Quattro conti sulla disoccupazione

[Emanuele Rallo]

Fuori_schema ha scritto:

Il penultimo punto invece è completamente errato, non so se a Pavia facciano gli schizzinosi, ma qui è letteralmente pieno zeppo di laureati-lavapiatti, ex-operai-camerieri, ex-contabili-commesse.

Che poi infatti, oltre al fatto che in Italia i laureati sono di meno, tutti i miei amici laureati (me compreso) fanno piccoli lavori. Chi un tirocinio, chi il cameriere, chi il manovale, eccetera eccetera.

Luoghi comuni, nient'altro...

[Iannis]

Emanuele Rallo ha scritto:

Fuori_schema ha scritto:

Il penultimo punto invece è completamente errato, non so se a Pavia facciano gli schizzinosi, ma qui è letteralmente pieno zeppo di laureati-lavapiatti, ex-operai-camerieri, ex-contabili-commesse.

Che poi infatti, oltre al fatto che in Italia i laureati sono di meno, tutti i miei amici laureati (me compreso) fanno piccoli lavori. Chi un tirocinio, chi il cameriere, chi il manovale, eccetera eccetera.

Luoghi comuni, nient'altro...

Chissà perchè la tua esperienza personale dovrebbe essere la verità, mentre la mia esperienza personale, basata probabilmente su uno stesso numero di persone, sarebbe "luogo comune". Io non posso che confermare quanto detto, per quello che vedo: coloro che anche se a spasso fanno piccoli lavori umili pur di guadagnare qualcosa sono pochi.

[Fuori_schema]

iannis ha scritto:

Eh me ne compiaccio, sarà per questo che la disoccupazione non è decollata

Puoi pure "compiacertene", ma a me il fatto che nel computo dei "disoccupati" non risulti uno che ha lavorato per un giorno nell'arco di un intero anno a me fa girare le palle e mi pare una falsificazione bella e buona, non so a te.

[Fuori_schema]

iannis ha scritto:
Chissà perchè la tua esperienza personale dovrebbe essere la verità, mentre la mia esperienza personale, basata probabilmente su uno stesso numero di persone, sarebbe "luogo comune". Io non posso che confermare quanto detto, per quello che vedo: coloro che anche se a spasso fanno piccoli lavori umili pur di guadagnare qualcosa sono pochi.

Che i padani fossero dei lazzaroni lo sospettavo da tempo.....:laugh:

Sai i "luoghi comuni"....

[Iannis]

Fuori_schema ha scritto:

iannis ha scritto:

Eh me ne compiaccio, sarà per questo che la disoccupazione non è decollata

Puoi pure "compiacertene", ma a me il fatto che nel computo dei "disoccupati" non risulti uno che ha lavorato per un giorno nell'arco di un intero anno a me fa girare le palle e mi pare una falsificazione bella e buona, non so a te.

Chissà quanti sono questi che hanno lavorato un solo giorno eh?
Domanda, ma i criteri di conteggio della disoccupazione, perlomeno, sono europei?
Cmq per me la cifra dell'8 e rotti% è giusta, anche se paradossalmente il risultato di errori contrapposti e auto-escludentisi, quelli dell'articolo, ovvero chi smette di cercare, gli scoraggiati, quelli che lavorano pochi mesi in un anno, e quelli che ho detto, ovvero i finti discoccupati col lavoro nero o che non ricercano se non una ristretta gamma di lavori.

[Emanuele Rallo]

iannis ha scritto:

Emanuele Rallo ha scritto:

Fuori_schema ha scritto:

Il penultimo punto invece è completamente errato, non so se a Pavia facciano gli schizzinosi, ma qui è letteralmente pieno zeppo di laureati-lavapiatti, ex-operai-camerieri, ex-contabili-commesse.

Che poi infatti, oltre al fatto che in Italia i laureati sono di meno, tutti i miei amici laureati (me compreso) fanno piccoli lavori. Chi un tirocinio, chi il cameriere, chi il manovale, eccetera eccetera.

Luoghi comuni, nient'altro...

Chissà perchè la tua esperienza personale dovrebbe essere la verità, mentre la mia esperienza personale, basata probabilmente su uno stesso numero di persone, sarebbe "luogo comune". Io non posso che confermare quanto detto, per quello che vedo: coloro che anche se a spasso fanno piccoli lavori umili pur di guadagnare qualcosa sono pochi.

Iannis, quanti hanni hai? Io 23

Cmq per la maggior parte parlo (sfortunatamente) di lavori in nero, molto più accessibili e decisamente più diffusi.
Anche a me è toccato

[Iannis]

Fuori_schema ha scritto:

iannis ha scritto:
Chissà perchè la tua esperienza personale dovrebbe essere la verità, mentre la mia esperienza personale, basata probabilmente su uno stesso numero di persone, sarebbe "luogo comune". Io non posso che confermare quanto detto, per quello che vedo: coloro che anche se a spasso fanno piccoli lavori umili pur di guadagnare qualcosa sono pochi.

Che i padani fossero dei lazzaroni lo sospettavo da tempo.....:laugh:

Sai i "luoghi comuni"....

Eeeh ma è vero, come ho detto se c'è una famiglia che appena può sostenerli molti non cercano veramente al di fuori dell'ambito desiderato.

[Iannis]

Emanuele Rallo ha scritto:

iannis ha scritto:

Emanuele Rallo ha scritto:

Fuori_schema ha scritto:

Il penultimo punto invece è completamente errato, non so se a Pavia facciano gli schizzinosi, ma qui è letteralmente pieno zeppo di laureati-lavapiatti, ex-operai-camerieri, ex-contabili-commesse.

Che poi infatti, oltre al fatto che in Italia i laureati sono di meno, tutti i miei amici laureati (me compreso) fanno piccoli lavori. Chi un tirocinio, chi il cameriere, chi il manovale, eccetera eccetera.

Luoghi comuni, nient'altro...

Chissà perchè la tua esperienza personale dovrebbe essere la verità, mentre la mia esperienza personale, basata probabilmente su uno stesso numero di persone, sarebbe "luogo comune". Io non posso che confermare quanto detto, per quello che vedo: coloro che anche se a spasso fanno piccoli lavori umili pur di guadagnare qualcosa sono pochi.

Iannis, quanti hanni hai? Io 23

Cmq per la maggior parte parlo (sfortunatamente) di lavori in nero, molto più accessibili e decisamente più diffusi.
Anche a me è toccato

Ne ho 31, parlo di persone laureate, dai 25-26 anni in poi, che cercano solo nell'ambito del loro studio, stando a lungo a spasso, perchè c'è la famiglia.

[Albrecht Dürer]

iannis ha scritto:Ne ho 31, parlo di persone laureate, dai 25-26 anni in poi, che cercano solo nell'ambito del loro studio, stando a lungo a spasso, perchè c'è la famiglia.

se era la mia di famiglia li avrebbero già presi a pedate se non si trovavano un lavoro entro qualche mese dall'aver portato a termine gli studi.
i miei hanno sempre sostenuto che prima ci si guadagna da vivere e poi se è possibile si va a fare il lavoro per il quale si ha studiato.

[Emanuele Rallo]

Sarà che frequento pochi figli di papà!!! :-)