Come distruggere RaiTre senza "cacciare" direttamente i conduttori e gli autori "comunisti"? Semplice, regionalizzandola. Aumentare i programmi regionali a dismisura lasciando poco spazio per le trasmissioni di Dandini,Fazio, Gabanelli etc.... Leggete qui:
Romani, in un colloquio con il premier di qualche mese fa, avrebbe cercato di calmare l'animosità di Berlusconi nei confronti dei programmi "avversari" (non solo Floris, ma anche la Dandini e Fazio) spiegando che l'unico modo per tacitare definitivamente quelle voci era di utilizzare l'unica arma che il governo ha per tenere sotto pressione il servizio pubblico: agire cambiando alcune norme del contratto di servizio e puntando su quei programmi che sono finanziati solo dal canone. Lì per lì Berlusconi avrebbe scosso la testa, ma poi la cosa è stata spiegata con l'introduzione di una formula magica. La regionalizzazione di Raitre.
Il piano è noto da tempo in Rai, ma la gestione Ruffini ha fatto sì che quest'ipotesi di "rete federale" non abbia mai avuto modo di mettere radici. Solo di recente, nell'ultima parte della gestione-Cappon, la Rai ha dato il via a Buongiorno Regione, il tg regionale in onda all'alba che insiste sulla terza rete, senza tuttavia snaturarne l'identità.
Quello che ha in mente questo governo invece è ben altro. Si tratta di prendere il palinsesto di Raitre e "occupare" la maggior parte degli spazi sensibili (perché di grande appeal di pubblico e, conseguentemente, di pubblicità) con programmi di forte connotazione regionalistica o di servizio per il cittadino utente. Questa trasformazione non avverrebbe, secondo le indicazioni del governo, in modo repentino ma assai graduale, con l'obiettivo ultimo di far restare della Raitre che conosciamo oggi solo due, al massimo tre prime serate blindatissime e connotate da programmi più vicini a Mi manda Raitre che a Ballarò o, peggio, a Fazio
A parere di Romani, ma anche del ministro Claudio Scajola, titolare dello Sviluppo Economico da cui dipende la stesura finale del contratto con la Rai, questa trasformazione di Raitre dovrebbe essere uno dei capisaldi del nuovo contratto di servizio (che entrerà in vigore a gennaio e del quale, per adesso, sono state approvate dall'Agcom solo le linee guida), ma è inutile dire che la sola idea ha trovato forti resistenze in azienda. Non solo sul piano politico, ma anche su quello delle risorse economiche.
La regionalizzazione di una rete Rai, nello specifico di Raitre, comporterebbe un'espansione dei programmi che sono finanziati solo attraverso il canone (che, com'è noto, è pagato da un terzo degli italiani), e una netta contrazione di quelli finanziati solo dalla pubblicità, con un ovvio abbattimento degli introiti da spot che per altro sono stati soggetti, con la crisi, ad una forte contrazione (l'azienda potrebbe infatti avere, entro il 2012, un buco di 600 milioni di euro). Basti pensare che quest'anno l'azienda ha dovuto coprire con 300 milioni di euro derivanti da spot introiti non pervenuti a copertura di costi per programmi solo finanziati da canone (In mezz'ora di Lucia Annunziata, tanto per fare un esempio, è un programma finanziato dal canone che costa 26 mila euro a puntata tutto compreso).
http://www.dagospia.com/rubrica-2/me...colo-10653.htm