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  1. #1
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    Predefinito Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli




    Oggi Minzolini, nel suo bollettino periodico (perche chiamarlo telegiornale mi sembra eccessivo) ha riabilitato Craxi ed attaccato Tangentopoli. D'altronde a Sinistra c'è la rincorsa alla riabilitazione del leader socialista. Per la destra è gia un santo, quindi non vedo perche non proporre al Vaticano una sua eventuale canonizzazione.

    Scherzi a parte. Craxi ha avuto alcuni meriti e tanti demeriti. Se un leader va giudicato dal suo operato complessivo, Bettino Craxi non può avere un posto d'onore nella storia di questo paese. Semmai il contrario. D'altra parte in Italia la classe politica non è mai stata molto "illuminata".

    Craxi riposi in pace. La Storia ha gia giudicato.
    Se hai un po di tempo da perdere fai un salto qui:
    www.candidonews.wordpress.com
    Un blog in cui parlare di Politica, Informazione, Televisione, Cinema e tanto altro...

  2. #2
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Infatti, è ingiusto ricordarlo solo le tangenti.
    E' stato molto di più, è stato colui che dato la stura alla via italiana al neoliberismo.

  3. #3
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Kowalsky ha scritto:
    Infatti, è ingiusto ricordarlo solo le tangenti.
    E' stato molto di più, è stato colui che dato la stura alla via italiana al neoliberismo.
    E non dimentichiamoci il "decreto Berlusconi" che gli salvò le reti Fininvest che trasmettevano illegalmente in tutta Italia ("allora ai decreti si usava dare il nome del beneficiario, oggi dell'autore…ma sempre della stessa persona si tratta", cit. M. Travaglio).

    E poi la legge Mammì…basterebbero questi due atti per ricordarlo con ignominia, per quanto mi riguarda. Ma quantomeno si fece ricompensare profumatamente.
    Corriamo da una fotografia in macchina.

  4. #4
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Riposi in pace un beneamato: ha sviato la giustizia terrena, si becchi almeno quella degli Inferi.

  5. #5
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    La sua fortuna negli anni '80 fu di avere come competitor a sinistra un partito unico in Europa imbalsamato e già fuori dalla realtà come il PCI. Il quale però fu anche quello che gli impedì di superare il 15%.
    Il suo più grande merito la ripartenza dell'Italia in economia con la sconfitta dell'inflazione e della CGIL sulla scala mobile. La sua magiore colpa: il debito pubblico.
    Against all odds

  6. #6
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Danilo sta toccando un tasto che per me è molto,fin troppo dolente.Proverò a parlarne seppure pesantemente influenzato dalla mia ammirazione per il Partito Socialista e in particolare per l'area rappresentata da Riccardo Lombardi.
    Le vere colpe di Craxi sono state quattro.

    La prima è il nuovismo forzato che lo ha portato a considerare "modernizzazione" qualsiasi rinuncia a portare avanti le istanze che il nostro Psi aveva fatto sue fino a quel momento,in materia di diritti sociali.Questo nella convinzione(scellerata) che,siccome la sinistra perdeva,allora bisognava cambiare la proposta della sinistra:e non il suo modo di comunicarla.
    Tutti qui ricordano come un merito l'abolizione della scala mobile che effettivamente era una stortura.Ma il problema è che la scala mobile era un rimedio necessario a una stortura molto più grande,che Craxi si guardò bene dal risolvere:un'economia basata su svalutazione competitiva,evasione fiscale e salari bassi.Inoltre quell'episodio peggiorò la situazione perché segnò la divisione del sindacato con conseguente grossa inculata al lavoro dipendente.L'abolizione della scala mobile portò un iniziale benessere ma a un certo punto i nodi vennero al pettine.
    È proprio il precedente di Craxi che mi porta ad avere paura di un certo "nuovismo" all'interno del Partito Democratico.Specie quando fa rima con "liberismo".

    La seconda l'ha ricordata Salvatore ed è il decreto Berlusconi con annessa legge Mammì.Il che significa che,se Craxi fece dei grossi danni a livello di diritti sociali,non fu un granché neanche a livello di diritti civili visto che fra questi ultimi è compreso,ovviamente,anche il pluralismo dell'informazione.

    La terza lo riguarda come segretario del Psi e riguarda la sua politica dei due forni e il suo non scegliere fra Pci e Dc,governando coi comunisti a livello locale e con la Dc a Roma.Questo portò instabilità all'Italia e preclude ovviamente a Craxi il ruolo di "statista" perché non si può preferire il bene del proprio partito alla stabilità del Paese.

