Roba vecchia, grazie al cielo.
Qui Scalfarotto critica la nuova posizione del PD in merito. E se Scalfarotto critica vuol dire che il PD è sulla strada giusta verso una impostazione di Sinistra sul mercato del lavoro.
Sul lavoro il Pd fa marcia indietro
http://www.ilpost.it/ivanscalfarotto...rcia-indietro/
Fino a oggi il PD su questo tema cruciale non è riuscito a trovare una posizione univoca, ma si era dato per accertato che su un punto ci fosse un accordo sostanziale: i quattro progetti di legge depositati in Parlamento (primi firmatari Nerozzi, Ichino, Bobba e Madia) hanno tutti, con diverse modalità, l’obiettivo di ridurre ad unità il diritto applicabile a coloro che abbiano un lavoro subordinato regolare a tempo indeterminato. Un obiettivo importantissimo, da raggiungersi attraverso un contratto di lavoro unico, come per esempio indicato nella proposta di legge Nerozzi (che ha recepito la proposta Boeri-Garibaldi): tre anni di contratto durante il quale si può essere licenziati per motivi organizzativi con il pagamento di un’indennità che cresce con l’anzianità, e poi la conversione a tempo indeterminato......
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Questo pensavo in un’importante incontro cui ho partecipato la settimana scorsa e che doveva proprio servire a trovare un punto d’accordo sui temi del lavoro. La discussione ha preso subito una piega completamente diversa da quella che ci si sarebbe aspettati dopo la lettura dei nostri progetti di legge e del dibattito sui giornali.
Il precariato, ha in sostanza detto il responsabile economia del partito Stefano Fassina, non nasce da una richiesta di flessibilità delle aziende ma da una mera convenienza economica, sennò non si spiegherebbe perché molte aziende piccole (dove l’articolo 18 non si applica) pure offrono contratti flessibili: aumentato dunque il costo dei contratti atipici vedrete che le imprese offriranno a tutti contratti a tempo indeterminato.
Insomma, siamo usciti di là rendendoci conto che una parte numericamente e politicamente importante del partito pensa realisticamente di poter promettere ai giovani italiani un contratto regolamentato dallo Statuto dei lavoratori di quaranta anni fa, dimenticando quali fossero i tassi di disoccupazione prima dell’introduzione delle prime forme di flessibilità e pensando che la nostra economia, con la globalizzazione e l’euro, possa permettersi oggi di offrire a tutti contratti con le medesime garanzie che oggi hanno coloro che hanno vent’anni di carriera alle spalle nelle imprese medio-grandi e nel settore pubblico.
la parte che ho sottolineato in neretto è IL CUORE DELLA VISIONE DEL MERCATO DEL LAVORO. Fassina ha ragione da vendere, lo dico per esperienza diretta. E' una questione economica, il lucro che gli imprenditori fanno.
Scalfarotto pensa bene.. perche ha lavorato in altri paesi e non qui. Anche per questo ho non mi pento di aver votato Bersani.
E come dice Fuorischema, basta aumentare i controlli per gli imprenditori che usano il nero e magari si fa un favore a chi, imprenditore onesto, tiene in regola i suoi.
Fermo restando che serve un intervento sulle tasse per aiutare le piccole imprese...