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  1. #1
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  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Questa è la parte che io preferisco:

    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Citazione Originariamente Scritto da Feliks Visualizza Messaggio
    suvvia, basta con queste minchiate
    Che acume critico.

  4. #4
    Sospeso/a
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Questa è la parte che io preferisco:
    Fin quando ci saranno i killer economici c'è poco da fare :giagia:

  5. #5
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Citazione Originariamente Scritto da mosongo Visualizza Messaggio
    Fin quando ci saranno i killer economici c'è poco da fare :giagia:
    Cosa intendi per killer economici?
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Cosa intendi per killer economici?
    John Perkins è nella seconda parte del film...comunque ecco una intervista:

    http://www.minimumfax.com/speciale.a...ialeID=40&ns=2


    Intervista a John Perkins


    Amy Goodman, giornalista e scrittrice americana, conduce, da un'ex caserma dei vigili del fuoco di New York, il programma radiofonico di controinformazione Democracy Now! e come giornalista d'inchiesta si è fortemente battuta per denunciare le violazioni dei diritti umani a Timor Est, in Nigeria e in altri paesi del mondo.
    Questa intervista le è stata rilasciata da John Perkins, autore di Confessioni di un sicario dell'economia, il 9 novembre 2004.


    AMY GOODMAN: Benvenuto a Democracy Now!

    JOHN PERKINS: Grazie Amy, è un grande piacere essere qui.

    A: Allora John, spiegaci esattamente cosa significa essere un "sicario dell'economia" o come dici tu e.h.m. (economic hit man).

    J: Sostanzialmente il nostro addestramento e il nostro lavoro erano finalizzati alla costruzione dell'impero americano, ovvero a creare situazioni che portassero quante più risorse possibili al nostro paese, alle nostre aziende e al nostro governo, e ci siamo riusciti davvero: abbiamo creato il più grande impero della storia. Per di più il tutto è stato realizzato in soli 50 anni, a partire dalla seconda guerra mondiale, e con un minimo di sforzo militare, salvo ovviamente rari casi come l'Iraq, in cui l'esercito è intervenuto come ultima risorsa. Questo impero, come nessun altro prima, è stato creato in primo luogo attraverso strategie economiche, truffando, ingannando, seducendo la gente con il nostro stile di vita e usando proprio i sicari dell'economia come me.

    A: Come hai fatto a diventarlo? Per chi lavoravi?

    J: Sono stato reclutato nei primi anni sessanta, mentre ero ancora alla facoltà di economia, dalla National Security Agency (Agenzia per la sicurezza nazionale), la più grande e meno conosciuta agenzia di intelligence del paese; ma di fatto poi ho lavorato per aziende private.
    Il primo vero sicario dell'economia risale ai primi anni Cinquanta: fu Kermit Roosevelt, nonno di Teddy, che determinò in Iran la caduta del governo democratico di Mossadegh, nominato quell'anno dal Times "uomo dell'anno". Si dimostrò talmente abile che portò a termine il tutto senza spargimento di sangue (in realtà ci furono delle vittime, ma mai un vero intervento delle forze armate), solamente spendendo milioni di dollari e sostituendo al governo di Mossadegh la monarchia degli Shah. A quel punto fu chiaro che quella di utilizzare i sicari dell'economia poteva essere davvero una buona idea e che usando questa strategia addirittura non ci saremmo più dovuti preoccupare del pericolo di una guerra con la Russia. L'unico problema era che Roosevelt era un agente della CIA, lavorava quindi per il governo e se fosse stato scoperto ci saremmo trovati tutti in una situazione davvero imbarazzante. Perciò si decise che enti come la CIA e la NSA avrebbero reclutato i potenziali sicari come me e che poi questi sarebbero stati mandati a lavorare per compagnie private di consulenza, per società di progettazione o di costruzione, così che se fossero stati scoperti non ci sarebbe stato nessun collegamento con il governo.

    A: Ok, ma ora parlaci della società per cui hai lavorato.

    J: Ho lavorato per la Chas. T. Main di Boston. Eravamo circa 2000 dipendenti e io divenni l'economista capo con cinquanta persone a lavorare sotto di me. Ma il mio vero lavoro consisteva nello stipulare contratti , cioè fare prestiti ad altri paesi per somme talmente alte che non le avrebbero mai potute restituire. Una delle condizioni del prestito, che in certi paesi come l'Ecuador e l'Indonesia è arrivato a 1 miliardo di dollari, era che avrebbero dovuto spenderne il 90 per cento per pagare una o più aziende americane, come la Halliburton o la Bechtel, per costruire infrastrutture. Queste aziende avrebbero costruito centrali elettriche, porti o autostrade, tutti servizi che alla fine sarebbero stati sfruttati solo da una piccola percentuale della popolazione. All'atto pratico i poveri di quei paesi sarebbero stati ulteriormente danneggiati da questo debito enorme che non erano in grado di saldare. Tanto per fare un esempio, il debito di un paese come l’Ecuador, oggi, è pari al 50 per cento del suo bilancio nazionale. In questo modo li avevamo in pugno e se per esempio volevamo più petrolio ci rivolgevamo al governo dell’Ecuador dicendo: "Dato che non ci ripagate il debito, dovete dare alle nostre compagnie la possibilità di sfruttare la foresta amazzonica, che è ricca di petrolio". Infatti oggi noi stiamo distruggendo la foresta dell'Amazzonia, ricattando sulla base del suo debito. In sostanza quindi, noi facciamo questi grossi prestiti, la maggior parte dei soldi torna in America, il paese si ritrova con il suo debito più gli interessi e in pratica diventa nostro schiavo. Questo è un impero. Un impero enorme e potentissimo.

    A: Tu racconti che non hai scritto questo libro per molto tempo perché sei stato corrotto. Che intendi? Chi ti ha corrotto e quanto ti è stato offerto?

    J: Negli anni Novanta ho accettato mezzo milione di dollari.

    A: Da chi?

    J: Da una società di costruzioni.

    A: Quale?

    J: La Stoner Webster, ma in termini di legge non fu vera e propria corruzione: venni pagato come consulente. Era tutto molto legale, ma in realtà non feci nessuna consulenza. Come ho spiegato in Confessioni di un sicario dell'economia, era scontato che se avessi accettato quei soldi come consulente in realtà non avrei dovuto lavorare molto, ma non avrei neanche dovuto scrivere un libro sull’argomento, un libro come quello che stavo scrivendo, e di cui loro sapevano, e che allora avevo intitolato Coscienza di un sicario dell'economia. È una storia davvero particolare, Amy, una di quelle storie alla James Bond.

    A: È proprio l’impressione che si ha leggendo il libro.

    J: E vuoi sapere un’altra cosa? Quando la NSA mi reclutò mi fece passare un giorno intero sotto la macchina della verità, scoprirono tutte le mie debolezze e mi plagiarono. Usarono tutte le droghe più potenti della nostra società per sedurmi: sesso, potere e denaro. Io provengo da una famiglia molto tradizionalista del New England, calvinista ed estremamente legata a valori morali molto rigidi. Insomma, io in fondo sono una brava persona, e penso quindi che la mia storia dimostri che il sesso, il potere e il denaro sono come droghe potentissime che il sistema usa per piegare le persone: con me il gioco è certamente riuscito. Se non fossi stato un sicario dell'economia difficilmente avrei creduto che persone così potessero esistere ed è per questo che ho scritto il mio libro: perché il nostro paese ha bisogno di sapere, la gente deve sapere in cosa consiste realmente la nostra politica estera, che cosa sono gli aiuti che diamo agli altri paesi, come lavorano le nostre aziende, dove vanno a finire le nostre tasse, e sono sicuro che una volta venute alla luce le cose si potrebbero cambiare.

    A: Nel libro parli della tua partecipazione a un piano segreto che fece arrivare miliardi di petrodollari dall'Arabia Saudita agli Stati Uniti e che per di più saldò fortemente il legame tra la monarchia saudita e la successiva amministrazione degli Stati Uniti. Spiegaci come andò.

    J: Sì fu un periodo davvero interessante. Io ricordo bene, ma tu forse eri troppo giovane, di quando nei primi anni Settanta l'OPEC ci mostrò il pugno di ferro bloccando i rifornimenti di petrolio. Le macchine facevano la fila ai distributori di benzina. Il paese aveva paura che si ripetesse la crisi del 1929 e questo era inaccettabile. Ecco perché il Dipartimento del Tesoro decise di ingaggiare me e qualche altro sicario dell'economia e mandarci in Arabia Saudita.

