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Garat
Pd/ Marino: Mai preso una lira. Ora ho la prova che sono scomodo - Politica - Virgilio Notizie
"Non ho mai intascato irregolarmente neanche una lira e non ho mai truccato intenzionalmente una nota spese. Leggerezze? Sì, ne ho commessa una. Il mio errore è stato quello di non spiegare bene i motivi che nel 2002 mi portarono a lasciare l'Ismett di Palermo, controllato da Pittsbourgh, per accettare un'offerta di lavoro che mi era arrivata da Philadelphia". In una intervista al Riformista, si difende così Ignazio Marino, candidato segretario del Pd, sotto accusa per una lettera dell'University of Pittsbourgh Medical Center, pubblicata ieri dal Foglio, che spiegava l'allontanamento del chirurgo alla luce di irregolarità "intenzionali e deliberate". "Riconosco di aver firmato il fax di quel documento - afferma Marino - ma attenzione: quella non è la lettera con cui venne sciolto il rapporto tra me e l'Ismett. Di seguito ne fu firmata un'altra, dal contenuto molto più 'morbido'". Quel documento "era il tassello di una mediazione in corso che si sarebbe chiusa in ben altro modo e comunque non sono stato allontanato, me ne ero andato io, per mia scelta. Nel settembre del 2002 avevo già accettato l'offerta che mi era arrivata da Philadelphia". "Lavoravo con Pittsbourgh da 15 anni - racconta Marino - poi mi mandarono all'Ismett di Palermo, dove avevo rivoluzionato la gestione dell'istituto. Quando c'ero io il personale sanitario veniva preso solo sulla base dei curricula. Nel 2001 però cambiarono molte cose. Cuffaro venne eletto governatore e all'Ismett mi fecero capire che i miei 'metodi' non andavano più bene". Il senatore del Pd ricorda "la vicenda della costruzione del nuovo istituto. La prefettura mi comunicò che la ditta che aveva vinto l'appalto era riconducibile alla mafia. Fermai tutto e feci ripetere la gara, ricevendo in cambio la denuncia della ditta stessa". Marino ribadisce di non aver "mai preso una lira. Ma le pare che uno come me, che gestiva un progetto di centinaia di miliardi di lire, potesse rovinarsi per un rimborso di poche migliaia di euro? Non nego che possa esserci stato qualche errore: tra l'altro gli uffici dell'amministrazione stavano a Pittsbourgh, a settemila chilometri da me". A ritirarsi dalla corsa del congresso il senatore-chirurgo non ci pensa nemmeno. "Anzi - afferma - adesso ho la prova che la mia candidatura dà fastidio. I grandi giornali hanno ignorato la presentazione della mia mozione ieri a Milano. E come se non bastasse è arrivata questa offesa".
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