Lombardo(MPA):Piano di trent'anni per il Sud

[Dragonball]

28/7/2009 (7:0) - INTERVISTA
"Un piano di 30 anni
per fare come il Nord"
"Un piano di 30 anni per fare come il Nord" - LASTAMPA.it


E' vergognoso.
Non sono bastati 50 anni di auti al Sud: adesso ne servono altri 30!

Basta agitare il partito del Sud e si mettono tutti a zerbino. ncav:

Ma che selo facciano sto partito del Sud e pure la secessione.
Magari!

[Dragonball]

28/7/2009
E il Nord continua a pagare

ALBERTO BISIN
La battaglia che si sta combattendo in questi giorni all’interno del Pdl sul partito del Sud è principalmente una lotta di potere interna. Ma non è solo questo.

In gioco è infatti la sostenibilità del sistema economico italiano. Il reddito pro-capite della Lombardia (dati Eurostat 2005) è circa il doppio di quello della Campania, della Calabria o della Sicilia. Così è con alti e bassi sin dagli Anni 60, anche a fronte di interventi fiscali dal Nord al Sud di notevolissima entità. Per esempio, dai dati del ministero delle Finanze (elaborazione Centro Studi Sintesi, 2005) risulta che l’eccesso di spesa pubblica sui tributi raccolti da Stato e Regioni (disavanzo pubblico totale per Regione) è pari a quasi duemila euro pro-capite in Campania, a oltre tremila in Calabria, a tremila e cinquecento euro in Sicilia. I contribuenti lombardi invece versano allo Stato cinquemila euro pro-capite in eccesso di quanto ricevano; e duemila i piemontesi.

Le tasse hanno un’importante funzione redistributiva, dai più ricchi ai meno ricchi, ed è quindi naturale che in Italia il Nord sussidi il Sud. Ma flussi di questa entità sono sostenibili solo se temporanei, se finalizzati a investimenti per lo sviluppo. I sussidi della Germania Ovest all’Est dopo l’unificazione sono un chiaro esempio. Non è questo il caso in Italia, almeno dagli Anni 60. La spesa pubblica nel Sud ha un forte carattere clientelare e ha alimentato una classe di politici e amministratori locali tra le peggiori d’Europa. La gestione della questione rifiuti in Campania, della spesa sanitaria in Calabria, Puglia, e ancora Campania sono casi eclatanti ma niente affatto anomali. Per quanto l’intero Paese sia caratterizzato da un sistema pubblico enormemente inefficiente, la situazione al Sud è addirittura indegna di un Paese sviluppato.

Si è parlato molto della sanità in questi giorni, e molti osservatori hanno notato come sia proprio nelle Regioni in cui la spesa sanitaria è maggiormente fuori controllo che i servizi sanitari sono carenti e i malati sono costretti a curarsi altrove. Una situazione simile si ha anche nell’istruzione. I risultati della valutazione delle università recentemente ripresi dal ministro Gelmini sono chiari: le università superiori alla media italiana in termini di ricerca, insegnamento, e capacità di attrarre fondi sono distribuite quasi esclusivamente al Nord e quelle inferiori alla media al Sud. I test Pisa (Ocse, 2006), che misurano i livelli di apprendimento per alunni di 15 anni, danno risultati chiari: se in matematica gli studenti lombardi stanno a livello dei francesi e dei tedeschi, gli studenti siciliani e campani competono con i turchi e i thailandesi.

Alcuni osservatori notano che la capacità delle università di attrarre fondi e l’apprendimento scolastico dei ragazzi di elementari e medie non sono indipendenti dal reddito della Regione in cui risiedono. Risultati peggiori al Sud sarebbero quindi inevitabili. È vero, ma è inutile nascondersi dietro paraventi sottilissimi: le differenze nei risultati sono enormi, e solo in minima parte giustificabili dalle differenze di reddito. La verità è che la spesa pubblica è gestita al Sud in modo spaventosamente clientelare e quindi inefficiente. E così è anche per le entrate (dati Agenzia delle Entrate, medie 1998-2002): per ogni euro Irap dichiarato, si evadono 93 centesimi in Calabria, 60 in Sicilia e in Campania, 13 in Lombardia e 30 in Piemonte.

Non è necessario credere ai riti celtici con l’acqua del Po o essere fautori del ritorno della Serenissima per comprendere che squilibri fiscali come quelli evidenziati, accompagnati dalle divergenze nella qualità dei servizi di cui si è detto, non abbiano nulla a che fare con la solidarietà né con un’equa redistribuzione delle risorse. Tali squilibri sono insostenibili nel medio periodo, specie in un Paese gravato da un debito pubblico enorme e da un fisco tanto asfissiante quanto inefficiente. In questa situazione, il governo irrigidisce giustamente i cordoni della spesa e la classe politica che rappresenta il Sud fa quello che è stata eletta per fare: chiede finanziamenti, sussidi, e posizioni di governo da cui poter elargire finanziamenti e sussidi.