    La quarta non riguarda,a onore del vero,solo lui,ma tutta la gloriosa storia del nostro Psi:riguarda la totale assenza di disciplina all'interno del Partito.La risultante della somma fra un Partito perennemente al potere(con l'uno o con l'altro alleato)e la mancanza di disciplina rese il Psi,inevitabilmente,un partito esposto alla corruzione,molto più del Pci e tutto sommato anche della Dc(i dati del debito pubblico dell'era-Craxi lo confermano).Questo rende Craxi responsabile del sistema affrontato dall'inchiesta Mani Pulite,ben al di là degli aspetti penali che lo riguardano personalmente.

  7. #7
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Ha già detto tutto infame.

    Craxi non va riabilitato,perchè non c'è niente da riabilitare,si è affondato da solo,scappando dai tribunali.E sul piano economico-politico ne ha fatte più crude che cotte,dal debito pubblico alla scala mobile passando per la costruzione del CAF che lo ha poi intrappolato (Occhetto oggi racconta che gli aveva chiesto di passare all'opposizione,lui rifiutò perchè se usciva dal CAF i suoi,del PSI,lo facevano fuori),passando per il rapporto torbido con Berlusconi e i favori politici e finanziari che gli ha fatto.

    Insomma,poche luci,molte ombre.

    Rispetto per una persona defunta che ha comunque segnato la storia del Paese,questo è indubbio (che poi l'abbia fatto nel complesso negativamente è da aggiungere),ma comunque a conti fatti a 10 anni dalla sua scomparsa,ripeto,non c'è niente da riabilitare,ma molto da riflettere.

    Minzolini buffone,non si vergogna ?
    Io non lo sento mai,ieri ci sono capitato perchè mi pare abbia fatto l'editoriale dopo l'intervista a D'Alema,che ovviamente stavo vedendo,perciò me lo sono beccato,che tristezza.Con quella faccia da schiaffi poi.

  8. #8
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    infame ha scritto:
    Danilo sta toccando un tasto che per me è molto,fin troppo dolente.Proverò a parlarne seppure pesantemente influenzato dalla mia ammirazione per il Partito Socialista e in particolare per l'area rappresentata da Riccardo Lombardi.
    Le vere colpe di Craxi sono state quattro.

    La prima è il nuovismo forzato che lo ha portato a considerare "modernizzazione" qualsiasi rinuncia a portare avanti le istanze che il nostro Psi aveva fatto sue fino a quel momento,in materia di diritti sociali.Questo nella convinzione(scellerata) che,siccome la sinistra perdeva,allora bisognava cambiare la proposta della sinistra:e non il suo modo di comunicarla.
    Tutti qui ricordano come un merito l'abolizione della scala mobile che effettivamente era una stortura.Ma il problema è che la scala mobile era un rimedio necessario a una stortura molto più grande,che Craxi si guardò bene dal risolvere:un'economia basata su svalutazione competitiva,evasione fiscale e salari bassi.Inoltre quell'episodio peggiorò la situazione perché segnò la divisione del sindacato con conseguente grossa inculata al lavoro dipendente.L'abolizione della scala mobile portò un iniziale benessere ma a un certo punto i nodi vennero al pettine.
    È proprio il precedente di Craxi che mi porta ad avere paura di un certo "nuovismo" all'interno del Partito Democratico.Specie quando fa rima con "liberismo".

    La seconda l'ha ricordata Salvatore ed è il decreto Berlusconi con annessa legge Mammì.Il che significa che,se Craxi fece dei grossi danni a livello di diritti sociali,non fu un granché neanche a livello di diritti civili visto che fra questi ultimi è compreso,ovviamente,anche il pluralismo dell'informazione.

    La terza lo riguarda come segretario del Psi e riguarda la sua politica dei due forni e il suo non scegliere fra Pci e Dc,governando coi comunisti a livello locale e con la Dc a Roma.Questo portò instabilità all'Italia e preclude ovviamente a Craxi il ruolo di "statista" perché non si può preferire il bene del proprio partito alla stabilità del Paese.

    La quarta non riguarda,a onore del vero,solo lui,ma tutta la gloriosa storia del nostro Psi:riguarda la totale assenza di disciplina all'interno del Partito.La risultante della somma fra un Partito perennemente al potere(con l'uno o con l'altro alleato)e la mancanza di disciplina rese il Psi,inevitabilmente,un partito esposto alla corruzione,molto più del Pci e tutto sommato anche della Dc(i dati del debito pubblico dell'era-Craxi lo confermano).Questo rende Craxi responsabile del sistema affrontato dall'inchiesta Mani Pulite,ben al di là degli aspetti penali che lo riguardano personalmente.
    In realtà non hai espresso quelle che furono le vere "innovazioni" (se cosi' vogliamo chiamarle) portate in dote da Bettino Craxi al PSI.

