Ecco tutti gli argomenti (in contraddizione tra loro) toccati dal Cavaliere durante il suo intervento:
PASSO INDIETRO SE C’E’ MONTEZEMOLO - ”Se il partito di Montezemolo si unisse a noi certamente vorrebbe un candidato diverso da me e io, nell’interesse del Paese, nell’interesse dello schieramento dei moderati, sono pronto a fare qualsiasi cosa”.
ALFANO? POSSIBILE CANDIDATO PREMIER - ”Angelino Alfano e’ assolutamente candidato premier ed è in pole position per palazzo Chigi”. Berlusconi sostiene che anche la Lega ha detto sì ad una eventuale candidatura dell’ex ministro. “Non è affatto escluso, ha tutta la mia stima ed è assolutamente possibile che sia lui il presidente del Consiglio”, ha aggiunto.
MONTI? CON LUI POTREI RINUNCIARE - L’ex premier rinuncerebbe alla candidatura a palazzo Chigi nel caso in cui Mario Monti si dicesse disponibile farsi leader di una coalizione moderata, che però dovrebbe tenere insieme “tutti i moderati” compresa la Lega. Sul suo rapporto con Casini, invece, il Cavaliere dice: ”Ci sono i moderati da una parte e le persone di sinistra dall’altra. I moderati sono sempre stati maggioranza. Che cosa è successo dal 2008 in avanti lo sappiamo tutti: Casini si è collocato fuori dalla maggioranza dei moderati. E tutti i sondaggi danno per necessaria la fusione degli elettori di Casini con l’altro schieramento moderato. Ho provato a dirlo a lui, dicendogli che avrei fatto un passo indietro. Ci aspettavamo tutti che Casini ritornasse con noi. Ho fatto lo stesso quando ho rinunciato all’incarico di premier e successivamente quando ho scelto di non ricandidarmi. Ma Casini non ha mai fatto passi avanti. Alla fine, spinto dai miei ho accettato di poter essere presentato come candidato alla presidenza. Non ho ambizioni personali, ma sono a disposizione. Il passo indietro o il passo avanti dipende da come si sviluppano le cose. Credo che a Monti non convenga diventare uomo di partito. Ma ove Monti accettasse di rappresentare tutto lo schieramento moderato potrei accettare un ruolo di coordinatore”.
LA LEGA NON MI SOSTIENE? ADDIO PIEMONTE E VENETO – Poi Berlusconi si augura di “recuperare i voti del 2008″ e lancia un appello: “Votare per i piccoli partiti è dannoso per gli italiani”. Quanto alla sua candidatura, Vespa è tornato a chiedere se, alla luce del “no” di Maroni alla sua discesa in campo, la sua candidatura resta valida: “Se la Lega non arrivasse con noi a un accordo sulla mia candidatura a palazzo Chigi, e la Lega andasse da sola al voto, si arriverebbe al crollo delle amministrazioni regionali di Veneto e Piemonte guidate da presidenti leghisti”.
IO? LEADER DI COALIZIONE, PER PREMIER SI VEDRA’ - “La Lega -ha assicurato il Cavaliere- non mi ha offerto il ruolo del padre nobile, ma mi ha offerto il ruolo di leader della coalizione, che poi dovrà indicare il candidato alla premiership 2013, un’indicazione che può avvenire non necessariamente prima delle elezioni, ma anche dopo”.
ATTACCO ALLA MAGISTRATURA – La magistratura è ”il cancro della nostra democrazia” e “domani ai miei amici del Ppe spiegherò in maniera esplicita quella che è la situazione comatosa della giustizia italiana che è onnipresente”. E la sentenza di condanna al processo diritti tv Mediaset? “E’ uno schifo inaccettabile della democrazia. E’ una sentenza politica”.
DELL’UTRI? NON VERRA’ CANDIDATO - ”Le accuse di questa magistraturasono assolutamente infondate, però non possiamo permetterci di candidarlo, ci spiace, ma non possiamo”. Così Silvio Berlusconi, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa. “Sicuramente ci sono delle persone che a torto o ragione sono aggredite dalla magistratura, ma noi dovremmo spiegare che non possiamo permetterci di inserirle nelle nostre liste, pur sapendo che è un’ingiustizia…”, ha aggiunto.