Pubblicheremo l'intervista a Pagnoncelli domani.
Posso però mettervi qui una piccola anticipazione, che mi ha raccomandato di non scrivere nell'articolo (siamo in buio sondaggi):
Senza entrare nei dettagli, alcuni recenti fatti dell’attualità politica potrebbero aver ulteriormente accentuato questo problema riguardo agli elettori del Pdl?
«Sicuramente è così. [...] Sulla desiderabilità sociale, lei faceva riferimento alle vicende familiari emerse nelle ultime settimane, e probabilmente anche in questo caso può esserci un atteggiamento del genere.
Non possiamo diffondere i dati dei sondaggi. Ma rispetto al passato potrebbe esserci una disaffezione, un calo dell’affluenza o dell’interesse verso le elezioni del 6-7 giugno?
«Ogni anno diciamo che c’è sempre più disaffezione. In realtà ci sono comunque le amministrative, che rappresentano un po’ un sostegno all’affluenza in vista delle europee. Ecco, senza fare nomi la disaffezione può esserci dalle parti di quelle forze politiche che fanno un po’ fatica a ritrovare sé stesse; chiaro che ci sono situazioni che possono produrre un po’ più di disaffezione ma sappiamo che la radicalizzazione dello scontro che può avvenire in presenza di alcuni temi o vicende può comunque portare più affluenza. Ci sono due effetti che potrebbero contrapporsi - questo lei ovviamente non lo scriva -: un PD che fa fatica a ritrovare sé stesso e quindi ha una componente che manifesta l'intenzione di voler rimanere a casa e nello stesso tempo però ci può essere una radicalizzazione dello scontro per le vicende Mills e familiari che può portare al muro contro muro e allora la gente può andare a votare».