    Il PSI precedentemente a Craxi soffriva dello "schiacciamento" tra i due poli DC e PCI, i quali avevano bene o male fatto il bello e il cattivo tempo a livello politico sopratutto con la precedente epoca del "compromesso storico".
    Craxi capisce che la morte di Moro in particolare determinerà la fine della collaborazione e sfrutta il "preambolo" forlaniano (con il famoso patto del camper) per assumere un ruolo di interlocutore "indispensabile" per la DC.

    Ma sopratutto la vera "innovazione craxiana" sta nella creazione del "partito impresa" in cui il sistema tangentizio diventa "sistemico" e funzionale all'accrescimento del potere del medesimo.

    Cioè mentre prima la corruzione era un fatto "episodico" e legato ai vari "appetiti" dei funzionari locali, con Craxi il sistema delle tangenti assume funzione "strutturale", ovvero ogni amministratore doveva, tramite questo sistema, accrescere non solo le sue tasche, ma anche rimpinguare adeguatamente le casse del partito.

    E l'importanza e l'influenza dello stesso esponente, locale o nazionale venivano "misurate" anche e in proporzione alla "massa economica" spostata.

    Questo sistema, unito all'intuizione dei nuovi "metodi di comunicazione di massa" tramite sia la televisione che all'interno di una politica molto "aggressiva" e incisiva nella "visibilità", (congressi sontuosi, finanziamento ai giornali, nonche'i primi embrioni dei cosiddetti "think tank" lobbystici (attraverso la creazione di "strutture miste" tra economia e politica)) ed attraverso il ricorso sistematico al debito pubblico per il reperimento delle risorse, determina un "buco" nelle finanze di proporzioni epocali.
    In cio' è il vero "precursore" ed ispiratore di Berlusconi.

    In quanto a questa ventilata "mancanza di disciplina interna" , a me francamente fa un po' ridere.
    Il PSI è il primo vero partito "monolitico" di tipo personalistico, in cui addirittura la disciplina "interna" (o meglio le regole non scritte ma vincolanti) costringeva gli amministratori locali a riempire le tasche del partito (e spesso le proprie) attraverso il sistema tangentizio.
    Se ne puo' avere ampia dimostrazione verificando che durante il "crollo" del sistema ci sono parecchi casi di suicidi in cui i protagonisti fanno ben capire che erano "costretti" dal sistema alla pratica corruttiva, ben al di la' della propria "volontà".

    Quindi possiamo parlare di un Craxi "innovatore", ma in una direzione assolutamente catastrofica per la politica "vera".

    E in questo è assolutamente evidente quanto Berlusconi rispecchi ed anche molto fedelmente le "lezioni craxiane" e lo consideri il suo vero "padre politico".
    Ed è verissimo.

    In quanto al discorso "destra - sinistra" lascio correre, si tratta del primo vero leader politico italiano nel quale il problema ideologico diventa irrilevante o semplice "paravento". Anche qui un'innovatore. Nell'affossare le ideologie certo, ma anche nel definire la politica una semplice "gioco affaristico ed economico" e non una mission anche morale.
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  9. #9
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    Fuori_schema ha scritto:

    In realtà non hai espresso quelle che furono le vere "innovazioni" (se cosi' vogliamo chiamarle) portate in dote da Bettino Craxi al PSI.

    Il PSI precedentemente a Craxi soffriva dello "schiacciamento" tra i due poli DC e PCI, i quali avevano bene o male fatto il bello e il cattivo tempo a livello politico sopratutto con la precedente epoca del "compromesso storico".
    Craxi capisce che la morte di Moro in particolare determinerà la fine della collaborazione e sfrutta il "preambolo" forlaniano (con il famoso patto del camper) per assumere un ruolo di interlocutore "indispensabile" per la DC.

    Ma sopratutto la vera "innovazione craxiana" sta nella creazione del "partito impresa" in cui il sistema tangentizio diventa "sistemico" e funzionale all'accrescimento del potere del medesimo.

    Cioè mentre prima la corruzione era un fatto "episodico" e legato ai vari "appetiti" dei funzionari locali, con Craxi il sistema delle tangenti assume funzione "strutturale", ovvero ogni amministratore doveva, tramite questo sistema, accrescere non solo le sue tasche, ma anche rimpinguare adeguatamente le casse del partito.

