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    Predefinito Il razzismo giudaico si rivela.

    Israel enacts law allowing authorities to detain illegal migrants for up to 3 years - Haaretz Daily Newspaper | Israel News
    Israel enacts law allowing authorities to detain illegal migrants for up to 3 years
    Until now, migrants caught by IDF have been transferred to the Saharonim detention facility in the south; Interior Minister says migrants do not recognize that Israel 'belongs to the white man.'
    By Dana Weiler-Polak | Jun.03, 2012 | 2:10 PM | 15
    African migrants in south Tel Aviv's Levinski Part. Photo by Daniel Tchetchik Text size Comments (15) Print Page Send to friend Share on Facebook Share on Twitter Share this story is byDana Weiler-Polak related tagsmigrant workers IDF related articlesEli Yishai: Israeli women afraid to report rape by African migrants due to AIDS stigmaBy Haaretz | Jun.03,2012 | 2:10 PM | 15 Who would this Israeli lawmaker round up and send to 'the camps?' It could be youBy Bradley Burston | Jun.03,2012 | 2:10 PM | 28 Fear and loathing in Tel Aviv's `wild south'By Ruth Sinai | Jun.03,2012 | 2:10 PM A law granting Israeli authorities the power to detain illegal migrants for up to three years came into effect on Sunday, in the wake of widening public controversy over the influx of African migrants who cross into Israel along its border with Egypt.

    The law makes illegal migrants and asylum seekers liable to jail, without trial or deportation, if caught staying in Israel for long periods. In addition, anyone helping migrants or providing them with shelter could face prison sentences of between five and 15 years.

    The law amended the Prevention of Infiltration Law of 1954, passed to prevent the entry of Palestinians as part of emergency legislation. The law is expanded to address migrant workers or asylum seekers who enter Israel without posing a threat to Israel's security.

    According to the law, migrant workers already here could be jailed for the most minor offense such as spraying graffiti or stealing a bicycle - infractions for which they would not have been detained before.

    So far, all migrants who have been caught by the Israel Defense Forces on the Israel-Egypt border have been transferred to the Saharonim detention facility which holds 2,000 spaces.

    The facility is currently being expanded to 5,400. The Interior Ministry has reported that they are implementing the amendment and will fill up Saharonim, where they will be held until the ministry "finds other solutions."

    According to the Interior Ministry, the Saharonim detention center will run out of space within a month.

    All those detained go through an identification process and a medical examination. Those who file for asylum receive a temporary visa to remain in Israel. Sudanese and Eritreans, however, are not allowed to file for asylum, although they are automatically eligible for temporary shelter and a one-way ticket to Tel Aviv. Some migrants continue independently to Arad or Eilat where they often have acquaintances.

    According to the ministry, up to 60,000 African migrant currently live in Israel, with 2,031 entering in the month of May alone.

    Human rights organizations see the amendment as a harsh step which contradicts the United Nations Convention Relating to the Status of Refugees (CRSR). According to the Hotline for Migrant Workers, the law was "born in sin" and is a "dark moment for Israel."

    "Instead of acting like all civilized countries and verifying requests for asylum and granting refugee status to those who are eligible, which Israel is obligated to do under the UN convention, the state sees mass imprisonment of thousands of people, women and children, whose only offense was seeking escape from murderous regimes, as a solution to the problem. This solution will not solve a thing as it is neither humane nor effective.

    In a statement, the Israel Prison Services said that it was ready to "take in as many illegal residents as come to its facilities, with the required detainment authority and according to time of detention."

    "For this purpose, several wards outside Saharonim have been converted, and we will prepare according to need," the statement added.

    Meanwhile on Sunday, Israeli daily Maariv published an interview with Interior Minister Eli Yishai, in which he stated that most of the "Muslims that arrive here do not even believe that this country belongs to us, to the white man."

    "I will continue the struggle until the end of my term, with no compramises," Yishai continued, stating that he would use "all the tools to expel the foreigners, until not one infiltrator remains."



