Il rispetto dei risultati

[Emanuele Rallo]

Tu mi sfinirai prima o poi :-)

[l'infame]

in fondo sono come Ghedini,solo più obiettivo!

[MarcoGhiotti]

Emanuele Rallo ha scritto:

Vi avevo promesso news dal fronte franceschiniano. Beh eccole!

Dopo l'accordo siciliano che ha visto i popolari ottenere l'appoggio dei bersaniani locali, anche nel Lazio si è prodotto un cambiamento dell'assemblea eletta il 25 ottobre.
Ieri la Mozione Franceschini si è spaccata. Da una parte il grosso dei popolari condotti da Fioroni e D'Ubaldo, dall'altra i restanti popolari capitanati dal Presidente della Provincia di Rieti Melilli, i franceschiniani e la stragrande maggioranza dei SempDem.
Fioroni e D'Ubaldo sono passati con Bersani e Mazzoli, aprendo così il giro di riassestamento degli schieramenti interni al PD che molto probabilmente avrà ripercussioni anche nelle altre regioni, con gli ex-popolari che seguiranno (almeno questo dicono i rumors) le indicazioni arrivate dal Lazio.

La cosa notevole che al termine di questa operazione la prima fila dell'opposizione regionale è diventata a tutti gli effetti l'ex Mozione Marino, che si sta trascinando dietro Melilli, Morassut e i franceschiniani superstiti.

Su questo fronte probabilmente ci saranno a breve altre news.

Intanto ecco l'allucinante nota pubblicata venerdì su FB da D'Ubaldo medesimo

"L’attesa è stata lunga, ma si è giunti a una svolta. A meno di sorprese clamorose, domani emergerà nell’Assemblea regionale il profilo di un Partito democratico più solido e ordinato. L’intesa prevede che alla presidenza vada un esponente - forse una donna per rispettare le quote rosa – della componente (Area democratica) riferibile a Franceschini e Morassut, mentre l’altra (area Marino-Argentin) dovrebbe assumere la presidenza della Commissione di Garanzia, nonché la vice-presidenza del partito regionale. La novità di fondo consiste nel passaggio dei Popolari (Marini-Fioroni) al fronte della maggioranza. Anzi, con l’ingresso dei Popolari il segretario può finalmente contare su una maggioranza politica, rimanendo ancora sull’uscio tutto il complesso di forze chiamate ad assumere funzioni più che mai protocollari nella vita democratica interna. Il gesto dei Popolari di Roma e del Lazio anticipa una linea di marcia destinata nelle prossime settimane a diffondersi in tutte le altre regioni come naturale espansione di un progetto politico. Dopo l’avventura delle primarie, condotte affianco di Franceschini nella logica impervia di un veltronismo senza Veltroni, ciò che si afferma è il desiderio di riprendere un’iniziativa capace di condizionare lo svolgimento di una linea politica riformista e popolare, lontana dalle senescenti ambizioni di un “partito del lavoro” industrialista e socialdemocratico. Questo disegno prende forma con un atto di generosità, ma soprattutto d’indipendenza, nel contesto vieppiù interessante di un nuovo laboratorio politico. Di fronte al rischio di frammentazione, s’afferma in via prioritaria l’intento di stabilizzare un nocciolo duro nella gestione del partito. Una volta tanto l’organigramma passa in second’ordine, come pure la scansione degli obiettivi di potere: anche Zingaretti deve rinunciare all’ipotesi di assoggettare la nuova dirigenza allo schema - stile modello Roma - di un partito meramente funzionale alle scelte e alle dinamiche di un gruppo di comando esterno. Ora Alessandro Mazzoli è solo di fronte alle sue responsabilità o meglio, stando alla composizione molto articolata e composita della già vecchia Mozione Bersani, appare solo di fronte ai rischi d’implosione di una minoranza a cui si regala con eleganza il diritto di diventare maggioranza. Avrà più bisogno lui dei Popolari di quanto, in realtà, avranno questi bisogno di lui."

Ovviamente tutto questo all'insaputa degli elettori.

I love this country!

[Metapapero]

Comunque rumors di un appoggio di Marini (i.e. ex-popolari) a bersani erano uscite gia' durante il congresso.
ora, ovviamente, a congresso finito e Rutelli fuoriuscito ci sara' stato qualche accordo tra Bersani e l'area old-popolare per garantire a questi ultimi posizioni in cambio della non fuoriuscita dietro Rutelli.

PS c'e' da dire che ai congressi le posizioni dei franceschiniani era molto vicine a quelle di Marino, tant'e' che spesso mi son trovato a sentire che la mozione di Marino era il futuro, ma era anche troppo avanzata. Ergo rotte le fila della mozione franceschiniana mi pare normale che alcuni si muovano verso Marino

[democratico]

be io con d'alema non vado manco morto, comunque qui in veneto la mozione franceschini tiene bene, anzi praticamente la segretaria regionale bersaniana ci ha copiato il programma.

sarà che avevamo un candidato popolare molto aperto ai sem dem anche se fioroniano di ferro anche se per opportunismo.....