Un centinaio di persone al giorno, in media, vengono a bussare ai centri per l’impiego di Gorizia e Monfalcone. «Una buona parte – sottolinea la dirigente provinciale del servizio delle politiche del lavoro Elena Ciancia – non solo ha perso il posto di lavoro, ma versa in condizioni di disagio tali da non avere i soldi nemmeno per pagare l’affitto e le bollette o per mangiare: così li indirizziamo alla Caritas, alla mensa dei Cappuccini e ai servizi sociali dei comuni».
I dati del terzo trimestre sull’economia e il mercato del lavoro nella provincia, illustrati da Grazia Sartor e Marco Cantalupi, alla presenza dell’assessore provinciale Bianca Della Pietra, riflettono una situazione sempre più preoccupante, anche se, rispetto alle fosche previsioni, sono meno negativi. Da inizio anno accumulati 4,4 milioni di ore di cassa integrazione. Inquieta soprattutto la componente straordinaria: 2.961.000 ore da gennaio a novembre, con un
incremento tendenziale del 111,6%. Un dato che, sommato all’ordinaria e alla cassa in deroga, dà una variazione tendenziale media del 64% in più, quando invece in Fvg, nello stesso periodo, l’incremento è stato del 10,9%. La cig è lievitata soprattutto nell’edilizia su base tendenziale, ma in valore assoluto è maggiore la crescita tendenziale nell’industria. Secondo Cantalupi, il 2012 potrebbe chiudere a 5 milioni di ore di cig, il 20% delle ore sul totale regionale.