Bersani ne ha imbroccato due buone e una catastrofica. Ha fatto benissimo a rispondere a tono a Bertolaso e a mandare alla stampa la foto di quando spalava fango a Firenze nell'alluvione del '66. Sempre benissimo ha fatto a dare l'adesione del PD alla manifestazione del popolo viola di sabato 27 Febbraio a Roma sul legittimo impedimento, senza le ridicole dichiarazioni e tentennamenti dell'altra volta. Non si capisce perché, però, sia andato a impelagarsi nella presenza al Teatro Ariston di Sanremo: per farsi fischiare e contestare in diretta, davanti ad un pubblico televisivo di 11 milioni di persone? Se si pensa che:
a) la provincia di Imperia, di cui Sanremo fa parte, è un feudo di centrodestra in mano al feudatario Scajola
b) i biglietti per le poltrone dell'Ariston costano un botto e, quindi, il pubblico in sala è formato da cummenda e damazze (e qualche superstite fan monarchico novantennne di Emanuele Filiberto) e non certo da pensionati al minimo o da massaie del cuneese
Quale mente perversa ha potuto consigliargli di andare e anche di intervenire in sala, provocando il disastro di farsi contestare in diretta?