se ancora ad inizio 2010 Alvaro Uribe sembrava indirizzato verso un terzo mandato da Presidente della Colombia, da vincersi addirittura al primo turno, dal 26 Febbraio, giorno in cui la Corte Costituzionale ha bocciato l'ipotesi di referendum sulla ri-elezione, eliminando il Presidente uscente dalla competizione, la corsa per le presidenziali colombiane ha preso una piega interessante.

sulle prime era sembrata delinearsi una corsa a due fra Juan Manuel Santos (del Partito della U) e Noemi Sanìn (del Partito Conservatore), rispettivamente Ministro della Difesa e Ambasciatrice nel Regno Unito, entrambi uribisti. quindi il secondo turno avrebbe visto sfidarsi due esponenti della destra governativa.

le cose sono cominciate a cambiare un mese fa, quando il candidato indipendente Sergio Fajardo, ex sindaco di Medellin, ha abbandonato le ambizioni presidenziali per prendere il posto di candidato Vicepresidente nel ticket di Antanas Mockus, ex sindaco di Bogotà e candidato del piccolo Partito Verde.
con una piattaforma civica/centrista, non anti ma post-uribista, con i temi e la retorica (i giovani, il Cambiamento) e le tecniche (social network e porta a porta) obamiane, Mockus ha raccolto attorno a sè gli elettori dei partiti di opposizione, il Liberale e il Polo Democratico Alternativo, ottenendo un consenso sufficiente a raggiungere il secondo turno.

lo straordinario è però quello che potrebbe succedere al secondo turno, dato che i sondaggi hanno visto Mockus sempre in crescita nei confronti di Santos, fino a superarlo con ampi margini negli ultimi giorni, segno di come l'ex rettore universitario ed ex sindaco della capitale peschi anche nell'elettorato in teoria a lui avverso e soprattutto nel drammatico astensionismo (1 colombiano su 2).

se un paese che fino a qualche mese fa sembrava proiettato ad essere governato per altri 4 anni da un figuro (la cui popolarità non può nascondere l'atteggiamento aggressivo verso i paesi confinanti, la subalternità nei confronti del Dipartimento di Stato USA e gli oscuri rapporti con paramilitari accusati di compiere stragi nei villaggi a colpi di motosega e di inondare di cocaina il Nordamerica) ora si mostra pronto a scegliere un filosofo che fa della nonviolenza la sua bandiera, in grado di guardare al di là (Mockus e sostenitori sono "visionari" autodefinitisi) dell'oggi colombiano fatto di droga, corruzione e violenza, io non so come chiamarlo se non UN BEL REGALO. :woohoo: