Mestre. Piazza blindata per Bossi,
i commercianti chiedono i danni

Infuriati i titolari di bar e negozi: un sabato di incassi perso
a causa delle misure di sicurezza per il comizio del senatur


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MESTRE (17 maggio) - «Siamo arrabbiatissimi in quanto all'apertura dei nostri negozi ci siamo ritrovati completamente blindati dalle forze dell'ordine per il comizio politico dell'onorevole Bossi. In un momento di grande crisi del commercio una cosa del genere vuol dire dare un altro colpo mortale alle nostre attività.
Non riusciamo a capire come mai gli addetti alla sicurezza non ci abbiano avvertiti per tempo cosi si poteva decidere di chiudere i negozi risparmiando almeno le spese. Riteniamo inoltre che blindare in questo modo la piazza di Mestre sia alquanto inopportuno e privo di senso, un evento del genere andava fatto in uno stadio. Comunque chi ci risarcirà dei danni di tutto questo?».

A esprimere tutto il loro disappunto nel giorno cui il leader della Lega ha monopolizzato il salotto cittadino sono i commercianti di via Manin.
Imponente il servizio d’ordine schierato in campo a scopo preventivo con decine e decine di autoblindo e circa duecento uomini.
«Un vero e proprio assedio iniziato - tuona Flavio Comoli, proprietario del Caffè dell’Orologio - peraltro nel primo pomeriggio, quando l’arrivo di Bossi era previsto per le 18.30. Il tutto senza alcuna comunicazione. Se immaginavo che la situazione sarebbe stata così avrei potuto decidere di mandare in ferie i dipendenti. Invece dalle quindici mi sono visto bloccare l’unico ingresso dalla piazza al mio locale: transenne e una camionetta della polizia davanti alla galleria della Torre hanno impedito di fatto il passaggio a clienti e persino ad addetti ai lavori. Ci sentivamo in una trincea. Quando il mio direttore ha chiesto spiegazioni gli è stato risposto che poteva tirar giù la serranda. Volentieri! Ma se lo avessimo saputo!».
«Non è così che si fa. È intollerabile. Tanto più in una fase di grave recessione nei consumi come l’attuale. Quando piazza Ferretto ha ospitato il presidente della Repubblica siamo stati interessati almeno un mese prima del giorno della visita per concordare misure e condotte. Per noi il sabato pomeriggio ci ripaga della settimana - continua Comoli - perché la gente non lavora e viene in centro a passeggiare e fare shopping. I picchi di clientela li registriamo dalle quindici alle venti: a chi devo rivolgermi per l’indennizzo del mancato incasso? Ho già contattato i miei legali per sporgere di denuncia. Non finisce qui di sicuro. Qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di tutto questo».


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