"DER SPIEGEL" (DA SINISTRA) ANNUNCIA: "GERMANIA MATURA PER IL SUO BERLUSCONI" - "ATTENTI, l’Italia è sempre stata un laboratorio politico. Hitler ha imparato da Mussolini, la sinistra ammirava l’eurocomunismo e la Raf le Brigate Rosse" - DOPO LA MERKEL, IN RAMPA DI LANCIO IL BARONE-PIACIONE Karl-Theodor zu Guttenberg
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"DER SPIEGEL": "GERMANIA MATURA PER IL SUO BERLUSCONI"...
Dal "Corriere della Sera" - La politica tedesca assomiglia sempre più a quella italiana e presto anche la Germania potrebbe avere il suo Berlusconi. A prevederlo è Der Spiegel , che in un articolo di otto pagine sull'Italia dal titolo «Ciao Bella» analizza le similitudini tra il «Berlusconistan» e la patria di Goethe e nel raffronto traccia un'impietosa autocritica del sistema teutonico.
GUTTENBERG
Il settimanale di Amburgo invita i tedeschi «a studiare bene l'Italia, perché è sempre stata un laboratorio politico. Hitler ha imparato da Mussolini, la sinistra ammirava l'eurocomunismo e la Raf le Brigate Rosse». «Tra dieci anni», avverte lo Spiegel, «la Germania potrebbe avere il suo Berlusconi: i sintomi ci sono tutti: il crollo della Spd, il vuoto programmatico da ogni parte, la mediocrità del discorso politico». Tanto più che negli ultimi anni «la Germania si è italianizzata e l'Italia si è germanizzata».
KARL-THEODOR ZU GUTTENBERG (MIN. ECONOMIA TEDESCO)
2 - DOPO LA MERKEL, IN RAMPA DI LANCIO IL BARONE-PIACIONE Karl-Theodor zu Guttenberg
Danilo Taino per il "Corriere della Sera"
Ha la facilità naturale di fare politica senza sudare. Soprattutto, non fa sudare gli elettori. Anche per questo Karl-Theodor zu Guttenberg è la stella nascente della politica tedesca. In un sondaggio della televisione pubblica Zdf ha superato anche Frau Merkel come politico più amato di Germania. È da soli cinque mesi al governo, capo di un ministero, quello dell'Economia, in questo momento tra i più complicati da gestire, ma il giovane barone, 37 anni, ha già acceso i sogni della sua Csu: finalmente, i cristiano-sociali della Baviera hanno l'uomo che può puntare alla Cancelleria nel dopo-Angela Merkel.
MERKEL
«Ogni cattolico può diventare Papa», sostiene Hans-Peter Uhl, uno dei parlamentari più autorevoli del suo partito. Ma se un bavarese della Chiesa è davvero arrivato a San Pietro, non è ancora successo che, in 60 anni di Bundesrepublik, un bavarese della Csu - partito fratello della Cdu - sia arrivato a guidare il governo tedesco.
Ora, a Monaco, hanno la possibilità sul radar. L'ex presidente della Csu Erwin Huber ha detto al settimanale Spiegel che un exploit del genere non si è mai visto nella storia della Germania moderna. Il politologo Klaus-Peter Schöppner sostiene che Guttenberg è il nuovo Politikertypus, il nuovo genere di politico che trasmette l'idea di giustizia.
È curioso che un barone piaccia tanto nella democratica e disincantata Germania del 2009. Eppure, nel sondaggio della Zdf - in una scala che va da meno cinque a più cinque per misurare quanto i politici siano apprezzati - Guttenberg prende 2,1 punti, Merkel 2, il ministro delle Finanze Peer Steinbrück 1,1 e lo sfidante socialdemocratico alla cancelliera, il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, 1.
Mussolini e Hitler
Conta il fatto che il barone non sembri mai fuori luogo. Brillante in televisione ma non sopra le righe. A suo agio nello smoking a un ricevimento. Umile e modesto quando, dieci anni fa, faceva uno stage al quotidiano Die Welt . Ma oggi duro sulle sue posizioni quando tratta con gli alleati- avversari della Spd. Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jacob Philipp Franz Joseph Sylvester barone von und zu Guttenberg sembra insomma il perfetto personaggio mediatico.
Famiglia antica, suo padre Enoch è direttore d'orchestra e sua madre Christiane è imparentata con la nobiltà di mezza Europa. Soprattutto, la famiglia ha radici antifasciste: il nonno paterno, del quale porta il nome, fece la resistenza al nazismo e lo zio Karl-Ludwig partecipò all'attentato a Hitler del luglio 1940. Sua moglie Stephanie, contessa von Bismarck- Schönhauser, è pronipote del cancelliere di ferro Otto von Bismarck.
Brigate Rosse
C'è molto altro, però, nel successo di Guttenberg. E più importante. Appena arrivato al ministero dell'Economia ha dovuto gestire l'affare Opel. Della scelta fatta dal governo di Berlino a favore della cordata russo- canadese guidata da Magna non è mai stato convinto e lo ha detto, fino a minacciare le dimissioni davanti a un'irritata Frau Merkel.
Oggi le cose gli stanno dando ragione: l'operazione è ormai considerata debolissima. In genere, si è opposto a dare soldi pubblici alle grandi aziende, ad esempio al grande gruppo commerciale Arcandor. E questo piace immensamente ai tedeschi. Se n'è accorta la Spd quando ha montato una campagna contro «il barone nero di Baviera»: ha dovuto fare una retromarcia repentina per non perdere ancora più voti. Per un barone cattolico della Baviera, non è male.