    A: Davvero vi chiamavate sicari dell'economia?

    J: Era un modo in cui ci chiamavamo scherzando fra noi; ufficialmente io ero un economista capo, ma ci piaceva chiamarci sicari perché tanto nessuno ci avrebbe creduto.
    Dunque arrivammo in Arabia Saudita nei primi anni Settanta sapendo che era lì la chiave per porre fine alla nostra dipendenza, o comunque per riuscire a controllare la situazione. E infatti riuscimmo a far sì che la casa reale saudita restituisse gran parte dei suoi petrodollari agli Stati Uniti sotto forma di obbligazioni americane: il Dipartimento del Tesoro avrebbe usato questi soldi per finanziare aziende americane che costruissero in Arabia Saudita nuove città e infrastrutture, la dinastia saudita avrebbe mantenuto il petrolio a un prezzo accettabile per noi (come è stato in tutti questi anni) e in cambio noi avremmo fatto in modo che mantenesse il suo potere il più a lungo possibile, motivo per cui siamo andati in guerra contro l'Iraq.
    Anche in Iraq infatti avevamo provato ad attuare la stessa politica che aveva avuto tanto successo con l'Arabia Saudita, ma Saddam Hussein non abboccò. Quindi, se falliscono i sicari dell'economia, il passo successivo sono quelli che io chiamo gli sciacalli: gli sciacalli sono gli agenti della CIA che, autorizzati dal governo americano, arrivano in un paese e fomentano un colpo di stato o una rivolta, e se anche questo non funziona, allora passano agli omicidi, o almeno ci provano. Nel caso dell'Iraq, infatti, non riuscirono a uccidere Saddam Hussein perché aveva ottime guardie del corpo e vari sosia. Perciò la terza opzione, dopo i sicari dell'economia e gli sciacalli, è quella di mandare i nostri giovani a uccidere e a morire, ed è proprio quello che è stato fatto in Iraq.

    A: Puoi parlarci della morte del presidente Torrijos?

    J: Omar Torrijos, presidente dello stato di Panama, aveva firmato con il presidente Carter un nuovo Trattato sul Canale [che lo riportava sotto la sovranità panamense, n.d.r.] e come sai, quell'accordo passò l'approvazione del congresso per un solo voto. Era una questione molto controversa. Torrijos inoltre stava portando avanti trattative con il Giappone, che si mostrava disposto a finanziare e realizzare il progetto per la costruzione di un canale al livello del mare sullo stretto di Panama. Torrijos continuò la trattativa e questo dispiacque molto alla Betchel, società americana di costruzioni, il cui presidente era George Schultz e nel cui consiglio di amministrazione sedeva Casper Weinberger.
    Quando Carter fu fatto fuori (e questa è un'altra storia interessante) con la sconfitta elettorale, Reagan, che era diventato presidente, Schultz, diventato Segretario di Stato, e Weinberger, Segretario della Difesa, erano decisamente arrabbiati con Torrijos e fecero di tutto per costringerlo a rinegoziare il Trattato sul Canale e a interrompere la trattativa con i giapponesi, ma lui rifiutò perché era un uomo di principio, magari aveva altri difetti, ma era certamente un uomo di principio. Era davvero un uomo incredibile Torrijos. E a quel punto morì in un incidente d'aereo causato da un registratore a cassette carico di esplosivo. Io avevo lavorato con lui e sapevo che i sicari dell'economia avevano fallito e che quindi era arrivato il turno degli sciacalli, per questo il suo aereo era saltato in aria. Non ho nessun dubbio che sia stata la CIA a farlo fuori e molti investigatori sudamericani la pensano come me, ma ovviamente nel nostro paese non se ne è mai parlato.

    A: Quando hai deciso di cambiare vita?

    J: Dentro di me non mi sono mai sentito a posto con la coscienza, ma ero fortemente plagiato. L'attrazione che il sesso, il potere e il denaro esercitavano su di me era davvero troppo forte. E oltretutto, ricevevo continue gratificazioni per il lavoro che facevo. Ero un economista capo. Ero un degno erede di McNamara, e così via.

    A: Hai lavorato a stretto contatto con la Banca Mondiale?

