chi non conosce l'abc della democrazia queste cose non può saperle«. Ancora più duro l'intervento di Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl: «Con l'irruzione di un manipolo di squadristi nella sala stampa di Palazzo Chigi - dice - l'IdV conferma, la sua reale natura». In soccorso di Pedica arriva il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: «Eversivo - afferma - non è Pedica, ma il silenzio del governo sul mancato scioglimento del consiglio comunale di Fondi».
«Cosa c'è sotto che impedisce al governo di sciogliere il Comune di Fondi?». Lo chiede Antonello Soro, presidente dei deputati del Pd. «Eppure la richiesta del prefetto di Latina, suffragata da una dettagliata relazione predisposta dalla commissione di accesso che, per mesi, aveva studiato il caso, è stata accolta favorevolmente dallo stesso ministro Maroni. Ora il Cdm decide di non decidere. Vorremmo sapere perché».
«L'ennesimo rinvio di una decisione da parte del Consiglio dei ministri sullo scioglimento del Consiglio comunale di Fondi lascia ancora una volta senza risposte cittadini e istituzioni, che su questo caso chiedono sia fatta finalmente chiarezza. Mi auguro si tratti dell'ultimo rinvio di una decisione ormai davvero improcrastinabile». Lo ha detto, in una nota, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha invece sciolto i Consigli comunali di Fabrizia (Vibo Valentia) e Vallelunga Pratameno (Caltanissetta) nei quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.
Mafia, il governo non scioglie comune di Fondi. L'Idv "occupa" Palazzo Chigi - Il Messaggero