Fatto è che in Piemonte Cota e Ghigo mi fanno ridere già solo per il cartellone pubblicitario che sembra una disamina della psiche umana, stile Stevenson o Lovecraft.
Ma se rimango in Italia, e mi ritrovo in una regione in cui il candidato di destra è più autorevole di quello di sinistra, il mio voticino va dritto dritto lì. Se poi neanche quello è autorizzato dalla Corte di Giustizia Italiana, il dado da 20 è a portata di mano, una faccia del quale è "vado al museo di bricolage austro-ungarico".
Così si manifesta una chiara indicazione su quanto la tolleranza zero, stile Giuliani, faccia presa su un certo tipo di elettorato.
Certi loschi figuri devono capire, con le buone o con le cattive, che io la Mafia, 'ndrangheta, Casalesi, Camorra e Sacra Corona Unita non li voto. Sarò strano io, lo ammetto, ma ho ancora ben presente la distinzione tra feccia umana e società civile legalitaria.
Chi questa distinzione non la fa, perché ha paradigmi relativistici a cui attenersi, avrà modo di ripulirsi la sua coscienza in Arno, Tevere, Dora Riparia e Tagliamento.