    J: Molto. Era la Banca Mondiale a fornire quasi tutto il denaro usato dai sicari dell'economia, insieme al Fondo Monetario Internazionale. Ma dopo l'11 settembre qualcosa è cambiato dentro di me: ho deciso che dovevo parlare, perché ciò che è successo quel giorno è stata la diretta conseguenza del lavoro fatto dai sicari dell'economia. Inoltre ho capito che l'unico modo che avevamo per sentirci di nuovo al sicuro e a posto con la nostra coscienza era utilizzare le strutture che avevamo creato per cambiare in positivo il mondo. E credo davvero che questo sia possibile. Credo davvero che la Banca Mondiale e le altre istituzioni possano essere profondamente modificate e impiegate finalmente allo scopo per cui sono state create, ossia aiutare a ricostruire le zone più devastate del mondo. Semplicemente aiutare la povera gente. Ogni giorno 24 milioni di persone muoiono di fame, ma noi possiamo fare qualcosa.


    Traduzione di Alice Paesetto

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    Citazione Originariamente Scritto da mosongo Visualizza Messaggio


    Zeitgeist: Addendum è un web film non profit del 2008, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph ed è il secondo capitolo di Zeitgeist, the Movie; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano.

    Il film discute riguardo il sistema della Federal Reserve negli Stati Uniti, della CIA, delle corporation americane e altro, concludendo con la presentazione del Progetto Venus, creato dall'ingegnere sociale Jacque Fresco. In accordo con Peter Joseph, il film ha come scopo di localizzare le radici della dilagante corruzione sociale, offrendo allo stesso tempo una soluzione. In conclusione Addendum sottolinea il bisogno di eliminare ogni barriera che divide gli uomini e individua i passi concreti da fare per indebolire il sistema monetario. Il film suggerisce azioni di "trasformazione sociale", come boicottare le grandi banche, i media, il sistema militare e le multinazionali dell'energia.

    Zeitgeist: Addendum è diviso in tre parti:

    Prima parte:
    viene criticata la tecnica della riserva frazionaria che permette la creazione di moneta tramite debiti. Secondo l'autore i dollari vengono stampati quando la Federal Reserve compra i titoli del tesoro americano. Questo denaro finisce nelle banche commerciali, dove viene moltiplicato attraverso il sistema della riserva frazionaria e quindi viene prestato ai consumatori. Nel film si afferma che tale sistema è assurdo in quanto il denaro che dev'essere pagato per saldare i debiti corrisponde alla totalità del denaro in circolazione, eccezion fatta per la richiesta di interessi sullo stesso che ne genera una quantità addirittura superiore, con la conseguente impossibilità a reperire, se pur ipoteticamente, una cifra sufficiente a saldare tale debito.

    Seconda parte:
    viene intervistato John Perkins, che si autodefinisce un killer economico. Perkins racconta di come ha aiutato la CIA e le elite politiche e industriali per le quali lavorava per minare dalle fondamenta legittimi regimi stranieri che ponevano gli interessi della propria popolazione prima di quelli delle multinazionali.

    Terza parte: viene intervistato Jacque Fresco, fondatore del "Venus Project", progetto concepito per la liberazione della società dal denaro, utilizzando sapientemente la tecnologia e le risorse, in contrapposizione all'attuale società basata sul profitto e sulla scarsità delle risorse. Fresco propone numerose soluzioni per poter "migliorare" il mondo: in materia energetica, di trasporti, di lavoro(Fresco sostiene che:"l'America oggi è incline al fascismo, la sua filosofia religiosa e dominante ha una propensione verso il sostegno di punti di vista fascisti; l'industria americana è essenzialmente un'istituzione fascista") utilizzando l'ingegno umano, dunque la tecnologia ("Abbiamo la tecnologia per dare case e ospedali a tutta la popolazione").

  8. #8
    Cancellato
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    almeno avvertitemi, quando censurate.

    mi scuso per il linguaggio, ma i fanatici del moto perpetuo (applicato anche all'economia, vedonsino i deliri sulla moneta) proprio non li reggo

  9. #9
    x il Socialismo Mondiale
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    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: Zeitgeist: Addendum - Sottotili in italiano

    I gombloddisdi colpiscono ancora. L'esordio dell'intervista già la dice lunga.
    "dovevamo contribuire alla costruzione dell'Impero Americano".
    Il bello è che c'è chi ci crede a ste cose.
    "Bad karma"

 

 
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