Foggia, cassonetti in fiamme i clan minacciano chi pulisce - Bari - Repubblica.it
Foggia, cassonetti in fiamme
i clan minacciano chi pulisce

Il sindaco rassicura: interventi massicci di raccolta anche durante i giorni festivi. Ma le strade sono una discarica


"Avvilita per la mia città sepolta dall'immondizia"





Lo scenario con cui si presenta Foggia dopo il Natale è apocalittico. Cumuli di rifiuti ovunque, montagne d’immondizia che in alcuni casi superano i due metri d’altezza. Raccogliere i rifiuti non è cosa facile vista la copiosità dell’immondizia, ma soprattutto perché non si vive un clima sereno nel capoluogo dauno. I camion e le ruspe sono scortati dai vigili urbani e in diversi casi si segnalano tentativi d’intimidazione nei confronti degli operai che stanno lavorando per pulire. Pare che dietro queste intimidazioni possa esserci la lunga mano dei clan malavitosi della città.

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La tensione c’è e si vede. Mentre alle azienda già al lavoro potrebbe aggiungersi la Smat, che ha comunicato la disponibilità di due stazioni per attività di rimozione e trasporto in discarica di rifiuti con dieci operai, domani si riunirà la task force regionale per la ratifica di una soluzione che potrebbe consentire il riassorbimento dei lavoratori licenziati e l'affidamento temporaneo del servizio ad una società a capitale interamente pubblico e già in possesso di tutti i requisiti previsti per legge. C’è chi ha tutto l’interesse a fermare i lavori di pulizia ed oltre alle intimidazioni verbali ha iniziato a passare ai fatti.

Numerosissimi cassonetti


sono stati incendiati insieme ai cumuli di immondizia che li circondano, proprio per ritardare i lavori di ripulitura. Gli interventi dei vigili del fuoco di Foggia, che hanno chiesto l’ausilio dei colleghi di Lucera e Deliceto, si avvicinano ad una cifra record di 200, ma le ottanta unità lavorative e i cinquantacinque mezzi tra compattatori, camion, pale meccaniche e spazzatrici stanno lavorando a pieno regime e da domani potrebbero essere potenziati. Da una parte c’è chi lavora per pulire, dall’altra chi vuole imporsi con la violenza e prova a boicottare tutto. Il numero di denunce per minacce è pari a zero, perché con il supporto della polizia municipale i lavoratori si sentono tutelati, ma la tensione non pare calare. La tensione è palpabile. A Foggia gli operai delle due aziende di Cerignola e Manfredonia che stanno procedendo con la raccolta dei rifiuti lavorano sotto scorta. I mezzi meccanici sono preceduti da auto della polizia municipale. Ed il motivo è molto semplice: ci sono state intimidazioni, minacce più o meno velate agli operai che stanno rimuovendo i cumuli di rifiuti. Una situazione allarmante che gli investigatori stanno tenendo sotto controllo.

Dopo il fallimento delle due municipalizzate che nel capoluogo dauno si occupavano della raccolta dell'immondizia, il Comune ha disposto una soluzione temporanea, affidando alle aziende di due centri vicini il servizio, ma per le strade, soprattutto in alcuni punti della città, molto resta da fare. Nei giorni delle festività natalizie, i cittadini di Foggia hanno trovato per le strade cumuli di rifiuti, montagne di immondizia che in alcuni casi superavano i due metri di altezza. Immagini mai viste: cassonetti stracolmi di sacchetti, in alcuni casi anche dati alle fiamme. Il sospetto è che gli incendi siano stati appiccati dolosamente, da chi ha un unico scopo: ritardare la raccolta dei rifiuti, alimentare la tensione. Gli interventi dei vigili del fuoco di Foggia, che hanno chiesto l'ausilio dei colleghi di Lucera e Deliceto, hanno superato quota 200.

Le operazioni di rimozione dell'immondizia sono riprese ieri mattina con l'impiego di 42 mezzi e 62 persone. "L'attività dell'Unità di crisi è definitivamente entrata a regime - commenta il sindaco di Foggia Gianni Mongelli - per cui può ritenersi che il rischio igienico-ambientale sia scongiurato, anche se saranno necessari ancora alcuni giorni per il ripristino delle condizioni di normalità, definitivamente assicurate dall'affidamento del servizio ad Amiu. Purtroppo - continua il primo cittadino - abbiamo dovuto verificare che anche in questo difficile frangente le aree circostanti i cassonetti sono diventati ricettacolo di mobili, materassi, elettrodomestici e quant'altro non può e non deve essere smaltito in questo modo; così come invitiamo i cittadini ad evitare il conferimento di carta, plastica e vetro".

E quella di oggi sarà una giornata decisiva per il futuro della città di Foggia. Negli uffici della Regione Puglia, infatti, è stato convocata una riunione nel corso della quale dovranno essere definiti gli ultimi dettagli prima dell'affidamento del servizio per un anno all'Amiu di Bari. Una soluzione comunque temporanea per dare tempo al Comune di Foggia di deliberare la costituzione di una nuova municipalizzata che si occupi in via definitiva della raccolta dei rifiuti in città. L'Amiu di Bari è pronta a partire il 15 gennaio, resta però da definire il problema dei lavoratori. 350 quelli che dopo il fallimento della Daunia Ambiente e dopo la fine del periodo di esercizio provvisorio di Amica sono stati licenziati. E questo ha contribuito ad aumentare la tensione. L'Amiu si è detta pronta a riassorbirli, purché gli operai (su 350 solo 70 sono inquadrati come operatori ecologici) siano disponibili a rinunciare ad alcuni benefit previsti inizialmente nel loro contratto con le due municipalizzate oramai fallite.