I vescovi difendono il Sud: «La politica
lo usa per i voti e trascura il suo sviluppo»
Il meridione rischia di essere «tagliato fuori» dalla ridistribuzione delle risorse
in un nuovo documento su Chiesa e Mezzogiorno
I vescovi difendono il Sud: «La politica
lo usa per i voti e trascura il suo sviluppo»
Il meridione rischia di essere «tagliato fuori» dalla ridistribuzione delle risorse
CITTÀ DEL VATICANO - Nell'attuale crisi politica e sociale, il Sud dell'Italia rischia di essere «tagliato fuori» dalla ridistribuzione delle risorse, e ridotto ad un «collettore di voti per disegni politici ed economici estranei al suo sviluppo»: è quanto denunciano i vescovi italiani in un nuovo documento su Chiesa e Mezzogiorno, diffuso mercoledì.
MAFIA - Nel documento sul Mezzogiorno i vescovi italiani stigmatizzano con forza la presenza della malavita organizzata al Sud, ma anche le più diffuse forme di corruzione e illecito, che, scrivono, arrecano «un grave pregiudizio allo sviluppo economico, sociale e culturale» al Sud Italia.
«L’economia illegale - scrivono i vescovi nel documento ’Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno’ - non si identifica totalmente con il fenomeno mafioso, essendo purtroppo diffuse attività illecite non sempre collegate alle organizzazioni criminali, ma ugualmente deleterie (usura, estorsione, evasione fiscale, lavoro nero...). Ciò - proseguono i vescovi - rivela una carenza di senso civico, che compromette sia la qualità della convivenza sociale sia quella della vita politica e istituzionale, arrecando anche in questo caso un grave pregiudizio allo sviluppo economico, sociale e culturale". Il «controllo malavitoso del territorio», prosegue la Cei, «porta di fatto a una forte limitazione, se non addirittura all’esautoramento, dell’autorità dello Stato e degli enti pubblici, favorendo l’incremento della corruzione, della collusione e della concussione, alterando il mercato del lavoro, manipolando gli appalti, interferendo nelle scelte urbanistiche e nel sistema delle autorizzazioni e concessioni, contaminando così l’intero territorio nazionale».