I consigli natalizi di Casini proprio non ci volevano
Il giorno di Natale uno pensa di poter staccare dalla politica quotidiana, di concentrarsi sul bendidio che c’è in tavola e di lasciare per un giorno le disquisizioni su quanto sia banale e/o dannosa l’Agenda Monti. E invece no.
Segui il telegiornale, dai una occhiata ai quotidiani online e noti che le notizie del giorno sono le manovre centriste in vista delle elezioni e gli auguri di Casini per Natale, con annessi consigli. Si, consigli. Sulle prossime elezioni.
“Speriamo che nel 2013 gli italiani non ricadano negli inganni riproposti in questi giorni da Berlusconi», ma nemmeno «nella tentazione opposta» di una «coalizione troppo sinistra, con Vendola e le sue ricette ideologiche che pensavamo confinate nel passato».
Ed è chiaro che se hai un pò di sale in zucca il timballo o l’arrosto ti vanno di traverso. Il delfino di Forlani, colui che spaccò la Dc per portare l’allora Ccd nel campo berlusconiano, noto trafficone di palazzo e padroncino di pacchetti di voti clientelari che mette in guardia gli Italiani, no a Berlusconi ! perchè non mi ha lasciato campo come leader del centro-destra….
no a Vendola ! perchè altrimenti con quale faccia tratto dopo le elezioni se il centro-sinistra è troppo progressista….
Eppure Casini e il codazzo clerical-confindustriale (e un pò post-fascista, giusto per non farci mancare nulla) sono al centro delle vicende politiche italiane, in tutti i sensi. Ok all’agenda Monti, via libera dai centristi per Monti, il terzo polo si prepara per le elezioni. Posizioni molto più importanti e degne delle prime pagine rispetto ai lavoratori del Sulcis che si murano vivi per un posto in miniera.
Eppure aldilà della giusta indignazione (perchè come dice Nichi Vendola “Casini è più nei talk show che nelle menti degli italiani”) le parole del leader Udc sono il termometro del degrado italico. Secondo Casini e, purtroppo, moltissimi italiani quelle di Vendola (e di un centro-sinistra influenzato da SEL) sono posizioni del “passato”, mentre le ricette liberiste del centro montiano sono l’emblema della “modernità”. Riequilibrare il carico fiscale verso i ceti più abbienti è antichità, massacrare i soliti noti è moderno, mettere in discussione l’acquisto degli f-35 è archeologia, sperperare denaro pubblico per i cacciabombardieri è innovazione.
E se cambiassimo paradigma ? Quanto peso hanno “passato” e “moderno” in politica ? Secondo chi scrive molto poco. E se provassimo invece a chiederci : “è giusto o no ?”. E non nel senso di un automatismo legalitario (e vi risparmio, per questo post, quello che penso del polo arancione che si sta aggregando attorno ad Ingroia)ma nel significato più profondo, che è quello della Giustizia Sociale.
Osservare il mondo attraverso le lenti della Giustizia Sociale permette di incazzarci mentre ascoltiamo le follie di Casini e similari, ma anche di mettere in campo qualcosa di diverso e di alternativo. Nel frattempo, buon Natale.
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inauguro a Natale il mio primo blog!