    E l'importanza e l'influenza dello stesso esponente, locale o nazionale venivano "misurate" anche e in proporzione alla "massa economica" spostata.

    Questo sistema, unito all'intuizione dei nuovi "metodi di comunicazione di massa" tramite sia la televisione che all'interno di una politica molto "aggressiva" e incisiva nella "visibilità", (congressi sontuosi, finanziamento ai giornali, nonche'i primi embrioni dei cosiddetti "think tank" lobbystici (attraverso la creazione di "strutture miste" tra economia e politica)) ed attraverso il ricorso sistematico al debito pubblico per il reperimento delle risorse, determina un "buco" nelle finanze di proporzioni epocali.
    In cio' è il vero "precursore" ed ispiratore di Berlusconi.

    In quanto a questa ventilata "mancanza di disciplina interna" , a me francamente fa un po' ridere.
    Il PSI è il primo vero partito "monolitico" di tipo personalistico, in cui addirittura la disciplina "interna" (o meglio le regole non scritte ma vincolanti) costringeva gli amministratori locali a riempire le tasche del partito (e spesso le proprie) attraverso il sistema tangentizio.
    Se ne puo' avere ampia dimostrazione verificando che durante il "crollo" del sistema ci sono parecchi casi di suicidi in cui i protagonisti fanno ben capire che erano "costretti" dal sistema alla pratica corruttiva, ben al di la' della propria "volontà".

    Quindi possiamo parlare di un Craxi "innovatore", ma in una direzione assolutamente catastrofica per la politica "vera".

    E in questo è assolutamente evidente quanto Berlusconi rispecchi ed anche molto fedelmente le "lezioni craxiane" e lo consideri il suo vero "padre politico".
    Ed è verissimo.

    In quanto al discorso "destra - sinistra" lascio correre, si tratta del primo vero leader politico italiano nel quale il problema ideologico diventa irrilevante o semplice "paravento". Anche qui un'innovatore. Nell'affossare le ideologie certo, ma anche nel definire la politica una semplice "gioco affaristico ed economico" e non una mission anche morale.
    quindi fammi capì',gli amministratori locali del Psi rubavano perché glielo ordinava Craxi?Mah.

    PS per me Berlusconi è ideologicissimo.L'ideologia della destra si basa sul predominio del più forte sul più debole,io so'io e voi nun zéte 'n cazzo.Credere che la destra sia qualcos'altro è pia illusione.

  10. #10
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    Predefinito Re:Revisionismo Storico su Craxi e Tangentopoli

    While the majority of countries of Northern Europe elected governments of the right applying various versions of the neo-liberal program, in the south of the continent - it means in countries which were governed by Franco, Salazar, De Gaulle, the Greek colonels - arrived for the first time to power governments of the left. We will talk then about euro-socialism. It is the period of François Mitterrand in France, Felipe Gonzales in Spain, Mario Soares in Portugal, Bettino Craxi in Italy, Andreas Papandreou in Greece. All of them appear as progressive alternatives, taking support from the popular and labour movement and opposed to the reactionary orientation of Reagan, Thatcher, Kohl, and others of Northern Europe. Indeed, at first, Mitterrand and Papandreou at least try to implement a policy of redistribution, full employment and social protection. This attempt fits in the perspective of creating in the south of Europe a model analogous to that put in practice in the post-war period by the social-democracy in Northern Europe. Nevertheless, the project of the French socialist government runs out of the steam at the end of 1982, and fails openly from March 1983 onwards. This government, under the “international stock market constraint”, changes radically its economic course. In its economic orientation it is close to the neo-liberal orthodoxy, with priorities such as monetary stability, public deficit control and fiscal concessions to the orders of capital. The objective of full employment is abandoned. At the end of the ‘80s, the level of the unemployment in France is higher than in the conservative England, something that Mrs. Thatcher likes to underline.

    In Spain, the government of Gonzales has never looked for implementing a Keynesian or redistributive policy. On the contrary, from the beginning of the regime of the PSOE (Spanish Labor Socialist Party), the monetarism is the prevalent position. Linked to the financial capital, in favour of the principles of privatisation, the government of the PSOE demonstrates even a certain serenity facing an unemployment rate that rapidly reaches 20% of the active population, a European record.

    On the other side of the world, in Australia and New Zealand, the same neo-liberal scheme is applied with a brutal force. The various labor party governments surpass the conservative right forces in the application of radical neo-liberal programs. New Zealand certainly represents the most extreme case. The Welfare State is dislocated there in a more complete and a more fierce way than Thatcher’s in Great Britain.


    Perry Andreson

    http://www.religion-online.org/showc...le=1562&C=1404

 

 
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