Dove eravamo rimasti. Qualche giorno fa scrivevo un articolo sulle elezioni Regionali laziali in cui menzionavo la mancanza totale di decisionismo e di strategia della dirigenza del PD. E' passato qualche giorno e mentre Renata Polverini ha incassato l'appoggio ufficiale dell'Udc, i Democratici ancora brancolano nel buio. Il 12 gennaio, tra ben tre giorni, il segretario regionale Mazzoli incontrerà Emma Bonino per verificare la possibilità di un appoggio alla sua candidatura. Nel frattempo però Idv e Sinistra si sono smarcate dal resto del centrosinistra presentando il dipietrista Stefano Pedica come candidato Governatore.
Ancora una volta quindi il CentroSinistra rischia di andare diviso, consegnando la regione al centrodestra. Tutto questo per puri giochi politici (quelli di Idv e Sinistra che non hanno atteso il 12 gennaio per consacrare la Bonino come candidata unica) e per pura incompetenza (quella di Mazzoli e dei dirigenti Nazionali, non in grado ad oggi di esprimere un candidato proprio e quindi in pieno panico, costretti ad appoggiare la Bonino, per mancanza di alternative).
La candidatura della radicale però agita lo stesso PD, la corrente di Franceschini chiede le primarie, gli ex popolari manifestano contrarietà alla scelta della Bonino. Insomma, una vera e propria armata brancaleone sempre piu allo sbando. Forse solo le primarie di coalizione potrebbero a questo punto sanare il disastro. L'Italia dei valori però, attenta soprattutto a fare i propri interessi e non di certo a guardare agli interessi dei cittadini laziali, potrebbe non accettarle ed andare per la sua strada con Pedica.
Ogni giorno che passa mi pento sempre di piu di aver votato Bersani. Fermo restando che non avrei potuto votare per Marino, le cui idee sociali sono diverse dalle mie, o Franceschini, che ricerca la vocazione maggioritaria, quella che con Veltroni ci ha dato la sconfitta piu devastante della seconda repubblica. Avrei forse dovuto astenermi. Non so. L'astensione equivale ad una non decisione. Meglio sbagliare in buona fede piuttosto che non fare nulla. Per dare un giudizio finale sulla gestione Bersani dovremo aspettare la fine dei giochi politici, per capire quali alleanze saranno state tessute, e chiaramente i risultati di fine marzo. Se, come temo, perderemo Lazio, Campania, Piemonte, Puglia, Calabria e forse anche la Liguria sarà veramente dura per Bersani poter esercitare la sua leadership. Sarebbe solo un "morto che cammina", un po come Veltroni dopo la batosta del 2008.
Il caso vuole che Veltroni sia stato eletto nell'ottobre 2007 e sia stato sonoramente sconfitto solo pochi mesi dopo, ad aprile 2008. Bersani rischia la stessa fine, vincitore ad ottobre 2009, travolto a marzo 2010. E poi? in quel caso cosa si farà? si cambierà segretario ancora una volta? 4 capi diversi in meno di tre anni? Neanche il presidente del Palermo Zamparini riuscirebbe a cambiare cosi tanti allenatori in cosi poco tempo.
No, a quel punto Bersani rimarrebbe lo stesso ma fortemente indebolito, soprattutto a causa della sua sciagurata gestione delle alleanze in sede di accordo pre-regionali. A quel punto chi fermerebbe piu i Marino, i Franceschini etc. Forse Bersani sarebbe costretto a "smarcarsi" dalla sua ex maggioranza (dalemiani) per fare un accordo con le altre componenti del partito? La vedo difficile, soprattutto perche nel PD ognuno è impegnato a portare acqua al proprio mulino fregandosene altamente del destino del Partito e della nostra Nazione, sempre piu in balia di una maggioranza xenofobo-populista.
Se il 2008 è iniziato male, continuato peggio e finito tragicamente; il 2009, iniziato malissimo ha segnato una leggera inversione di tendenza nella seconda parte dell'anno; il 2010 si preannuncia da brividi.
Peraltro mi lancio in una riflessione. Se nel 96, a due anni dalla vittoria del centrodestra, i Progressisti si erano riorganizzati alleandosi con il PPI, lanciando Prodi a capo della coalizione, vincendo le regionali 95 ed avviandosi verso una vittoria alle politiche.. e nel 2003, a due anni dalla vittoria del centrodestra, il centrosinistra (che nel 2001 si era diviso in 4) stava trovando la quadra per una alleanza nuova e soprattutto vinceva le sfide amministrative (2002 e 2003 con la riconquista della provincia di Roma). Nel 2010, a due anni dalla vittoria del centrodestra, il centrosinistra appare ancora nel panico. Il Pd ancora in cerca di identità e strategia politica. La Sinistra travagliata, ridotta ai minimi termini e costretta ad inseguire il populismo dipietrista per avere un piccolo spazio di visibilità. Le divisioni nazionali trasportate anche a livello locale, dove invece si era quasi sempre avuta unità. Un vero disastro in cui la destra la fa da padrone, sia dal punto di vista politico (vincendo le sfide elettorali) sia dal punto di vista "ideologico", entrando sempre piu "in sintonia" con la gente comune. Ma la destra vince soprattutto per "assenza di avversario". Si perche il centrosinistra continua a farsi del male da solo, tra rivalità interne e di partito. Quando Berlusconi diede dei "coglioni" agli elettori del fronte Progressista, aveva sbagliato, doveva rivolgersi ai dirigenti dei partiti di centrosinistra, allora si che avrebbe avuto ragione. Peraltro, e questa è la cosa piu tragica, non si tratta solo di coglionaggine ma di strategia politica mirata ad affermare i "propri interessi" rispetto a quelli dei cittadini dei quali si dovrebbe essere rappresentanti.
Non ho parole, non ho piu parole....