Per questo la rigidità finanziaria del ministro Tremonti è tanto impopolare quanto importante. Data la situazione in cui versa l’amministrazione locale nel Mezzogiorno, il governo fa bene nel breve periodo ad accentrare i centri di spesa per investimenti al Sud. Ma una riproposizione della Cassa del Mezzogiorno sarebbe un grave errore. Nel medio periodo è necessario che gli elettori siano, in ogni parte del Paese, responsabili fiscalmente della spesa dei propri amministratori. Solo allora gli amministratori locali e i governatori regionali saranno eletti sulla base della loro capacità di favorire lo sviluppo e non di produrre sussidi. Ne guadagnerà il Nord, ma soprattutto il Sud.
E il Nord continua a pagare - LASTAMPA.it


Un articolo sorprendente,soprattutto perchè è apparso su La Stampa.

[sciadurel]

«Abbiamo la prova che, solo a parlarne, le cose si muovono. Perché adesso ne parlano tutti, anche se noi facciamo sul serio, e lo dimostra l’uscita dei nostri parlamentari dall’Aula l’altra sera durante il voto di fiducia. Abbiamo il dovere di portare avanti il Partito del Sud. Ammesso e non concesso poi che le cose annunciate saranno fatti».


Lombardo con i quattro giargianesi del suo partito riesce a fare tutto quello che vuole, la lega con 80 parlamentari continua prenderci per il c....

pdl + lega, andi a cagà in di ürtich

[Furlan]

Il governo 'amico' del nord!

[jotsecondo]

un articolo da meditare.

[jotsecondo]

28/7/2009
E il Nord continua a pagare

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E il Nord continua a pagare - LASTAMPA.it


Un articolo sorprendente,soprattutto perchè è apparso su La Stampa.

La Stampa giornale risorgimentale ha capito come andiamo a finire con l'unità d'italia.
Pertanto vuole affrontare il problema.
Forse è troppo tardi.

La Storia ha già deciso.

[jotsecondo]

Questo articolo è un capolavoro.
E' la relazione che quando predetto dagli indipendentisti si sta avverando.

Solamente che prima era intuitivo, adesso è chiaro.

Il Sud vuole un altro trattato dopo quello del 1946.
Solamente che è talmente sicuro di vincere che le richieste vengono portate allo scoperto, mentre finora gli accordi che venivano presi erano sotterranei. .

Adesso ci siamo.

I soldi non ci sono più.
Si devono inventare qualcosa di nuovo, per convincere il Nord ha tirare la cinghia.

[Bèrghem]

Una volta esistevano i piani quinquennali.
In un sistema definito totalitario.



Da un baffone all'altro.
In un sistema definito demmogratigo.
Ma i sovietici erano agnellini rispetto ai terroni.
Lombardo infatti vuole addirittura il piano trentennale.



Siculi e meridios sono inimitabili. Come difendono loro le loro clientele, le loro mafie, la rapina sistematica ai pirla padani, l'assistenzialismo e il parassitismo nei quali sguazzano a meraviglia, l'esercito di paghe pubbliche, di falsi invalidi e di lsu non c'è proprio nessuno. Vogliono prendere tutto quello che possono e nel frattempo affossarci come una palla al piede sa fare. Nel frattempo i violinisti suonano sul Titanic... Via da questo schifo, via dai parassiti terroni, via via via. Una sola strada nel cuore, Indipendenza.

[aussiebloke]

Lombardo infatti vuole addirittura il piano trentennale.

Vogliamo ricordare a che livello di distruzione e poverta' erano Germania e Giuappone nel 1945? E come hanno recuperato in fretta, grazie alla loro cultura del lavoro?

Oppure se vogliamo proprio guardare a piani trentennali, andiamo a vedere la Cina del 1978 (anno in cui e' andato al potere Deng) con quella di oggi. In 30 anni nelle grandi citta' si e' passati dagli slums tipo Calcutta ai grattacieli, centri commerciali, infrastrutture e universita' tipo Tokyo.... Nel 2003 Pechino aveva ancora solo 2 linee di metro. Oggi ne ha 7 e ce ne sono altre 5 in costruzione, da finire entro 5 anni (e verranno finite, una all'anno). Ecco, prendiamo venti milioni di terroni dal Sud, mandiamoli temporaneamente in Cina, sostituiamoli con 20 milioni di cinesi fintanto che non vengono finalmente fatte ste cavolo di infrastrutture, poi potranno tornare a casa. Magari chiediamo anche ai cinesi, mentre sono li', di costruire uno dei loro bei muri al confine.

[Dragonball]

Agrigento, sigilli all'ospedale «Cemento fragile: c'è rischio sismico» - Corriere della Sera


D'altronde al Sud i soldi li usano bene.
Ospedale appena inaugurato (immaginatevi da dove vengono i soldi) e già si scopre la magagna.