ok,lo apro io.
la campagna congressuale è partita.
Bersani apre la campagna congressuale: "Il berlusconismo è all'imbrunire"
di Simone Collini
“Facci sognare”, gli gridano dagli spalti appena sale sul palco e saluta con un “cari amici e compagni”. “Sì, ma dobbiamo anche ragionare un po’, eh”, risponde guardando in direzione del grido. Perché poi Pier Luigi Bersani è così, organizza una convention al Palalido di Milano per lanciare la sua campagna congressuale ma poi le immagini dei 3000 che lo riempiono e del suo intervento non riescono a essere trasmesse dai Tg della sera perché al pomeriggio si è fermato a discutere più del dovuto alla Sinagoga con i rappresentanti della comunità ebraica milanese, è arrivato tardi al palazzetto e poi ha voluto mantenere la scaletta con gli interventi di insegnanti e precari.
Poi prima di lui interviene D’Alema che sì, invita tutti a “condurre con i toni giusti questa campagna congressuale, senza lasciarsi invischiare in polemiche inutili” e poi però non resiste alla tentazione di rispondere a Franceschini che citando i nomi di Occhetto, Prodi e Veltroni l’ha paragonato allo scorpione della nota favola con la rana e allora fa sapere che lui non è uno scorpione ma un ariete, “anche di carattere” e che quella è “una favola triste perché alla fine vanno tutti e due a fondo” mentre “non è così, vorrei rasserenarlo, tutti e due e tanti altri potremo lavorare e vincere”, e ecco che quando tocca a lui salire sul palco Bersani che fa, invece di portare l’affondo al suo principale competitor invita tutti a “mettere una marcia in più alla discussione congressuale, facendo alzare lo sguardo al mondo non solo alla punta delle nostre scarpe”, per poi iniziare a parlare di politiche sociali, economia verde, crisi finanziaria, redditi, di un autunno che «non bisogna essere meteorologici per sapere che clima avrà».
Così intende vincere congresso e primarie del Pd, Bersani. Prospettando un “partito popolare dei tempi moderni”, in cui “finalmente si discute, non si vota solo”, nel quale “gli iscritti sono protagonisti, non semplici supporters”, ma che soprattutto sarà capace non soltanto di fare opposizione ma di “costruire un’alternativa credibile” al governo delle destre. Lo dice a modo suo Enrico Letta: “La prima tappa è vincere il congresso, l’obiettivo finale è mandare a casa Berlusconi..”. Lo dice a modo suo Rosy Bindi: “Se c’è una crisi tra Berlusconi e i cattolici si dice che ci vuole un grande centro, un mito che ritorna. Io invece dico che no, deve esserci il Pd”. E lo dice, a modo suo, D’Alema: «Berlusconi vive l’apice del suo potere e l’inizio del suo declino. Attorno a lui si consuma una vicenda torbida, tra cortigiane, cattivi consiglieri, giornalisti che diventano sicari, bugie e tradimenti. Una sorta di romanzo d’appendice sugli ultimi giorni dell’Impero romano d’oriente. Mentre il Paese vive uno dei suoi momenti più difficili, e non è governato». Il problema - aggiunge - è che anche chi non è entusiasta di Berlusconi guarda dall’altra parte e che vede? «Mai come ora serve un grande partito che dia una voce autorevole all’opposizione, di cui si avverte una relativa mancanza, e un partito che sia il pilastro dell’alternativa di governo».
Il punto è che se, come dice Bersani, «il berlusconismo è all’imbrunire», di qua l’alba è talmente chiara che fatica a vedersi. “Alla fine di questo congresso dovremo dire cose nuove e chiare”. E se D’Alema aveva appena detto che “la partenza è stata incerta” e il progetto del Pd “interpretato in modo velleitario”, per Bersani “i guai principali sono venuti dal non aver mai discusso” e ora è arrivato il momento di “predisporsi al cambiamento”, dando vita a un Pd “più marcatamente rivolto ai ceti popolari e ai produttori” e che sappia costruire con la Chiesa un rapporto “aperto e sincero”, laddove “la destra ha coltivato un rapporto utilitaristico e strumentale”: «Parliamo di biotestamento. Ma davvero, come si sospetta da più parti, dovremo inesorabilmente e oltre il segno attaccare ad una macchina la nostra dignità, la nostra libertà di esseri umani, la pietà delle nostre famiglie, solo perché Berlusconi e la Lega hanno bisogno di “riannodare i rapporti con la Curia”?». Applausi in platea, fino all’ultima fila, dove siede Antonio Di Pietro, arrivato a sorpresa “ad ascoltare”. Solo per lui questo passaggio: “La gara deve essere non a chi grida di più, ma una nobile gara per costruire l’alternativa di governo”. Dice il leader dell’Idv lasciando il Palalido: “Finalmente anche il Pd si rende conto che Berlusconi va fermato con più antiberlusconismo e non con meno”. Che non è proprio quello che è stato detto dal palco, ma tant’è.
07 settembre 2009
http://www.unita.it/news/italia/8808...o_allimbrunire
-------------------------------------------------------------------
Finalmente tornerà lo spirito Ulivista,finalmente tornerà un Centro-Sinistra forte grazie a Bersani,D'Alema,Rosy Bindi ed Enrico Letta,notevole Di Pietro venuto ad ascoltare,bravo Tony.
http://piazzedemocratiche.ilcannocch...t/2327007.html ROSY BINDI
http://piazzedemocratiche.ilcannocch...t/2327005.html ENRICO LETTA
http://piazzedemocratiche.ilcannocch...t/2327006.html MASSIMO D'ALEMA
http://piazzedemocratiche.ilcannocch..._palalido.html MAURIZIO MARTINA
http://www.bersanisegretario.it/ PIERLUIGI BERSANI