    PS:La frase incriminata è quella che ho evidenziato in grassetto, è del ministro degli interni di Israele, dice che i musulmani che arrivano in Israele non si rendono conto che Israele appartiene all' uomo bianco.
    Ultima modifica di Avanguardia; 10-06-12 alle 16:07

  2. #2
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Sempre detto: a casa "loro" razzisti di ferro,a casa di altri antirazzisti.
    Vedi l'ultimo show su quel calciatore colorato spacciato per campione
    ,in realtà mezzo bidone..

  3. #3
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Israele ?sterilizza? le donne etiopi | Esteri | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale
    Israele, “la più grande democrazia del Vicino Oriente”, come viene definita dai Paesi occidentali e dai media embedded, “sterilizza” le donne etiopi. È quanto affermato dal quotidiano israeliano Haaretz, nella sua edizione del 12 dicembre 2012 (http://www.haaretz.com/opinion/israe...mium-1.484110#) riferendosi alla situazione degli immigrati etiopi riconosciuti come ebrei da Tel Aviv, i cosiddetti “falascia”.
    “È difficile da credere ma in Israele nel 2012 le donne etiopi sono sottoposte con la forza al Depo-Provera, un’iniezione contraccettiva” si legge nell’articolo, che prosegue: “Questa iniezione non è un contraccettivo comunemente prescritto. (…) Di solito è riservato alle donne che soffrono di disabilità o che sono malate”.
    Il giornale israeliano si rifà all’inchiesta pubblicata di recente dal programma “Vacuum documentary ” condotto da Gal Gabay, e trasmesso sulla Televisione Educativa israeliana, in cui si afferma che “il trattamento è imposto su un gran numero di immigrati etiopi”. Secondo il ricercatore Reuven Sava, che ha condotto l’indagine, più di quaranta donne sono state sottoposte, contro la loro volontà, all’iniezione di Depo-Provera, un medicinale molto forte che, come si può leggere tranquillamente su internet, viene usato per curare tumori, per la castrazione chimica e nelle terapie iniziali per cambiare sesso. Il Depo-Provera, che ha diverse controindicazioni, tra cui l’osteoporosi e a lungo andare la sterilità, ha una storia inquietante. Secondo una relazione dell’organizzazione Sha L’Isha, l’iniezione contraccettiva è stata sperimentata, tra il 1967 e il 1978, nello Stato della Georgia, negli Stati Uniti, su più di 13mila donne povere, la metà delle quali erano nere. La maggior parte di loro, che non erano a conoscenza della sperimentazione, si sono ammalate. Molte altre sono morte. Medicinali contraccettivi come il Depo-Provera sono stati utilizzati spesso da Washington per ridurre il tasso di natalità dei poveri.
    Nel 1960, gli Usa erano preoccupati per l’aumento della popolazione del Puerto Rico. Nel 1965 si è riscontrato che il 34% delle donne portoricane tra i 20 e il 49 anni erano state sterilizzate.
    Nel caso di Israele, si tratta di politiche “repressive” e “razziste” contro gli immigrati e contro gli “ebrei neri”. Lo si evince dalla storia: tra il 1980 e il 1990 migliaia di ebrei etiopi hanno trascorso mesi o anni nei campi di transito in Etiopia e in Sudan. Centinaia di loro sono morti perché “la più grande democrazia del Vicino Oriente” gli ha impedito di entrare nel Paese in quanto “non era il momento giusto”, non c’erano “le condizioni per integrarli” o meglio ancora “non erano sufficientemente ebrei”. Si è mai sentito parlare di ebrei neri?
    Ancora oggi, gli immigrati falascià sono intrappolati nei campi di transito a causa della contorta burocrazia israeliana che cerca di “sfiancarli” prima di farli entrare nel Paese, sistemandoli in centri di integrazione, veri e propri ghetti, dove le donne ricevono le iniezioni di Depo-Provera e i bambini vengono mandati in “strutture di educazione speciali”. Secondo l’indagine condotta da “Vacuum documentary” e ripresa da Haaretz, il tutto avviene contro la loro volontà. Secondo l’American Jewish Joint Distribution, le dichiarazioni delle donne etiopi sono “sciocchezze”. Ma diverse organizzazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme sul razzismo che negli ultimi tempi ha preso piede in Israele.
    Ai primi di giugno il parlamento israeliano ha approvato una legge che prevede fino a tre anni di reclusione senza processo per gli immigrati illegali che saranno sorpresi in Israele. Si tratta perlopiù di africani, che fuggono dalla guerra (causata quasi sempre dall’Occidente) e che cercano rifugio al di là del Sinai. Si tratta di una legge che le associazioni per i diritti umani hanno già bollato come “contrarie” alla convenzione Onu sui rifugiati e a numerosi trattati internazionali che Tel Aviv, in quanto firmatario, è chiamata a rispettare. Ma la comunità internazionale non ha proferito parola in merito, nemmeno quando Tel Aviv ha espulso 1500 sud-sudanesi dal Paese trovando una becera giustificazione: “Gli immigrati minacciano l’identità ebraica” e “prendono il lavoro degli israeliani”. Parola del ministro degli Interni, Eli Yishai, secondo cui “bisogna mettere alle sbarre tutti gli immigrati clandestini” per “consentire ai cittadini israeliani nel sud di Tel Aviv e altrove di vivere in modo appropriato... in tranquillità e sicurezza”.


