Ho sempre pensato che a partire dal 1940 Mussolini era l'ombra di quello che era stato nei 20 anni precedenti, un uomo che ormai aveva perso il senso della realtà, che si sentiva un Cesare indiscusso (che idiozia il "Mussolini ha sempre ragione" o l'obbligo di scrivere Duce sempre uin maiuscolo e in grassetto! e che voleva trascinare alla guerra con vaghi sogni di gloria un popolo fondamentalmente povero e pacifista come quello italiano.
Tralasciando le vicende della guerra, l'ultima settimana del Duce a Milano fu la somma di errori gravissimi dovuti a un abulia non solo sua ma anche dele persone attorno a lui.
Quando gli alleati erano ormai sul Po Mussolini disse "saranno gli eventi a dettare le circostanze" altro modo per dire che non sapeva che pesci pigliare.
Eppure qualcuno che la testa non l'aveva persa attorno a lui c'era: il comandante Borghese la sera del 26 aprile era ancora in armi con un battaglione a Milano, ammaino' la bandiera della Repubblica di Salo' , cosa che gli permise di consegnarsi agli alleati, scontare una lieve pena di carcere per poi rifarsi una vita in Spagna.
Stessa cosa per il ministro della giustizia Pesenti, che anche lui sopravvisse relativamente indisturbato per oltre un trentennio alla guerra, e poi il ministro delle finanze Pellegrini Giampietro, il generale Montagna, capo della Polizia e tanti altri, il Maresciallo Graziani.
Eppure non si sa come Mussolini la sera del 25 aprile si lascio' prendere dal panico e fece il gravissimo errore lasciando Milano praticamente in mano ai partigiani per andarsi a consegnare ai partigiani circa 100 chilometri piu' a Nord a Dongo
Risultato: i partigiani divennero i padroni assoluti della piazza e con l'uccisone dei gerarchi accrebbero di molto il loro prestigio, mentre se i fascisti si fossero oconsegnati agli alleati, al massimo due o tre sarebbero stati condannati a morte (Mussolini, Pavolini, forse Farinacci) e tutti gli altri dopo piu' o meno brevi pene detentive sarebbero stati liberati, persino il gerarca Ricci, che non era un' anima innocente mori' da uomo libero
Quali erano le prospettive concrete quella sera del 25 aprile alla prefettura di Milano?
Scenario 1: Mussolini decide di asserragliarsi a Milano coi suoi fedeli, i partigiani non avrebbero osato dichiarare l'insurrezione, la città sarebbe rimasta in mano fascista ancora per 2-3 giorni il tempo di consegnarsi agli alleati, il passaggio di consegne si svolge in modo pacifico, se Mussolini non voleva farsi processare avrebbe potuto sucidarsi con la famosa capsula di cianuro, come fece Goering a Norimberga.
Scenario 2:Mussolini dà l'ordine di asserragliarsi a Milano ma decide di salvarsi, assieme al suo medico personale tedesco, dottor Zacharie si presenta alla frontiera di Chiasso dove il dottore chiede un ricovero urgente nella Confederazione perchè Mussolini è gravemente malato (praticamente era collassato e non mangiava nè dormiva da giorni), la Svizzera concede un asilo temporaneao a lui e alla sua famiglia per motivi di cure mediche per qualche mese, poi da li' il Duce raggiunge la Spagna dove conduce una vita ritirata protetto dal suo "amico" Franco.
Scenario 3: al momento della presa di Bologna (20 aprile) Mussolini che capisce saggiamente che la guerra è finita, dà ordine a tutti i dirigenti fascisti di mettersi in borghese, deporre le armi e nascondersi in ordine sparso per cercare in tutti i modi di salvarsi e aspettare gli alleati, quanto a lui si precipiterà in Alto Adige dove un nascondiglio per lui è già stato preparato dall'attendente di Claretta Petacci, tenente Spoegler, che è altoatesino e conosce perfettamente i luoghi (un giorno Spoegler mostra quel luogo al duce e gli dice "Duce questo è il buco del culo del mondo, non vi troveranno mai = storia vera)
Da li il duce potrà aspettare che gli animi si plachino e poi pubblicare le sue memorie, rendere pubblici i dossier che aveva in mano, scendere a patti con gli alleati per una resa pacifica e un esilio in qualche luogo sperduto del mondo o suicidarsi.