Riflessioni sparse, sulla Manifestazione e sul futuro...
Il popolo del Centrosinistra torna in piazza, a distanza di qualche giorno, finalmente riunito dopo un po di tempo. Una giornata con tempo variabile fa da sfondo agli sfoghi di tanti cittadini uniti principalmente dalla ennesima protesta contro le prepotenze di Silvio Berlusconi e della sua cricca. Pochi gli interventi dei leader. Buono il discorso della Bonino. Un pò ipocrita quello di Ferrero, che parla di unità quando in molte regioni la federazione della Sinistra (Prc-Pdci) corre da sola e contro il candidato del centrosinistra. Attento alla salute ed all'ambiente il verde Bonelli. Attento agli interessi della Idv Antonio Di Pietro che ha cercato sempre di elevare il suo partito rispetto agli altri del centrosinistra, ricordando di essere stato il primo, dopo le elezioni scorse, a protestare contro Berlusconi.
Bellissimo e sentito invece l'intervento di Nichi Vendola. Incentrato sul Lavoro e sulla proposta di alternativa alla destra. Teso a dare speranza agli italiani e non solo a criticare Berlusconi. Anche Bersani ha azzeccato qualcosa. Soprattutto nel definire il Premier un uomo del passato, uno che non puo guardare al futuro del paese, alla modernità. Un pezzo di antiquariato insomma, intento solo a difendere i suoi interessi a costo di calpestare tutte le regole democratiche.
Tanta bella gente, cartelloni ironici e simpatici, ed il Popolo Viola finalmente unito al resto del CentroSinistra.
Proprio pensando alla società civile mi veniva in mente una riflessione e cioè che i "cocci" della Sinistra vengono sempre raccolti dalla gente comune.
E' la società civile, il popolo militante e simpatizzante che, dopo la sconfitta,si fa forza da sola, mentre i partiti del centrosinistra si dileguano pronti a darsi la colpa l'uno con l'altro. E' sempre la cittadinanza attiva quella che ricostruisce un filo conduttore tra le varie forze progressiste. Nel 2002 furono i "Girotondi", nel 2009 il "Popolo Viola". Persone unite da un pensiero comune, seppure formato da diverse realtà ma comunque permeato dalla ricerca della unità. Unità politica che poi, una volta ricostituita, anche grazie alla società civile, viene puntualmente distrutta dalle segreterie dei partiti, pronti a calpestare gli ideali e le speranze dei propri elettori nel nome di meri interessi di partito, se non addirittura di corrente.
In due anni Berlusconi ha :
minato nelle fondamenta la Scuola Pubblica, abbassando l'età dell'obbligo scolastico, riducendo i fondi, causando piu id 180mila esuberi nel personale per i prossimi anni, producendo classi sovraffollate dove studiare sarà impossibile e che creeranno generazioni di ignoranti;
annullato l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori che, in pratica, indebolisce le tutele della parte piu debole, il lavoratore, nei confronti della parte piu forte, il datore di lavoro;
avviato il processo di privatizzazione dell'acqua pubblica, regalandola alle multinazionali che provocherà, nel futuro ed in tempi di siccità, l'aumento delle tariffe per uno dei beni e delle risorse primarie!
Sino a quando, però, i partiti del CentroSInistra non capiranno quali sono le vere priorità di questo paese, tutti gli sforzi fatti dalle persone comuni, dagli elettori speranzosi, saranno vani.
La sfida delle Regionali potrebbe consegnare una Italia diversa, potrebbe innescare la crisi del Centrodestra, ma potrebbe anche dare altri esiti.
Oggi è stata una bella giornata, forse l'inizio di un nuovo percorso comune tra le forze progressiste. Di giornate cosi però ne ho viste molte negli ultimi 10 anni. Le parole vanno seguite dai fatti.
Non c'è piu spazio per coalizioni mostruose unite solo dall'antiberlusconismo ma non è neanche possibile marciare divisi. La divisione sancisce solo il trionfo della destra.
In verità serve un atto di coraggio da parte di tutte le opposizioni e anche di parte della maggioranza di governo. Un patto per fare alcune cose insieme, per riformare ciò che è possibile con il consenso di tutti, per liberare il paese dal "Berlusconismo". Poi ognuno per se. Serve però chiarezza e non papocchi come quelli fatti al tempo dell'Unione. Lo fecero i padri della nostra Costituzione, cattolici, laici, comunisti, democristiani, repubblicani, monarchici. Divisi su molte cose, uniti su delle regole comuni per ristabilire il normale ordine democratico del paese.
Coraggio e Chiarezza. Ecco i principali ingredienti di cui ha bisogno l'Opposizione (e non solo). Sino ad oggi non ci sono mai stati, arriveranno in futuro?