    Articolo letto: 641 volte (18 Dicembre 2012)
    Ultima modifica di Avanguardia; 22-12-12 alle 20:47

  4. #4
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    Israele ?sterilizza? le donne etiopi | Esteri | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale
    Israele, “la più grande democrazia del Vicino Oriente”, come viene definita dai Paesi occidentali e dai media embedded, “sterilizza” le donne etiopi. È quanto affermato dal quotidiano israeliano Haaretz, nella sua edizione del 12 dicembre 2012 (Israel's Ethiopians suffer different 'planned' parenthood - Israel News | Haaretz Daily Newspaper) riferendosi alla situazione degli immigrati etiopi riconosciuti come ebrei da Tel Aviv, i cosiddetti “falascia”.
    “È difficile da credere ma in Israele nel 2012 le donne etiopi sono sottoposte con la forza al Depo-Provera, un’iniezione contraccettiva” si legge nell’articolo, che prosegue: “Questa iniezione non è un contraccettivo comunemente prescritto. (…) Di solito è riservato alle donne che soffrono di disabilità o che sono malate”.
    Il giornale israeliano si rifà all’inchiesta pubblicata di recente dal programma “Vacuum documentary ” condotto da Gal Gabay, e trasmesso sulla Televisione Educativa israeliana, in cui si afferma che “il trattamento è imposto su un gran numero di immigrati etiopi”. Secondo il ricercatore Reuven Sava, che ha condotto l’indagine, più di quaranta donne sono state sottoposte, contro la loro volontà, all’iniezione di Depo-Provera, un medicinale molto forte che, come si può leggere tranquillamente su internet, viene usato per curare tumori, per la castrazione chimica e nelle terapie iniziali per cambiare sesso. Il Depo-Provera, che ha diverse controindicazioni, tra cui l’osteoporosi e a lungo andare la sterilità, ha una storia inquietante. Secondo una relazione dell’organizzazione Sha L’Isha, l’iniezione contraccettiva è stata sperimentata, tra il 1967 e il 1978, nello Stato della Georgia, negli Stati Uniti, su più di 13mila donne povere, la metà delle quali erano nere. La maggior parte di loro, che non erano a conoscenza della sperimentazione, si sono ammalate. Molte altre sono morte. Medicinali contraccettivi come il Depo-Provera sono stati utilizzati spesso da Washington per ridurre il tasso di natalità dei poveri.
    Nel 1960, gli Usa erano preoccupati per l’aumento della popolazione del Puerto Rico. Nel 1965 si è riscontrato che il 34% delle donne portoricane tra i 20 e il 49 anni erano state sterilizzate.
    Nel caso di Israele, si tratta di politiche “repressive” e “razziste” contro gli immigrati e contro gli “ebrei neri”. Lo si evince dalla storia: tra il 1980 e il 1990 migliaia di ebrei etiopi hanno trascorso mesi o anni nei campi di transito in Etiopia e in Sudan. Centinaia di loro sono morti perché “la più grande democrazia del Vicino Oriente” gli ha impedito di entrare nel Paese in quanto “non era il momento giusto”, non c’erano “le condizioni per integrarli” o meglio ancora “non erano sufficientemente ebrei”. Si è mai sentito parlare di ebrei neri?
    Ancora oggi, gli immigrati falascià sono intrappolati nei campi di transito a causa della contorta burocrazia israeliana che cerca di “sfiancarli” prima di farli entrare nel Paese, sistemandoli in centri di integrazione, veri e propri ghetti, dove le donne ricevono le iniezioni di Depo-Provera e i bambini vengono mandati in “strutture di educazione speciali”. Secondo l’indagine condotta da “Vacuum documentary” e ripresa da Haaretz, il tutto avviene contro la loro volontà. Secondo l’American Jewish Joint Distribution, le dichiarazioni delle donne etiopi sono “sciocchezze”. Ma diverse organizzazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme sul razzismo che negli ultimi tempi ha preso piede in Israele.
    Ai primi di giugno il parlamento israeliano ha approvato una legge che prevede fino a tre anni di reclusione senza processo per gli immigrati illegali che saranno sorpresi in Israele. Si tratta perlopiù di africani, che fuggono dalla guerra (causata quasi sempre dall’Occidente) e che cercano rifugio al di là del Sinai. Si tratta di una legge che le associazioni per i diritti umani hanno già bollato come “contrarie” alla convenzione Onu sui rifugiati e a numerosi trattati internazionali che Tel Aviv, in quanto firmatario, è chiamata a rispettare. Ma la comunità internazionale non ha proferito parola in merito, nemmeno quando Tel Aviv ha espulso 1500 sud-sudanesi dal Paese trovando una becera giustificazione: “Gli immigrati minacciano l’identità ebraica” e “prendono il lavoro degli israeliani”. Parola del ministro degli Interni, Eli Yishai, secondo cui “bisogna mettere alle sbarre tutti gli immigrati clandestini” per “consentire ai cittadini israeliani nel sud di Tel Aviv e altrove di vivere in modo appropriato... in tranquillità e sicurezza”.


