In realtà non hai espresso quelle che furono le vere "innovazioni" (se cosi' vogliamo chiamarle) portate in dote da Bettino Craxi al PSI.
Il PSI precedentemente a Craxi soffriva dello "schiacciamento" tra i due poli DC e PCI, i quali avevano bene o male fatto il bello e il cattivo tempo a livello politico sopratutto con la precedente epoca del "compromesso storico".
Craxi capisce che la morte di Moro in particolare determinerà la fine della collaborazione e sfrutta il "preambolo" forlaniano (con il famoso patto del camper) per assumere un ruolo di interlocutore "indispensabile" per la DC.
Ma sopratutto la vera "innovazione craxiana" sta nella creazione del "partito impresa" in cui il sistema tangentizio diventa "sistemico" e funzionale all'accrescimento del potere del medesimo.
Cioè mentre prima la corruzione era un fatto "episodico" e legato ai vari "appetiti" dei funzionari locali, con Craxi il sistema delle tangenti assume funzione "strutturale", ovvero ogni amministratore doveva, tramite questo sistema, accrescere non solo le sue tasche, ma anche rimpinguare adeguatamente le casse del partito.
E l'importanza e l'influenza dello stesso esponente, locale o nazionale venivano "misurate" anche e in proporzione alla "massa economica" spostata.
Questo sistema, unito all'intuizione dei nuovi "metodi di comunicazione di massa" tramite sia la televisione che all'interno di una politica molto "aggressiva" e incisiva nella "visibilità", (congressi sontuosi, finanziamento ai giornali, nonche'i primi embrioni dei cosiddetti "think tank" lobbystici (attraverso la creazione di "strutture miste" tra economia e politica)) ed attraverso il ricorso sistematico al debito pubblico per il reperimento delle risorse, determina un "buco" nelle finanze di proporzioni epocali.
In cio' è il vero "precursore" ed ispiratore di Berlusconi.
In quanto a questa ventilata "mancanza di disciplina interna" , a me francamente fa un po' ridere.
Il PSI è il primo vero partito "monolitico" di tipo personalistico, in cui addirittura la disciplina "interna" (o meglio le regole non scritte ma vincolanti) costringeva gli amministratori locali a riempire le tasche del partito (e spesso le proprie) attraverso il sistema tangentizio.
Se ne puo' avere ampia dimostrazione verificando che durante il "crollo" del sistema ci sono parecchi casi di suicidi in cui i protagonisti fanno ben capire che erano "costretti" dal sistema alla pratica corruttiva, ben al di la' della propria "volontà".
Quindi possiamo parlare di un Craxi "innovatore", ma in una direzione assolutamente catastrofica per la politica "vera".
E in questo è assolutamente evidente quanto Berlusconi rispecchi ed anche molto fedelmente le "lezioni craxiane" e lo consideri il suo vero "padre politico".
Ed è verissimo.
In quanto al discorso "destra - sinistra" lascio correre, si tratta del primo vero leader politico italiano nel quale il problema ideologico diventa irrilevante o semplice "paravento". Anche qui un'innovatore. Nell'affossare le ideologie certo, ma anche nel definire la politica una semplice "gioco affaristico ed economico" e non una mission anche morale.