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Llorente
Scontro Casini-Passera nella coalizione di Monti
Nel convento delle suore di Sion, il leader Udc vince il primo duello con il ministro che si dice pronto a fare un passo indietro
di FRANCESCO BEI
Lista unica al Senato, coalizione alla Camera.
Monti: "E' nata una nuova formazione politica"
"SIGNORI siamo partiti: andiamo a conquistare quel 40 per cento di italiani che non vanno più a votare". La voce di Mario Monti rimbomba sotto le volte del refettorio del convento delle suore di Sion, una location appartata nel cuore del Gianicolo, messa a disposizione grazie ai buoni uffici del fondatore della Comunità di Sant'Egidio, e ministro, Andrea Riccardi.
Un posto perfetto per sfuggire alla caccia serrata dei giornalisti, per tenere a battesimo il nuovo centro e siglare quello che uno dei protagonisti definisce scherzando il "Patto dei sionisti". Un passo avanti definitivo di Monti, che ha annunciato persino di concedere il suo nome come capo della coalizione. Una decisione che al Quirinale, al momento, non trova commenti ufficiali, nonostante siano note le riserve del capo dello Stato rispetto a un impegno in prima linea del premier in campagna elettorale. Dal Colle trapela una linea di assoluta neutralità. Verso Monti non ci sono "né viatici, né veti".
Ma la prima riunione "operativa" del nuovo soggetto politico è anche l'occasione per il primo scontro al vertice. E sarà ricordata per quella che potrebbe esserne la prima vittima: Corrado Passera, a un passo dal ritirarsi dalla corsa. Dopo una prolusione di Monti, il vertice si apre infatti dando la parola ai due "campioni" delle opposte visioni sul tavolo: dare vita a una lista unica anche alla Camera - come vorrebbe appunto Passera, ma anche Nicola Rossi, Benedetto Della Vedova, Pietro Ichino - oppure procedere separati, come chiedono sia l'Udc che i montezemoliani?...
Passera è isolato e Monti alla fine accetta la linea maggioritaria...
Il ministro dello Sviluppo prende atto di aver perso la battaglia: "Io resto a disposizione di Monti ma ho sempre lavorato a una lista unica. Se si prende un'altra strada io faccio coerentemente un passo indietro". A questo punto Passera potrebbe anche non candidarsi, a meno che il premier non lo ripeschi...
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