    Articolo letto: 641 volte (18 Dicembre 2012)
    Lo stato sionista è razzista fino al midollo e nel principio.
    Qualche decennio fa i falashà offrirono dall Etiopia il loro sangue
    per gli israeliani vittime di attentati.
    E cosa ne fece lo stato sionista?Lo buttò via.
    Ovviamente i filosionisti tirarono la scusa di una epidemia di tubercolosi..
    vuoi mai che quello stato abbia una,dico una sola colpa?

  5. #5
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Sempre detto: a casa "loro" razzisti di ferro,a casa di altri antirazzisti.
    Vedi l'ultimo show su quel calciatore colorato spacciato per campione
    ,in realtà mezzo bidone..
    Vero. Hanno una doppia morale, interna ed esterna.

    E anche una doppia nazionalità , visto che Israele ritiene ogni ebreo del pianeta cittadino ad honorem del suo stato razzista e criminale.

  6. #6
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Vedi l'ultimo show su quel calciatore colorato spacciato per campione
    ,in realtà mezzo bidone..
    (OT) Tanta merda per risultati talvolta davvero penosi in campo. Giocatore che definire mediocre è fare un complimento.
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
    ╾━╤デ╦︻

    革命无罪,造反有理

  7. #7
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    Predefinito Re: Il razzismo giudaico si rivela.

    Quando ci si proclama "razza eletta" vuol dire che si è razzisti, non c'è molto da discutere, quindi secondo i criteri demokratici l'accusa di razzismo dovrebbe scattare in automatico. Però, invece, se lo dicono "LORO"..."LORO" possono.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
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