Iannis,
certo che sentire un cittadino che ha votato un partito, in coalizione con il più grande cabarettista della storia repubblicana, ergersi a moralizzatore torquemadico di altri fa piuttosto sorridere. E fa ancora più sorridere se pensiamo che il partito in questione si trova troppo spesso nei guai per giunte meridionali sciolte per infiltrazioni mafiose, oltre che aver difeso, per bocca del suo segretario, l'operato e l'integrità morale di un tal Cuffaro. Non penso che tal cittadino si trovi nella posizione di potersi permettere critiche di questo tipo.
Questo per, strumentalmente e maliziosamente, rispondere alle tue critiche.
Nel merito, invece
1) su Bersani non mi pronuncio più, avendo già dedicato migliaia di parole in merito. Io uso altri linguaggi per criticare. Vero ed indiscutibile. Tuttavia se la politica italiana è questa ed è questo il disprezzo profondo di alcuni cittadini, sai cosa ti dico? Bene. Non vedo come si possa apprezzare e non insultare il politico medio italiano. Segretari nazionali o futuri tali inclusi, essendo i primi fautori e responsabili del degrado istituzionale.
2) sul fatto che questo ragazzo sia un cabarettista, non saprei risponderti, perché a differenza tua non so cosa faccia durante la sua vita privata. A me fa ridere. A te no? Pazienza, girati dall'altra parte.
3) Iannis, te l'ho già ripetuto N-volte. Quando leggerò un tuo resoconto su cosa si dovrebbe dire/fare riguardo ad argomenti più seri quali la famigerata economia o altro, allora ne parleremo. Sinora, tu accusi gli altri di non dedicare tempo ai temi meno ludici, e poi non fai mai nulla dimostrarti diverso da questi "penosi cabarettisti".
La differenza sostanziale, che ad alcuni ancora non entra in testa è: un cittadino privato può far ciò che vuole. Ma proprio ciò che vuole fintanto che la legge condivisa da tutti glielo permette. Il politico no. Il politico si deve attenere a standard ben più restrittivi.
Non ti piacciono le critiche, anche pesanti? Non ti piace essere definito XYZ?
Problemi tuoi, non scendi in politica e ti trovi un altro lavoro se sei capace, laddove nessuno ti degnerà di uno sguardo perché non sei responsabile della vita pubblica di 60 milioni di cittadini.